ALLEGATO V
Attività della Commissione: cronologia e sintesi dei lavori
La cronologia dell'attività della Commissione è articolata distinguendo tra lavori della Commissione plenaria e lavori dei Comitati.Sono state evidenziate in particolare le fasi più rilevanti in ordine al procedimento e le deliberazioni adottate, sono stati inoltre indicati sommariamente i contenuti delle discussioni.
Commissione plenaria:
Attività dei comitati:
COMMISSIONE PLENARIA
4 febbraio
Nomina da parte dei Presidenti delle Camere dei 70 membri della Commissione.
5 febbraio
Prima seduta della Commissione plenaria: costituzione della Commissione. Elezione del Presidente: è eletto il deputato Massimo D'Alema. Elezione dell'Ufficio di Presidenza: sono eletti Vicepresidenti il senatore Leopoldo Elia e i deputati Giuliano Urbani e Giuseppe Tatarella; sono eletti Segretari il deputato Marco Boato e i senatori Fausto Marchetti, Francesco D'Onofrio e Marida Dentamaro.
11 febbraio
Il Presidente D'Alema introduce la discussione generale sui progetti di legge di revisione della parte seconda della Costituzione, illustrando i principali temi da essi trattati. Prospetta quindi l'iter dei lavori della Commissione successivo alla conclusione della discussione generale, da sottoporsi alla valutazione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.
12, 13, 18 e 19 febbraio
La Commissione prosegue la discussione generale sui progetti di legge di revisione della parte seconda della Costituzione, che si conclude il 19 febbraio. Il Presidente comunica quindi che in data 26 febbraio saranno convocati l'Ufficio di Presidenza e la Commissione, che dovrà deliberare in ordine alla costituzione dei Comitati, alla nomina dei Presidenti di questi e dei relatori ed al calendario delle audizioni.
26 febbraio
Il Presidente D'Alema comunica che l'Ufficio di Presidenza ha deliberato di proporre la costituzione di quattro Comitati, rispettivamente competenti in materia di forma di Stato, forma di governo, Parlamento e fonti normative, sistema delle garanzie. Precisa, al riguardo, che il tema dell'eventuale costituzionalizzazione della partecipazione dell'Italia all'Unione europea dovrà essere affidato al Comitato che si occupa del Parlamento e delle fonti normative. Comunica, inoltre, i criteri cui l'Ufficio di Presidenza propone di attenersi ai fini della composizione dei Comitati, che sono intesi a consentire che tutti i Gruppi siano rappresentati in ciascun Comitato. Fa quindi presente che l'Ufficio di Presidenza riterrebbe opportuno affidare la presidenza dei Comitati stessi ai tre Vicepresidenti della Commissione e ad un Vicepresidente del Senato. In particolare, il Comitato forma di Stato dovrebbe essere presieduto dal senatore Elia; il Comitato forma di governo dal deputato Tatarella; il comitato Parlamento e fonti normative dalla senatrice Salvato; il Comitato sistema delle garanzie dal deputato Urbani. Nei lavori di ciascun Comitato sarà attribuito ad un componente - appartenente ad uno schieramento politico diverso da quello cui fa capo il presidente - l'incarico di relazionare sui progetti di legge costituzionale. Il Presidente precisa al riguardo che non si tratta, tuttavia, dei relatori cui fa riferimento l'articolo 2, comma 2, della legge costituzionale 24 gennaio 1997, n. 1, alla cui nomina dovrà procedersi in un momento successivo, quando i lavori dei Comitati consentiranno di delineare il formarsi di possibili maggioranze intorno ad ipotesi di soluzioni normative, e che tutti i componenti della Commissione potranno comunque intervenire, se lo ritengono, ai lavori di ciascun Comitato. Propone, quindi, che la Commissione deliberi la costituzione di quattro Comitati, competenti in materia di forma di Stato, forma di governo, Parlamento e fonti normative, sistema delle garanzie e presieduti, rispettivamente, dal senatore Elia, dal deputato Tatarella, dalla senatrice Salvato e dal deputato Urbani. La Commissione approva quindi la proposta formulata dal Presidente.
Discussione generale sui lavori dei Comitatie votazione dei testi.
14 maggio
Il Presidente D'Alema svolge un'ampia relazione sui lavori dei quattro Comitati e sulle diverse opzioni messe a punto.
15 maggio
Si svolge il dibattito sulle comunicazioni del Presidente in merito ai lavori dei Comitati. La Commissione concorda con la proposta del Presidente di dare formale incarico ai cinque relatori di riferire sulle questioni loro assegnate, presentando alla Commissione plenaria i testi e le relazioni entro un termine di sette giorni per il relatore D'Onofrio e di quindici giorni per gli altri. Il mandato conferito al relatore Salvi comporta la distinta elaborazione di due ipotesi di testo riferite rispettivamente al governo del Primo Ministro e al sistema semipresidenziale.
14 maggio
Il Presidente D'Alema svolge un'ampia relazione sui lavori dei quattro Comitati e sulle diverse opzioni messe a punto.
15 maggio
Si svolge il dibattito sulle comunicazioni del Presidente in merito ai lavori dei Comitati. La Commissione concorda con la proposta del Presidente di dare formale incarico ai cinque relatori di riferire sulle questioni loro assegnate, presentando alla Commissione plenaria i testi e le relazioni entro un termine di sette giorni per il relatore D'Onofrio e di quindici giorni per gli altri. Il mandato conferito al relatore Salvi comporta la distinta elaborazione di due ipotesi di testo riferite rispettivamente al governo del Primo Ministro e al sistema semipresidenziale.
22 maggio
Dopo un dibattito sull'ordine dei lavori il relatore D'Onofrio illustra la relazione e l'articolato da lui presentato sull'ordinamento federale della Repubblica, la pubblica amministrazione.
26 maggio
Si svolge il dibattito sulla relazione in materia di forma di Stato presentata dal sen. D'Onofrio. Il relatore replica agli interventi svolti.
27 maggio
Il relatore Boato illustra l'articolato sul sistema delle garanzie. Su tali proposte si svolge, nella seduta pomeridiana, il dibattito, al termine del quale il relatore Boato fornisce alcune precisazioni.
28 maggio
Il relatore Salvi illustra gli articolati sulla forma di governo riferiti rispettivamente al governo del primo ministro (testo A) e al semipresidenzialismo (testo B). Su tali proposte si svolge, nella seduta pomeridiana, il dibattito, al termine del quale il relatore replica agli interventi svolti.
29 maggio
La relatrice Dentamaro illustra l'articolato sul Parlamento e le fonti normative; il relatore D'Amico illustra l'articolato sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea. Su tali proposte si svolge, nella seduta pomeridiana, il dibattito, al termine del quale i relatori Dentamaro e Salvi replicano agli interventi svolti.
3 giugno
Il Presidente D'Alema ricorda che si procederà nella seduta odierna alla scelta dei testi da assumere come base per il prosieguo dell'esame in sede referente. Saranno posti in votazioni i testi presentati dai relatori, rispettivamente sulla Forma di Stato, sul Parlamento e le fonti normative, sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, sul Sistema delle garanzie, e sulla Forma di governo. Solo nel caso di reiezione di tali testi saranno presi in esame i testi alternativi presentati rispettivamente dall'on. Parenti ed altri in materia di Sistema delle garanzie; dall'on. Cossutta ed altri in materia di Forma di Stato e in materia di Forma di governo; dal sen. Rotelli in materia di modifica degli articoli 97-99 e 114-132 della Costituzione, in materia di Forma di governo semipresidenziale e in materia di ripartizione delle funzioni tra le due Camere. Dopo un dibattito sulle modalità procedurali da adottare, la Commissione approva la proposta di rinviare alla seduta successiva la votazione relativa alla Forma di governo. La Commissione delibera quindi, dopo le dichiarazioni di voto, di adottare gli articolati proposti dai relatori sulla Forma di Stato, sul Parlamento e le fonti normative, sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea e sul Sistema delle garanzie.
