ONOREVOLI SENATORI. - Occorre restituire significato alla differente
funzione del potere legislativo e di quello esecutivo ed al loro reciproco
rapporto. Per far ció occorre rafforzare la possibilità di
svolgimento della funzione governativa, senza per questo ridurre la centrale
importanza del Parlamento, che anzi verrà esaltata dalla
concentrazione della sua attività nella posizione di regole generali
e non nella disciplina di fattispecie particolari.
Un rafforzamento del potere esecutivo, già vanamente tentato con
la legge di riforma della Presidenza del Consiglio, é possibile
soltanto rafforzandone la legittimazione democratica mediante idonei
strumenti di investitura, che lo sottraggano alla funzione impropria di
comitato di secondo grado del Parlamento e delle sue maggioranze ed alla
conseguente condizione di minorità per carenza di investitura
popolare.
Diventa allora di fondamentale importanza il tema del raccordo delle
competenze e la soluzione prescelta si innesta sulla proposta che viene
formulata per il superamento dell'odierno sistema bicamerale perfetto.
Infatti, da un lato, la riforma proposta del rapporto tra Parlamento e
Governo, capace di esaltare la specificità del contributo che ciascun
potere costituzionale puó recare alla conduzione della cosa pubblica,
comporta necessariamente un ripensamento dell'attuale struttura
bicameralista del primo.
D'altro lato, l'utilità del bicameralismo appare ancor piú
evidente in uno Stato federalista dotato di accentuate autonomie, ma esige
una meditata differenziazione dei ruoli tra una Camera dedita alla
legislazione riguardante problemi generali e un Senato cui siano assegnate
le funzioni piú direttamente connesse alla struttura pluralista dello
Stato, prima fra tutte la cura del raccordo tra le diverse realtà
territoriali, anche attraverso forme di controllo sulle diverse funzioni
pubbliche e conseguenti approvazioni di interventi surrogatori. Una funzione
che potrebbe essere altresí mirata alla verifica della rispondenza
dell'azione complessiva dei pubblici poteri alla realtà emergente
dallo sviluppo degli accordi internazionali e precipuamente dell'Unione
europea.
In altri termini, per il Senato si propone un ruolo prioritario di
raccordo tra il sistema delle Regioni, il sistema dello Stato centrale e il
sistema europeo e internazionale, nonché la competenza per le
politiche di solidarietà e di riequilibrio territoriale.
Completa il nuovo sistema di bicameralismo imperfetto la previsione delle
leggi organiche, riguardanti materie di rilevante interesse generale
(elettorale, giustizia, bilancio, autorità indipendenti, eccetera),
sottoposte all'esame e all'appprovazione di entrambe le Camere,
nonché il potere di richiamo delle leggi approvate dalla Camera, su
richiesta di almeno un quinto dei senatori.
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