4 giugno
La Commissione delibera innanzitutto le modalità procedurali per scegliere il testo base in materia di forma di governo tra la proposta presentata dal senatore Cossutta ed altri e la relazione del sen. Salvi. Dopo la illustrazione della proposta Cossutta e le dichiarazioni di voto, la Commissione si esprime a favore della relazione scegliendo - con una successiva votazione alternativa fra le due ipotesi di articolato contenute in tale relazione - il testo B, riferito al semipresidenzialismo, come testo base rispetto a quello del governo del premier.
11 giugno
Il Presidente D'Alema illustra il calendario dei lavori messo a punto dall'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Si svolge quindi un dibattito sull'organizzazione dei lavori.
12 giugno
Dopo interventi preliminari sul processo verbale, vengono illustrati gli emendamenti al testo base sulla Forma di Stato. Interviene quindi per alcune precisazioni il relatore D'Onofrio.
16 giugno
Il Presidente D'Alema comunica che il relatore D'Onofrio ha predisposto propri emendamenti al testo base sulla forma di Stato, che recepiscono alcuni degli emendamenti presentati dai componenti della Commissione. Vengono quindi illustrati gli emendamenti ai testi base sul Parlamento e le fonti normative e sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
17 giugno
Il Presidente D'Alema informa che il relatore D'Onofrio ha presentato una serie di emendamenti interamente sostitutivi degli articoli del testo-base sulla forma di Stato e che a tali emendamenti sono stati presentati subemendamenti da parte dei componenti della Commissione. Nella discussione saranno comunicate le modalità di votazione degli emendamenti riferiti al testo base sulla forma di Stato. Si passa quindi all'esame degli emendamenti ed alla relativa votazione, che prosegue nella seduta pomeridiana.
18 giugno
Prosegue l'illustrazione degli emendamenti al testo base sulla forma di Stato ed al testo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Proseguono nella seduta antimeridiana le votazioni degli articoli sulla forma di Stato anche sulla base di ulteriori subemendamenti agli emendamenti del relatore, riformulati nel testo depositato all'inizio della seduta odierna. Le votazioni proseguono nella seduta pomeridiana, completando l'esame del testo sulla forma di Stato ad eccezione dell'articolo 6, del quale viene sospesa la discussione e rinviata ad altra seduta la definizione. Si passa poi all'esame e alle votazioni relative alle disposizioni sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, per le quali il relatore D'Amico ha presentato propri emendamenti interamente sostitutivi del testo base a suo tempo adottato e sono stati presentati subemendamenti da parte di alcuni componenti della Commissione.
19 giugno
Iniziano nella seduta antimeridiana l'esame e le votazioni relativi alle disposizioni sul Parlamento e sulle fonti normative secondo il testo base a suo tempo adottato dalla Commissione e gli emendamenti ad esso riferiti. Nella seduta pomeridiana si procede anzitutto a completare l'approvazione del testo sulla forma di Stato, concludendo l'esame dell'articolo 6 (in tema di autonomia finanziaria delle Regioni) per il quale sono stati presentati un emendamento riformulato dal relatore e un subemendamento a firma del senatore Grillo e altri anch'esso riformulato. Proseguono quindi le votazioni sulle disposizioni relative al Parlamento e alle fonti normative, fino alla definizione del testo dell'articolo 12.
20 giugno
Nella seduta antimeridiana vengono illustrati gli emendamenti riferiti al testo sulla forma di Governo. Nella seduta pomeridiana sono invece illustrati gli emendamenti riferiti al testo sul sistema delle garanzie.
23 giugno
Prosegue l'esame delle disposizioni relative al Parlamento e alle fonti normative, anche sulla base dei testi degli emendamenti e subemendamenti presentati nella seduta odierna. Le votazioni proseguono fino alla approvazione del testo dell'articolo 21; viene inoltre iniziato l'esame dell'articolo 22.
24 giugno
Nella seduta antimeridiana proseguono l'esame e le votazioni sulle disposizioni relative al Parlamento e alle fonti normative. Nella seduta pomeridiana si procede a completare l'approvazione di tale testo, con l'eccezione dell'articolo 34 (in tema di revisione costituzionale) e degli emendamenti ad esso riferiti, che viene accantonato. La Commissione passa quindi all'esame del testo base sulla forma di Governo e degli emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi relativi. Il relatore Salvi illustra gli emendamenti che ha predisposto. La Commissione respinge quindi un emendamento a firma del senatore Cossutta, interamente sostitutivo dell'articolato, che ripropone il modello parlamentare. Viene approvata la proposta di passare all'esame di un articolo aggiuntivo proposto dall'on. Mussi, e illustrato dall'on. D'Alema (il quale invita il sen. Elia a sostituirlo al banco della presidenza), che stabilisce il principio secondo cui la maggioranza dei seggi della Camera dei deputati viene assegnata con il sistema del doppio turno maggioritario uninominale. L'emendamento viene respinto dalla Commissione.
25 giugno
Nella seduta antimeridiana la Commissione prosegue nelle votazioni degli articoli sulla forma di Governo fino all'approvazione dell'articolo 4. Nella seduta pomeridiana si completa l'approvazione del testo sulla forma di Governo, dopo che il relatore Salvi, a seguito di alcuni interventi, ha ritirato l'articolo 11 di tale testo, relativo ai diritti del Capo dell'opposizione.
26 giugno
La Commissione procede all'esame degli emendamenti riferiti al testo sul sistema delle garanzie. Viene respinto un emendamento del relatore volto ad introdurre in Costituzione la figura del difensore civico e sono invece approvati un emendamento del sen. Vegas, teso a sopprimere l'articolo 99 della Costituzione, eliminando così la disciplina costituzionale del CNEL, e l'articolo 99-bis (autorità di garanzia e di vigilanza). La Commissione decide di accantonare la questione della disciplina costituzionale della Banca d'Italia. Si passa quindi all'esame delle disposizioni accantonate concernenti la Corte costituzionale: vengono pertanto approvati quattro emendamenti concernenti rispettivamente l'impugnazione in via principale delle leggi regionali e statali; la tassatività dei termini per la deliberazione delle Camere in materia di verifica delle elezioni; l'impugnabilità dei regolamenti governativi dinanzi alla Corte costituzionale; l'attribuzione alla Corte della potestà di giudicare sui ricorsi in materia di elezione del Presidente della Repubblica. Nella seduta pomeridiana si conclude la votazione delle disposizioni concernenti la Corte costituzionale (artt. 135-137). Dopo aver approvato l'articolo 100 del testo base (relativo al Consiglio di Stato, Corte dei conti e Avvocatura dello Stato), la Commissione passa all'esame dell'articolo 101 e degli emendamenti ad esso riferiti. Viene quindi avanzata, da parte dell'on. Mattarella, la proposta di adottare i restanti articoli del testo base sulle garanzie nella formulazione proposta dal relatore e di rinunciare alla votazione degli emendamenti, considerando gli emendamenti non presi in esame come già presentati al testo, per essere esaminati e votati nella fase successiva. Dopo alcuni interventi sull'ordine dei lavori, la Commissione approva la proposta dell'on. Mattarella di non procedere all'esame degli emendamenti; vengono quindi posti in votazione congiuntamente gli articoli da 101 a 113 del testo base del relatore Boato, che vengono approvati. La Commissione nomina altresì la sen. Dentamaro relatrice anche sul testo sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, in sostituzione del relatore D'Amico, dimissionario. Il Presidente D'Alema ricorda infine che il Comitato di redazione si riunirà il giorno successivo per procedere al coordinamento del testo.
30 giugno
Nel corso della seduta antimeridiana vengono discusse e votate le proposte di coordinamento sul testo elaborato dal Comitato di redazione.
Nel corso della seduta pomeridiana vengono svolte le dichiarazioni di voto.
Il Presidente D'Alema dà lettura di un documento in materia elettorale, firmato da numerosi rappresentanti dei gruppi e di due documenti di dichiarazione di intenti.
Viene annunciata dal senatore Marchetti, del gruppo di Rifondazione comunista-progressisti, la presentazione di una relazione di minoranza.
La Commissione delibera la trasmissione alle Camere del progetto di legge di riforma della II parte della Costituzione.
Attività dei Comitati
COMITATO FORMA DI STATO
5 marzo
Il relatore senatore D'Onofrio formula, d'intesa con il Presidente Elia, alcune proposte sulla organizzazione dei lavori del Comitato. Seguono interventi sul tema.
6 marzo
Il relatore D'Onofrio svolge una relazione preliminare sulle materie di competenza e in particolare sul tema del federalismo. Segue una discussione sui temi indicati dal relatore.
11 marzo
Prosegue il dibattito sulla relazione preliminare del relatore D'Onofrio.
12 marzo
Il relatore illustra uno schema di proposta concernente proposizioni normative relative al principio di sussidiarietà per la ripartizione delle funzioni amministrative e legislative tra Comuni, Province, Regioni, Stato e Unione europea. Si svolge quindi una discussione sul testo presentato dal relatore, il quale, al termine della seduta, formula un secondo schema di proposta normativa.
13 marzo
Vengono illustrate le proposte presentate dal senatore Rotelli (proposta normativa riferita agli articoli 114, 114-bis, 115, 116, 117, 118 e 128 della Costituzione) e dai senatori Servello e Pasquali (sul tema della ripartizione di competenze tra Comuni, Province, Regioni, Stato e Unione europea vengono presentate proposte dai senatori Villone, Dondeynaz, e dai deputati Salvati, Tremonti, Zeller). Il relatore D'Onofrio presenta una nuova proposta normativa concernente le funzioni legislative riservate allo Stato.
14 marzo
Inizio della discussione sulla proposta concernente le funzioni legislative riservate allo Stato, presentata dal relatore. Il Presidente Elia ed il deputato Bressa presentano una proposta normativa sul tema della ripartizione di competenze tra Comuni, Province, Regioni, Stato sulla base del principio di sussidiarietà.
19 marzo
Prosegue la discussione sulla proposta concernente le funzioni legislative riservate allo Stato, presentata dal relatore. A tale proposta vengono presentati emendamenti da parte del senatore Elia e del deputato Bressa.
20 marzo
Riprende la discussione sulle proposte normative del relatore concernente le funzioni legislative riservate allo Stato. Il relatore illustra inoltre una proposta normativa per l'istituzione di nuove regioni, i mutamenti territoriali e la denominazione delle regioni, per l'istituzione di nuove province e di nuovi comuni e i relativi mutamenti territoriali e di denominazione e proposizioni normative relative agli statuti regionali.
21 marzo
Inizia il dibattito sulle proposte relative all'istituzione di nuove regioni, i mutamenti territoriali e la denominazione delle regioni, per l'istituzione di nuove province e di nuovi comuni e i relativi mutamenti territoriali e di denominazione e sulla proposta relativa agli statuti regionali.
25 marzo
Nella seduta antimeridiana, prosegue la discussione sui testi presentati dal relatore D'Onofrio in materia di mutamenti territoriali e statuti regionali. Nella seduta pomeridiana, il deputato Zeller trasmette una proposta normativa riguardante gli statuti regionali, mentre il senatore Dondeynaz presenta una proposta di modifica al punto 4 relativo all'autonomia speciale, del documento del relatore concernente gli statuti regionali. Il senatore Servello presenta invece una proposta di modifica del documento del relatore concernente le modifiche territoriali. Infine, il relatore illustra una proposta di principi in materia di federalismo fiscale, sulla quale si svolge il dibattito.
26 marzo
Il senatore Rotelli presenta tre proposte normative, rispettivamente, per la costituzione, il mutamento territoriale e la denominazione delle regioni; relative all'autonomia statutaria ed agli statuti delle regioni; e sulla partecipazione delle regioni alla programmazione economica delle regioni. Il deputato Bressa ha invece presentato due proposte emendative concernenti i testi del relatore D'Onofrio relativi ai mutamenti territoriali e gli statuti regionali.
2 aprile
Il relatore dà conto degli orientamenti emersi nel corso della riunione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione: in particolare, della proposta di dedicare alcune sedute della Commissione (in sede plenaria) all'esame ed alla votazione di "indirizzi orientativi" per i Comitati e circa l'attribuzione al "Comitato forma di Stato" della competenza a definire i princìpi fondamentali concernenti la pubblica amministrazione. Formula inoltre una serie di proposte sul calendario dei lavori del Comitato, anche con riferimento all'eventuale svolgimento di audizioni. Si svolge quindi una breve discussione sui lavori del Comitato, al termine della quale il Comitato conviene sulle proposte organizzative formulate dal relatore.
8 aprile
Comitati "Forma di Stato" e "Parlamento e Fonti normative": riunione congiunta. La senatrice Dentamaro, relatrice del Comitato "Parlamento e fonti normative" riferisce sui lavori del Comitato stesso, relativamente ai compiti e struttura delle Camere e al sistema delle fonti. Tra le possibili connessioni con il Comitato Forma di Stato, sottolinea l'esigenza di definire un orientamento comune nelle materie finanziaria e tributaria, nonché sulle modalità di partecipazione delle regioni alle conseguenti decisioni. Il relatore del Comitato "Forma di Stato" D'Onofrio, sostiene che non è più proponibile un sistema di bicameralismo perfetto, ma che occorre pensare ad una seconda Camera espressione della forma di Stato federale; tale scelta appare conseguenziale all'accoglimento del principio di sussidiarietà e al rovesciamento nella distribuzione delle competenze tra Stato e regione, rimanendo da precisare, in tale prospettiva, quale tipo di rappresentanza prescegliere: se nella seconda Camera debbano fare ingresso le regioni in quanto tali ovvero i rappresentanti delle rispettive popolazioni. Riguardo agli statuti regionali sono emerse tre ipotesi, che ne fanno oggetto di una deliberazione esclusivamente statale, ovvero regionale, ovvero di una codecisione.
Durante la discussione, il senatore Elia, Presidente del primo Comitato, ribadisce l'esigenza di fornire una proiezione della struttura federale nell'ambito dello Stato centrale. Il relatore D'Onofrio reputa forse ancora prematuro pervenire a decisioni di indirizzo da parte della Commissione e concorda sull'opportunità di approfondire alcune questioni. Infine, la senatrice Dentamaro si sofferma sull'esigenza di una duplice garanzia (salvaguardare il mondo delle autonomie nei riguardi dei rischi di invadenza dello Stato centrale; tutelare tutti i soggetti dell'ordinamento ai fini dei diritti fondamentali e delle prestazioni sociali), posta alla base del modello di bicameralismo differenziato da lei delineato.
9 aprile
Comitati "Forma di Stato" e "Forma di governo": riunione congiunta. Il Presidente Tatarella ricorda che la riunione congiunta dei Comitati è stata convocata al fine di verificare in modo coordinato i problemi di comune rilevanza dei due Comitati. Nel corso del dibattito il relatore D'Onofrio auspica un approfondimento circa la compatibilità dell'ordinamento federale rispetto alle due ipotesi di forma di governo (semipresidenziale e del premierato) approfonditi dal Comitato forma di governo. Rileva poi che l'affermazione del principio di sussidiarietà come principio sostitutivo della Repubblica rappresenta una decisione assai rilevante che stabilisce il rovesciamento dell'ordinamento costituzionale. Circa la struttura del Parlamento, se si prevede una Camera elettiva regionale in cui sono rappresentate le comunità regionali, occorre approfondire i conseguenti problemi di funzionalità del sistema rispetto al rapporto fiduciario. Il relatore Salvi ritiene che sia il modello semipresidenziale sia il modello del premierato risultino compatibili con l'ordinamento statale federale, in quanto la maggiore stabilità del governo centrale favorisce l'attribuzione di ulteriori funzioni agli enti locali. Relativamente al rapporto di fiducia, precisa che molti ordinamenti prevedono l'attribuzione del voto di fiducia ad una sola Camera pur in presenza di una seconda Camera di derivazione regionale, mentre verrebbe attribuita ad entrambe le Camere la revisione costituzionale.
10 aprile
Comitati "Forma di Stato" e "Sistema delle garanzie": riunione congiunta. Il relatore D'Onofrio propone quale ulteriore tema di riflessione congiunta, l'ipotizzabilità di un'articolazione regionale degli organismi preposti all'organizzazione della giustizia. Il deputato Boato, relatore per il Comitato Sistema delle garanzie, rileva che per tener conto del diverso assetto dei poteri dello Stato e dell'articolazione delle autonomie territoriali si porrà il problema di limitate ma significative modifiche alle disposizioni sulla Corte costituzionale. Riguardo al problema della unità della giurisdizione, ricorda che nel Comitato sono emerse due ipotesi alternative, ma è emersa una tendenza a prevedere l'unità della giurisdizione per quanto attiene allo status dei magistrati ma con differenziazioni funzionali fra di essi. Vi è stata poi unanimità circa la necessità di superare la distinzione fra diritti soggettivi e interessi legittimi come criterio di riparto della giurisdizione. Riguardo al CSM, il Comitato sta esaminando due ipotesi; secondo la prima, il Consiglio si articolerebbe in due sezioni, l'una per la giurisdizione ordinaria e l'altra per la giurisdizione amministrativa; nella seconda ipotesi invece verrebbero costituzionalizzati due distinti consigli differenziati unicamente per il numero dei componenti e per il fatto di essere competenti l'uno rispetto alla giurisdizione ordinaria e l'altro per la giurisdizione amministrativa. Si pongono invece questioni di coordinamento con il lavoro del Comitato Forma di Stato in relazione alle ipotesi di riforma concernenti la giurisdizione amministrativa e contabile. Il presidente Elia, segnala i riflessi del tipo di federalismo che si vorrà introdurre sul funzionamento e sulla composizione dell'organo di giustizia costituzionale. Manifesta quindi perplessità sulle proposte di riforma tese a ridurre la varietà della tipologia delle pronunce della Corte; mentre, con riferimento alla introduzione di forme di regionalizzazione nel sistema giudiziario, non esclude la ipotizzabilità di forme di collegamento tra le regioni e organi dell'amministrazione della giustizia. Infine richiama le tematiche concernenti l'ammissibilità della cosiddetta dissenting opinion e l'accesso alla Corte dei singoli cittadini.
Comitato "Forma di Stato": prosegue la discussione sui temi oggetto dell'attività del Comitato.
11 aprile
Il relatore D'Onofrio esprime il convincimento che il Comitato potrà articolare la riflessione sulla pubblica amministrazione intorno a tre direttrici: il binomio "legalità-efficienza"; le attività di raccordo intergovernativo; la formazione di un sistema di alleanze tra le classi dirigenti locali, che rappresenta a suo avviso una condizione imprescindibile per la concreta attuazione dei processi di riforma in senso federalistico. Si svolge quindi un breve dibattito sulle considerazioni del relatore in tema di pubblica amministrazione.
15 aprile
Il relatore D'Onofrio presenta una proposta recante principi relativi alle pubbliche amministrazioni. Tale schema riguarda soprattutto le problematiche riferibili agli articoli 97 e 98 dell'attuale Costituzione, rimanendo nello sfondo anche i contenuti dell'articolo 95. Dà quindi conto, in particolare, delle norme riguardanti il criterio della copertura amministrativa delle leggi, il superamento della previsione del pubblico concorso per l'accesso nella pubblica amministrazione, l'ipotesi di un sistema di controlli interni di gestione e il principio della responsabilità di ciascuna unità di personale per la produttività della sua prestazione. Infine, richiama l'attenzione sull'opportunità o meno di sancire l'impugnabilità davanti alla Corte costituzionale dei regolamenti "indipendenti". Si svolge quindi un primo dibattito sulla proposta del relatore. Il Presidente Elia ipotizza in tale ambito, ad esempio, lo strumento di una legge generale sulla pubblica amministrazione, diretta sia allo Stato che agli altri soggetti istituzionali. In chiusura di seduta il relatore invita i componenti a predisporre per le successive riunioni proposte modificative, o alternative, rispetto al testo da lui presentato in materia di principi riguardanti la pubblica amministrazione.
16 aprile
Prosegue la discussione sui temi del federalismo. Il senatore Rotelli presenta una proposta di principi relativi alla Pubblica Amministrazione ed agli organi indipendenti. I senatori Rigo e Dondeynaz trasmettono un documento contenente osservazioni riferite allo schema di proposta recante principi relativi alle pubbliche amministrazioni, presentato il 15 aprile dal relatore D'Onofrio. I senatori Servello e Pasquali presentano un schema di proposta di principi di riforma fiscale con le relative motivazioni. Il Comitato infine conviene sulla proposta in base alla quale nelle prossime sedute i singoli componenti presenteranno contributi organici relativi alle problematiche di competenza, anche ai fini dell'eventuale redazione di un testo base nel Comitato. Riprende poi la discussione sullo schema di proposta recante principi relativi alle pubbliche amministrazioni, presentato dal relatore.
17 aprile
Prosegue l'esame dello schema di proposta recante principi normativi relativi alle pubbliche amministrazioni, presentato dal relatore D'Onofrio. I senatori Servello e Pasquali presentano una proposta recante principi relativi alle pubbliche amministrazioni. Si svolge inoltre un dibattito incidentale sulla natura e sulle funzioni della seconda Camera. Infine, il Presidente Elia invita i componenti a predisporre in tempi rapidi documenti organici nelle singole tematiche di competenza del Comitato, onde favorire l'elaborazione di un documento quanto più possibile condiviso.
29 aprile
Nella seduta antimeridiana il Comitato esamina in particolare la proposta, relativa alle materie di competenza del Comitato, illustrata dai senatori Servello e Pasquali, la proposta del deputato Tremonti sulla composizione della Repubblica e sul modello fiscale e la proposta in materia di ordinamento della Repubblica del deputato Zeller. Nella seduta pomeridiana il Comitato prosegue nell'esame delle proposte organiche presentate sulle materie di sua competenza. Viene presentata una proposta del senatore Rotelli relativa all'ordinamento territoriale della Repubblica, alla pubblica amministrazione ed agli organi indipendenti, mentre il senatore Pieroni illustra una sua proposta sull'ordinamento della Repubblica e sulla ripartizione delle competenze.
30 aprile
Prosegue la discussione sull'insieme delle proposte organiche presentate nelle materie di competenza del Comitato. Nel corso del dibattito il senatore Schifani illustra una serie di proposte relative agli enti territoriali, alle funzioni legislative dello Stato, alla istituzione e ai mutamenti territoriali delle regioni, agli statuti regionali, alle pubbliche amministrazioni, mentre il senatore Villone presenta un appunto schematico sulle questioni in discussione. Il deputato Bressa, dal canto suo, illustra una proposta organica predisposta unitamente al senatore Elia; il deputato Salvati presenta una sua proposta in materia di federalismo fiscale. Al termine della discussione il relatore D'Onofrio informa che nella prossima settimana si svolgerà l'incontro dei relatori con il Presidente D'Alema in vista dell'esame e dell'approvazione di voti di indirizzo in Commissione.
22 maggio
Il relatore D'Onofrio illustra il testo da lui presentato, composto di cinque articoli interamente sostitutivi dell'attuale titolo V della Costituzione (articoli 114 - 133), due disposizioni transitorie e di una serie di disposizioni sostitutive degli attuali articoli 97 e 98 della Costituzione.
5 marzo
Il relatore senatore Salvi segnala l'opportunità di un raccordo tra i lavori del Comitato con quelli degli altri Comitati. Si svolge quindi un dibattito sulle tematiche da affrontare nel corso dei lavori del Comitato e sulle connessioni con il problema della legge elettorale.
6 marzo
Il relatore svolge un'ampia relazione sui modelli di forma di governo (soffermandosi in particolare sulle possibili opzioni del governo del premier e del semipresidenzialismo).
11 marzo
Dopo un breve dibattito sull'opportunità di procedere ad alcune audizioni, il relatore interviene su alcune questioni relative alle forme di governo parlamentare e semipresidenziale: in particolare sul meccanismo della fiducia parlamentare, sul ruolo del Governo in Parlamento e sulle modalità di elezione del Presidente della Repubblica.
14 marzo
Il relatore segnala al Comitato le diverse questioni da approfondire tenendo conto dei due modelli di forma di governo semipresidenziale e presidenziale. Prospetta inoltre le diverse varianti che si profilano con riferimento al governo del premier.
18 marzo
Audizione del prof. Giovanni Sartori.
20 marzo
Audizione del prof. Enzo Cheli.
2 aprile
Il Presidente, deputato Tatarella, sottopone al Comitato l'opportunità di svolgere le ulteriori audizioni dei professori Rodotà, Barbera e Galeotti. Sulle comunicazioni del Presidente si svolge un dibattito durante il quale il relatore fa presente che nella riunione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione sono emersi due orientamenti circa il prosieguo dei lavori del Comitato: si è concordato di procedere ad alcune riunioni congiunte dei Comitati "Forma di governo" e "Forma di Stato" per affrontare i problemi di comune rilevanza. Inoltre, si è convenuto sull'opportunità che il Comitato Forma di governo predisponga due documenti di indirizzo da sottoporre alla Commissione, con riferimento ai due modelli in discussione, ovvero il governo del premier e il semipresidenzialismo, tenuto anche conto che nell'ambito del Comitato non è maturata una adeguata convergenza rispetto ad una soluzione unitaria. Ricorda inoltre che nell'Ufficio di Presidenza della Commissione è stata anche sottolineata l'opportunità che il Comitato affronti la questione della legge elettorale dopo aver individuato il modello di forma di governo. Il Presidente infine, avverte che, non essendovi obiezioni, il Comitato procederà alle audizioni dei professori Rodotà, Barbera e Galeotti.
9 aprile
Comitati "Forma di Stato" e "Forma di Governo": riunione congiunta. Il Presidente Tatarella ricorda che la riunione congiunta dei Comitati è stata convocata al fine di verificare in modo coordinato i problemi di comune rilevanza dei due Comitati. Nel corso del dibattito il relatore D'Onofrio, auspica un approfondimento circa la compatibilità dell'ordinamento federale rispetto alle due ipotesi di forma di governo (semipresidenziale e del premierato) approfonditi dal Comitato Forma di governo. Rileva poi che l'affermazione del principio di sussidiarietà come principio sostitutivo della Repubblica rappresenta una decisione assai rilevante che stabilisce il rovesciamento dell'ordinamento costituzionale. Circa la struttura del Parlamento, se si prevede una Camera elettiva regionale in cui sono rappresentate le comunità regionali, occorre approfondire i conseguenti problemi di funzionalità del sistema rispetto al rapporto fiduciario. Il relatore Salvi, ritiene che sia il modello semipresidenziale sia il modello del premierato risultino compatibili con l'ordinamento statale federale, in quanto la maggiore stabilità del governo centrale favorisce l'attribuzione di ulteriori funzioni agli enti locali. Relativamente al rapporto di fiducia, precisa che molti ordinamenti prevedono l'attribuzione del voto di fiducia ad una sola Camera pur in presenza di una seconda Camera di derivazione regionale, mentre verrebbe attribuita ad entrambe le Camere la revisione costituzionale.
16 aprile
Audizione dei Professori Stefano Rodotà, Augusto Barbera e Serio Galeotti.
5 maggio
Il relatore Salvi illustra due distinti schemi da lui predisposti per la discussione: il primo relativo all'ipotesi del semipresidenzialismo, il secondo all'ipotesi del governo del Primo ministro. Il Comitato acquisisce inoltre una proposta di revisione costituzionale sulla forma di governo presentata dal senatore Rotelli. Sulle ipotesi prospettate si svolge quindi un ampio dibattito.
13 maggio
Il relatore illustra tre documenti che ha predisposto in base al dibattito svolto sugli schemi da lui presentati nella precedente seduta. Il primo documento si riferisce al precedente schema sul governo del Primo Ministro; il secondo integra invece lo schema già presentato sul semipresidenzialismo; il terzo elenca le materie comuni alle due ipotesi di forma di governo. Il deputato Calderisi illustra una ipotesi integrativa dello schema di governo del Primo Ministro. Sulle questioni in discussione si svolge quindi il dibattito.
22 maggio
Il relatore illustra due ulteriori schemi di discussione riferiti rispettivamente al governo del primo ministro e al semipresidenzialismo, che tengono conto delle osservazioni emerse nel dibattito svoltosi nella seduta del 13 maggio. Su tali proposte si apre il dibattito.
5 marzo
Il Presidente senatrice Salvato passa in rassegna le materie assegnate alla competenza del Comitato, rilevando il carattere pregiudiziale della questione concernente la struttura del Parlamento. La relatrice senatrice Dentamaro ritiene che occorre definire preliminarmente un elenco delle problematiche da esaminare, fissando una scala delle priorità. Il deputato D'Amico, relatore sui temi attinenti alla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, suggerisce di svolgere alcune audizioni per approfondire le esperienze di altri paesi sul tema della costituzionalizzazione dell'Unione europea. Segue un dibattito sulle proposte dei relatori e del Presidente.
11 marzo
La relatrice svolge una relazione sui temi del bicameralismo, in particolare sul ruolo del Senato quale Camera alta e sulle proposte presentate al riguardo.
12-13 marzo
Prosegue il dibattito sulla relazione.
14 marzo
La relatrice illustra una sua proposta di articolato relativa alla struttura del Parlamento e alle funzioni delle due Camere.
19 marzo
Prosegue il dibattito sulla proposta di articolato relativa alla struttura del Parlamento e alle funzioni delle due Camere.
20 marzo
La relatrice illustra la nuova proposta di articolato relativa alla struttura del Parlamento e alle funzioni delle due Camere, sul quale prosegue il dibattito. Il senatore Rotelli presenta una sua proposta sulla ripartizione di competenze tra Camera e Senato; i deputati D'Amico e Mattarella presentano una proposta ispirata al modello della Camera delle regioni, di rappresentanza degli esecutivi regionali e delle altre istituzioni locali; il senatore Grillo illustra un testo di principi relativi alla configurazione del Parlamento basato sul principio del bicameralismo.
21 marzo
Prosegue il dibattito sulla struttura del Parlamento e sulle funzioni delle due Camere.
2 aprile
Il Presidente, riferisce preliminarmente sulle risultanze dell'Ufficio di Presidenza che ha previsto riunioni congiunte tra i Comitati al fine di dirimere le varie connessioni e possibili deliberazioni di indirizzo da parte della Commissione plenaria. Successivamente, la relatrice espone le proprie considerazioni sul sistema delle fonti, soffermandosi sulla tipologia degli atti normativi del Parlamento e del Governo segnalando di volta in volta le soluzioni evidenziate nelle iniziative di riforma presentate. Per quanto riguarda il referendum, passa in rassegna le proposte presentate relativamente ai poteri di iniziativa, alle materie sottratte alla deliberazione del corpo elettorale, ai vari effetti della consultazione referendaria, alle procedure di controllo sui quesiti. Da ultimo, riferisce sullo status dei parlamentari e sulle modalità di verifica dei poteri. Il Presidente invita la relatrice a riferire in altra occasione sul tema della revisione costituzionale che l'Ufficio di Presidenza ha rimesso alla trattazione del Comitato ed esprime perplessità circa eventuali eccessi nel costituzionalizzare materie disparate e qualche timore per un ridimensionamento complessivo del ruolo delle Camere.
3 aprile
Il Presidente preannuncia per la successiva settimana una riunione congiunta con il Comitato Forma di Stato; le sedute ulteriori saranno dedicate alle discussione generali sulla esposizione svolta dalla relatrice Dentamaro e alla relazione dell'onorevole D'Amico sulle implicazioni costituzionali dell'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. Dopo le comunicazioni del Presidente, si apre una discussione su alcuni temi oggetto dei lavori del Comitato.
4 aprile
Prosegue la discussione sulla relazione. Il Presidente, a conclusione del dibattito, manifesta preoccupazioni per l'emergere di ipotesi assai differenziate sulle Camere e sull'istituzione di organi collegiali di vario tipo. Si sofferma poi su alcuni aspetti della relazione della senatrice Dentamaro: in particolare, sulla previsione di "leggi organiche rinforzate", dell'ampliamento della sfera riservata alla potestà regolamentare del governo, sulla iniziativa legislativa popolare, sui referendum, sul potere di richiamo della seconda Camera e sull'intervento della Corte costituzionale sulla verifica dei titoli di ammissione dei membri del Parlamento. Infine, rinvia il seguito della discussione generale ad una successiva seduta.
8 aprile
Comitati "Forma di Stato" e "Parlamento e fonti normative": riunione congiunta. La relatrice del Comitato "Parlamento e fonti normative" Dentamaro riferisce sui lavori del Comitato, relativamente ai compiti e struttura delle Camere e al sistema delle fonti. Tra le possibili connessioni con il Comitato forma di Stato, sottolinea l'esigenza di definire un orientamento comune nelle materie finanziaria e tributaria, nonché sulle modalità di partecipazione delle regioni alle conseguenti decisioni. Il relatore del Comitato "Forma di Stato" D'Onofrio, sostiene che non è più proponibile un sistema di bicameralismo perfetto, ma che occorre pensare ad una seconda Camera espressione della forma di Stato federale; tale scelta appare conseguenziale all'accoglimento del principio di sussidiarietà e al rovesciamento nella distribuzione delle competenze tra Stato e regione, rimanendo da precisare, in tale prospettiva, quale tipo di rappresentanza prescegliere: se nella seconda Camera debbano fare ingresso le regioni in quanto tali ovvero i rappresentanti delle rispettive popolazioni. Riguardo agli statuti regionali sono emerse tre ipotesi, che ne fanno oggetto di una deliberazione esclusivamente statale, ovvero regionale, ovvero di una codecisione. Durante la discussione, il senatore Elia, Presidente del Comitato Forma di Stato, ribadisce l'esigenza di fornire una proiezione della struttura federale nell'ambito dello Stato centrale. Il senatore D'Onofrio reputa forse ancora prematuro pervenire a decisioni di indirizzo da parte della Commissione e concorda sull'opportunità di approfondire alcune questioni. Infine, la senatrice Dentamaro si sofferma sull'esigenza di una duplice garanzia (salvaguardare il mondo delle autonomie nei riguardi dei rischi di invadenza dello Stato centrale; tutelare tutti i soggetti dell'ordinamento ai fini dei diritti fondamentali e delle prestazioni sociali), posta alla base del modello di bicameralismo differenziato da lei delineato.
9 aprile
Prosegue la discussione generale sulla relazione.
15 aprile
La relatrice Dentamaro, presenta una proposta di articolato relativo alla funzione legislativa e al procedimento referendario. Si sofferma in particolare sui caratteri della riserva di regolamento, sulla duplice tipologia di leggi ordinarie ed organiche con il connesso riparto di competenza tra le due Camere, sul loro procedimento di approvazione. Sono altresì indicate le varie forme di referendum, una più semplificata disciplina della decretazione d'urgenza, la procedura di deliberazione di bilancio ed i criteri informatori in materia di pubblica amministrazione. Sulla relazione si apre la discussione generale.
16 aprile
Il relatore D'Amico riferisce sul tema della costituzionalizzazione dell'adesione italiana all'Unione europea; sulla relazione si apre un dibattito.
17 aprile
Prosegue la discussione sull'esposizione svolta dal relatore D'Amico, sui rapporti tra l'Unione europea e l'ordinamento interno.
22 aprile
Dopo una breve discussione procedurale, prosegue la discussione sull'esposizione svolta dal relatore D'Amico sui rapporti tra l'Unione europea e l'ordinamento interno. Il senatore Villone presenta una proposta di modificazione all'articolato relativo alla funzione legislativa, presentato dalla relatrice Dentamaro; la Presidente Salvato presenta emendamenti all'articolato sulla funzione legislativa; il senatore Rotelli presenta tre proposte di proposizioni normative relative rispettivamente alla ripartizione delle funzioni fra le due Camere ed alla partecipazione delle regioni alla formazione delle leggi dello Stato (articoli 58, 70-bis, 82, 125), alla pubblica amministrazione ed agli organi indipendenti (articoli 97, 98, 99) e al referendum (articolo 75).
23 aprile
Il relatore D'Amico presenta una prima bozza di articolato sui temi attinenti all'Unione europea. Il senatore Morando illustra un suo emendamento riguardante il Senato federale delle garanzie; i senatori Vegas e Grillo ed il deputato Crucianelli illustrano i propri emendamenti all'articolato sulla funzione legislativa; la senatrice D'Alessandro Prisco illustra la propria proposta relativa al principio di eguaglianza dei sessi nella rappresentanza politica. Vengono inoltre presentate alcune osservazioni sulla funzione legislativa da parte dei deputati Calderisi e Rebuffa; proposte di modificazioni all'articolato da parte del senatore Salvi ed altri ed una osservazione del deputato Soda sull'equilibrio della rappresentanza.
29 aprile
Il senatore Elia illustra una propria proposta sulla Commissione delle autonomie territoriali da istituire all'interno della seconda Camera. La relatrice Dentamaro illustra una proposta di articolato relativa alle Camere e una proposta relativa alla formazione delle leggi che ha rielaborato sulla base dell'andamento del dibattito in Comitato, nonché una proposta di articolato relativa alla revisione costituzionale.
30 aprile
Prosegue la discussione sulle proposte di articolato concernenti le Camere, la formazione delle leggi, la revisione costituzionale e, dal deputato D'Amico, sui temi dell'Unione europea, che illustra un proprio documento sulla struttura del Parlamento. Il deputato Crucianelli presenta un documento di osservazioni ed emendamenti sui temi relativi all'Unione europea.
21 maggio
La relatrice illustra il testo di articolato relativo alla modifica del titolo I (Parlamento) e delle disposizioni sui regolamenti e sulla revisione costituzionale, che intende proporre alla Commissione, dopo avere eventualmente accolto i suggerimenti che scaturiranno dalla discussione in Comitato. Si svolge un dibattito sulla organizzazione dei lavori al termine del quale il Presidente Salvato avverte che l'esame proseguirà in una seduta della prossima settimana.
22 maggio
Il relatore D'Amico illustra una seconda bozza di articolato sui temi attinenti all'Unione europea. Su tale proposta si svolge un dibattito al termine del quale il relatore preannuncia una nuova proposta di articolato per la successiva seduta, in vista della sua presentazione alla Commissione plenaria.
27 maggio
Si svolge il dibattito sulla proposta di articolato già illustrata in precedenza dalla relatrice Dentamaro, nel corso del quale vengono presentate, in particolare, proposte emendative da parte del deputato Grillo e del senatore Greco. La relatrice si riserva di presentare in Commissione una proposta che tenga conto di alcune osservazioni emerse nel corso delle discussioni.
5 marzo
Il Presidente on. Urbani sottopone al Comitato alcune proposte sul metodo dei lavori. Il deputato Boato, relatore, elenca le questioni che saranno oggetto di esame da parte del Comitato. Si svolgono successivamente alcuni interventi.
12 marzo
Il relatore Boato ripercorre le diverse soluzioni proposte circa il problema dell'unicità della giurisdizione nel dibattito all'Assemblea costituente e nelle Commissioni Bozzi e De Mita, prospettando altresì alcuni problemi relativi alla ripartizione di competenze tra la magistratura ordinaria, amministrativa e contabile.
13 marzo
Prosegue il dibattito sul tema della unicità della giurisdizione.
19 marzo
Il relatore, dopo aver riassunto i termini del dibattito, illustra una prima ipotesi di testo da lui elaborata, che prevede, seguendo le indicazioni prevalenti emerse sul Comitato, due distinte ipotesi di giurisdizione unitaria. In particolare ha previsto l'abrogazione delle giurisdizioni amministrativa, e contabile, attribuendo le relative competenze alla magistratura ordinaria. Secondo una prima ipotesi, viene fatta salva la competenza consultiva del Consiglio di Stato e la funzione di controllo della Corte dei conti; in una seconda ipotesi, vengono istituiti, con legge ordinaria, organi di consulenza consulenza giuridico-amministrativa del Governo e di controllo dell'efficienza e dell'economicità dell'azione amministrativa. Viene introdotto il principio per cui i magistrati (e non solo i giudici) sono soggetti soltanto alla legge e quello per cui la legge assicura la parità delle parti nel processo. Per quanto riguarda le sezioni specializzate, in una prima ipotesi ne è prevista la necessaria istituzione ed in una seconda ipotesi, essa è solo eventuale; mentre, per quanto concerne i tribunali militari se ne prospetta l'abolizione della giurisdizione in tempo di pace o la relativa estensione alle missioni svolte dalle forze armate in conformità ad obblighi internazionali. Infine, è stato espunto il riferimento alla distinzione tra interessi legittimi e diritti soggettivi.
20 marzo
Il relatore formula alcune proposte sull'ordine dei lavori del Comitato e riferisce sull'esito della riunione dell'Ufficio di Presidenza. Segue una discussione sul calendario dei lavori.
21 marzo
Il relatore prosegue l'illustrazione dell'ipotesi di testo da lui elaborata, soffermandosi in particolare sulle questioni relative al CSM ed al Pubblico Ministero. Infine, riepiloga le principali questioni che il Comitato dovrà affrontare nel prosieguo dei lavori.
25-26 marzo
Prosegue la discussione sui temi relativi all'ordinamento giudiziario.
3 aprile
Il Comitato prosegue la discussione sui temi relativi all'ordinamento giudiziario. Il relatore illustra una seconda ipotesi di lavoro relativa al testo degli articoli 100-113 della Costituzione, che ha elaborato tenendo conto delle indicazioni emerse. Sottolinea l'esigenza che le norme del testo che verrà approvato siano coerenti tra loro, con le restanti norme della parte II della Costituzione e con i principi fondamentali della parte I, che non è sottoposta all'esame della Commissione. Venendo all'illustrazione delle ipotesi di lavoro, con riferimento all'articolo 100 ha predisposto due differenti articolati diretti il primo a trasformare il Consiglio di Stato e la Corte dei conti in organi di consulenza e verifica, in un quadro di giurisdizione unitaria sostanziale, ed il secondo a prevedere l'istituzione di nuovi ed analoghi organi aventi tale funzione. Con riferimento all'articolo 101, comma 1, la prima delle formulazioni alternative consente di mantenere il principio secondo cui la giustizia è amministrata in nome del popolo e che la giustizia non può che procedere secondo i canoni stabiliti dalla legge. Per quanto riguarda il comma 2, ha proposto una pluralità di formulazioni per chiarire che tutti i magistrati (tanto i giudici, quanto i pubblici ministeri) sono soggetti solo alla legge e per costituzionalizzare sia il principio della parità delle parti nel processo, sia quello della ragionevole durata dei processi stessi, oltre che, eventualmente, i principi di oralità e del contraddittorio. Per quanto riguarda l'articolo 102, gli è sembrato di dover anche recepire, nella seconda ipotesi, uno spunto relativo alla possibilità di istituire giudici speciali ad eccezione che in materia penale. Sempre all'articolo 102, ha previsto in entrambe le ipotesi, che la legge definisca in quali materie possono essere nominati giudici non professionali, anche al fine di giudizi di sola equità. Segnala inoltre che le disposizioni recate dai primi due commi dell'articolo 103 devono essere coordinate con le decisioni che saranno adottate dal Comitato in merito al problema della unitarietà sostanziale o funzionale della giurisdizione. Passando alle disposizioni dell'articolo 104, deve anzitutto far presente che ha proposto, nella prima ipotesi, tre diverse formulazioni del primo comma. Per quanto riguarda invece la struttura, le competenze e le funzioni del CSM, ha ritenuto di dover mantenere la previsione secondo la quale il Presidente della Repubblica presiede il CSM, affiancandola, conseguentemente, ad altra disposizione che attribuisce allo stesso il potere di formare l'ordine del giorno del Consiglio. Viene anche ridisegnato il ruolo del ministro della giustizia, che viene chiamato a far parte come membro di diritto del CSM, senza diritto di voto, e al quale viene attribuita la facoltà di avanzare richieste e di formulare proposte; le altre competenze del ministro sono precisate da una ipotesi relativa all'articolo 110, concernente le problematiche riferite non solo all'azione disciplinare, ma anche alla funzione ispettiva ed alla necessità di una formazione unitaria di giudici ed avvocati. E` previsto che il CSM sia articolato per sezioni, corrispondenti alla magistratura giudicante, a quella requirente (nonché ai giudici amministrativi, in una seconda ipotesi, nell'ambito della quale anche il vertice della magistratura amministrativa è chiamato a far parte come membro di diritto del CSM), con una assemblea plenaria (sezioni riunite) le cui competenze saranno precisate dalla legge. Per quanto riguarda la composizione delle sezioni, ha previsto una composizione paritaria tra membri elettivi togati e laici; alternativamente, ha ipotizzato, in subordine, anche una maggioranza più ampia dei membri togati, in un rapporto di tre a due nei confronti dei laici. All'articolo 105 ha previsto, con un comma aggiuntivo, che il CSM non possa adottare atti e deliberazioni di indirizzo politico. Circa la possibilità di passare da funzioni giudicanti a requirenti e viceversa, all'articolo 106, si prevede che il passaggio in questione sia consentito solo a seguito di concorso, che non si possano svolgere entrambe le funzioni nella stessa regione e che sia necessario averne svolta consecutivamente una per un certo periodo di tempo prima di poter accedere a tale concorso. Al medesimo articolo, inoltre, ha proposto che la legge sull'ordinamento giudiziario possa ammettere la nomina di avvocati e professori universitari in materie giuridiche a tutti i livelli della giurisdizione, recependo l'istanza di favorire una osmosi tra professioni sostanzialmente omogenee quanto a formazione culturale. Relativamente all'articolo 107, ha previsto che il CSM possa assegnare i giudici e i magistrati ad altra sede per esigenze di funzionalità della giustizia e in contraddittorio con gli interessati; ha anche proposto, nella seconda ipotesi, che la legge disciplini i periodi di permanenza nell'ufficio e nella sede dei giudici e dei magistrati del pubblico ministero. Ha inoltre ipotizzato sia il richiamo in Costituzione del dovere per tutti i magistrati di attenersi ai valori di correttezza e riservatezza nello svolgimento delle loro funzioni, sia una rigorosa affermazione del principio di incompatibilità. La nuova formulazione proposta dell'articolo 112 conferma in primo luogo l'obbligo di esercitare l'azione penale affidandolo all'ufficio del pubblico ministero, che deve adempierlo secondo le modalità previste dalla legge. In secondo luogo, è previsto che il ministro della giustizia (in una delle due formulazioni, dopo aver sentito il procuratore generale presso la corte di Cassazione) riferisca annualmente al Parlamento sull'esercizio dell'azione penale e sull'uso dei mezzi di indagine. Da ultimo riafferma che i testi sottoposti all'attenzione del Comitato sono, allo stato, soltanto ipotesi di lavoro, nient'affatto segrete, ma senza alcun carattere di ufficialità.
Il Presidente Urbani dopo aver precisato che l'ampia illustrazione svolta dal relatore supplisce adeguatamente alla mancata pubblicazione dei testi, informa dell'esito dei lavori dell'Ufficio di Presidenza, che ha deciso di procedere in Commissione a voti di indirizzo per dirimere le questioni che i Comitati non riusciranno a risolvere. Inoltre, circa le modalità di organizzazione dei lavori, propone di procedere con un esame articolo per articolo, formulando ove necessario proposte emendative. Infine, dopo una breve discussione, il Presidente rinvia l'inizio del dibattito sulle proposte del relatore.
8 aprile
Il Comitato prosegue la discussione sui temi relativi all'ordinamento giudiziario. Dopo un breve dibattito sull'opportunità di procedere, in Comitato, alle audizioni delle associazioni dei magistrati non ordinari, il Presidente invita ad avviare il dibattito ed a formulare eventualmente ipotesi alternative sulle proposte del relatore. Si svolge quindi il dibattito sulle ipotesi di lavoro formulate dal relatore.
10 aprile
Comitati "Forma di Stato" e "Sistema delle garanzie": riunione congiunta. Il relatore senatore D'Onofrio propone quale ulteriore tema di riflessione l'ipotizzabilità di un'articolazione regionale degli organismi preposti all'organizzazione della giustizia. Il deputato Boato, relatore per il Comitato sistema delle garanzie, rileva che per tener conto del diverso assetto dei poteri dello Stato e dell'articolazione delle autonomie territoriali si porrà il problema di limitate, ma significative modifiche alle disposizioni sulla Corte costituzionale. Riguardo al problema della unità della giurisdizione, ricorda che nel Comitato sono emerse due ipotesi alternative, ma è emersa una tendenza a prevedere l'unità della giurisdizione per quanto attiene allo status dei magistrati ma con differenziazioni funzionali fra di essi. Vi è stata poi unanimità circa la necessità di superare la distinzione fra diritti soggettivi e interessi legittimi come criterio di riparto della giurisdizione. Riguardo al CSM, il Comitato sta esaminando due ipotesi; secondo la prima, il Consiglio si articolerebbe in due sezioni, l'una per la giurisdizione ordinaria e l'altra per la giurisdizione amministrativa; nella seconda ipotesi invece verrebbero costituzionalizzati due distinti consigli differenziati unicamente per il numero dei componenti e per il fatto di essere competenti l'uno rispetto alla giurisdizione ordinaria e l'altro per la giurisdizione amministrativa. Si pongono invece questioni di coordinamento con il lavoro del Comitato forma di Stato in relazione alle ipotesi di riforma concernenti la giurisdizione amministrativa e contabile. Il senatore Elia, Presidente del Comitato Forma di Stato, segnala i riflessi del tipo di federalismo che si vorrà introdurre sul funzionamento e sulla composizione dell'organo di giustizia costituzionale. Manifesta quindi perplessità sulle proposte di riforma tese a ridurre la varietà della tipologia delle pronunce della Corte; mentre, con riferimento alla introduzione di forme di regionalizzazione nel sistema giudiziario, non esclude la ipotizzabilità di forme di collegamento tra le regioni e organi dell'amministrazione della giustizia. Infine richiama le tematiche concernenti l'ammissibilità della cosiddetta dissenting opinion e l'accesso alla Corte dei singoli cittadini.
Comitato "Sistema delle garanzie": dopo un breve dibattito sul calendario dei lavori, il relatore Boato preannuncia la presentazione di una nuova bozza di articolato riguardante il tema della unicità della giurisdizione.
15 aprile
Il Comitato prosegue la discussione sui temi concernenti la disciplina costituzionale della magistratura, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti. Il relatore, precisa che sta rielaborando le proposte presentate il 3 aprile, tenendo conto dei rilievi e delle convergenze che sembrano delinearsi su alcuni punti e, in particolare, dell'orientamento prevalente per l'ipotesi che la funzione giurisdizionale sia unitaria ed esercitata da magistrati ordinari e amministrativi. Il Presidente Urbani, posto che il relatore ha elaborato ulteriori ipotesi di testo che raccolgono i suggerimenti emersi nel corso del dibattito, lo invita a distribuirne il testo, in modo che i componenti del Comitato possano trarne spunti di riflessione.
16 aprile
(seduta antimeridiana e pomeridiana): il Comitato prosegue la discussione sui temi concernenti la disciplina costituzionale della magistratura, del Consiglio di Stato e della Corte dei conti.
17 aprile
(seduta pomeridiana e notturna): nella seduta pomeridiana, il Comitato ha proceduto all'audizione dei rappresentanti dell'Associazione Magistrati del Consiglio di Stato, dei magistrati amministrativi, dei magistrati della Corte dei conti, dei magistrati militari, del Coordinamento nazionale magistrati militari, dell'Unione nazionale giudici tributari, dell'Associazione nazionale giudici tributari, dell'Associazione nazionale giudici di pace, dell'Unione nazionale giudici di pace e del Coordinamento nazionale dei difensori civici regionali. Nella seduta notturna, il Comitato prosegue il dibattito sui temi riguardanti la disciplina costituzionale della magistratura.
22 aprile
Prosegue il dibattito sui temi riguardanti la disciplina costituzionale della magistratura.
23 aprile
Il relatore Boato svolge un'ampia relazione sul tema, soffermandosi principalmente sulla genesi e sulla evoluzione normativa in materia di giustizia costituzionale, nonché sulle proposte di riforma presentate nelle precedenti legislature. Illustra quindi, in sintesi, le principali proposte di modifica della vigente disciplina in materia costituzionale all'esame della Commissione bicamerale e le questioni aperte: in particolare, si sofferma sulla composizione della Corte, sulle sue competenze, sulla dissenting opinion e sulle nuove forme di accesso. Si apre quindi il dibattito sui temi riguardanti la disciplina della Corte costituzionale.
29 aprile
Nella seduta antimeridiana il relatore, dopo aver proceduto ad una dettagliata ricognizione delle posizioni emerse in Comitato con riferimento alle diverse questioni in discussione, illustra uno schema che contiene ulteriori ipotesi di articolato per quanto attiene alla disciplina costituzionale della magistratura e una prima ipotesi di articolato sulla Corte Costituzionale, sul difensore civico e sulle autorità di garanzia. Nella seduta notturna, dopo una breve discussione sull'organizzazione dei lavori, il relatore precisa inoltre che accompagnerà la bozza di articolato con una relazione scritta nella quale darà atto delle posizioni su cui non si è realizzata una possibile convergenza maggioritaria. Il Comitato inizia la discussione dell'ipotesi presentata dal relatore.
30 aprile
Si apre la discussione sulla ipotesi di lavoro presentata dal relatore; al termine della seduta si svolge un breve dibattito sulla organizzazione dei lavori.
6 maggio
Prosegue la discussione sull'ipotesi di articolato elaborata dal relatore.
7 maggio
Il relatore Boato illustra le ipotesi di lavoro che ha formulato al termine della fase istruttoria, avvertendo che in alcuni casi ha predisposto anche una seconda ipotesi di articolato rispetto alla ipotesi 1, che ritiene comunque preferibile.
Il Presidente Urbani precisa infine che il Comitato potrà tornare a riunirsi in prosieguo alla luce delle decisioni che saranno adottate dall'Ufficio di Presidenza della Commissione.