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Riunione dell'assemblea dei deputati e senatori dei gruppi di Rifondazione comunista al termine della quale viene approvato un documento nel quale si afferma: "Dopo l'imponente risanamento economico operato dal Governo l'anno scorso con il consenso determinante del nostro partit o sarebbe stato auspicabile e ci si sarebbe ragionevolmente attesi una svolta della politica economica in chiave riformatrice... Così non è stato. Non si è voluto il compromesso tra il programma dell'Uliv o e quello del nostro partito... Il gruppo parlamentare voterà contro la finanziaria per il 1998."
1 ottobre 1997Vertice dei quattro partiti del Centro destra per valutare la situazione politica. Il Presidente del Consiglio si reca al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica. Intervenendo alla Camera sull' ordine del lavori l'on. Berlusconi chiede, a nome dei gruppi del Polo, che il Presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla situazione determinatasi a causa della decisione dei gruppi parlamentari di Rifondazione comunista di votare contro i documenti di bilancio. Il ministro per i rap porti con il Parlamento Bogi, replicando a nome del Governo, conviene sulla necessità di procedere ad un confronto parlamentare tra le componenti della maggioranza per verificare l'esistenza dei presuppo sti per la continuazione del lavoro del Governo. La Conferenza dei capigruppo della Camera fissa al 7 ottobre la seduta per lo svolgimento delle comunicazioni del Presidente del Consiglio.
6 ottobre 1997Incontro a Palazzo Chigi di Prodi con la delegazione di Rifondazione comunista nel tentativo di trovare un accordo sulle modifiche da apportare alla manovra finanziaria. Le contro pro poste del Governo vengono giudicate inadeguate.
7 ottobre 1997Il Presidente del Consiglio si presenta alla Camera per rendere comunicazioni sulla situazione politica, sottolineando la necessità che l'apporto di tutte le forze della maggioranza non venga meno nel momento decisivo dell'approvazione della legge finanziaria per il 1998. Nel suo intervento l'on. Bertinotti, sottolineando come Rifondazione comunista abbia in più occasioni responsabilmente evitato l'apertura di crisi di governo, chiede cambiamenti di fondo della legge finanziaria che nella sua attuale formulazione non è accettabile. Il Presidente del Consiglio comunica all'Assemblea che si recherà l'indomani, dopo aver partecipato al dibattito già programmato al Senato, al Quirinale per riferire al Capo dello Stato per poi tornare alla Camera per concludere il dibattito. Viene presentata dall'on. Sgarbi la risoluzione n. 6-00023 che approva le comunicazioni del Presidente del Consiglio.
8 ottobre 1997Prodi si presenta al Senato per rendere comunicazioni, al termine delle quali il Presidente del Senato rinvia il dibattito alla seduta pomeridiana del giorno successivo. Il Presidente del Consiglio si reca al Quirinale per riferire al Capo dello Stato.
9 ottobre 1997Il Presidente del Consiglio si presenta di nuovo alla Camera per la replica a conclusione del dibattito sulle proprie comunicazioni e per illustrare le proposte correttive della manovra finanziaria elaborate dal Governo per superare il dissenso di Rifondazione comunista; al termine dell'intervento annuncia che il voto sulle risoluzioni che sono state presentate sarà interpretato dal Governo come un voto di fiducia e che, "in caso di voto contrario, il Governo trarrà immediatamente le proprie conclusioni". Si passa quindi alle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni Sgarbi n. 6-00023 e Mussi ed altri n. 6-00025, accettate dal Presidente del Consiglio con le quali si approvano le comunica zioni del Governo. L'on. Diliberto, Presidente del gruppo di Rifondazione, annuncia il voto contrario del proprio gruppo. Al termine delle dichiarazioni di voto, le risoluzioni presentate da varie parti politiche non vengono poste in votazione. Il Presidente del Consiglio comunica che, "a seguito della p resentazione della risoluzione Bertinotti ed altri n. 6-00027 , con la quale una delle componenti de lla maggioranza formalizza il ritiro del sostegno al Governo, si recherà dal Capo dello Stato per ra ssegnare le dimissioni". La seduta viene sospesa in attesa delle determinazioni del Presidente del C onsiglio conseguenti al colloquio con il Presidente della Repubblica. Il Presidente del Consiglio sa le al Quirinale e rassegna le dimissioni al Capo dello Stato, che si riserva di decidere e lo invita a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Alla ripresa della seduta il Presidente della Camera legge la lettera di dimissioni inviata da Prodi e convoca la Camera a domicilio; analoga comunicazione viene data in Assemlea al Senato.
10 ottobre 1997Il Capo dello Stato inizia le consultazioni ricevendo al Quirinale i Presidenti della Camera on. Violante e del Senato sen. Mancino.
11 ottobre 1997Proseguono le consultazioni: vengono ricevute al Quirinale le rapprese ntanze del Gruppo misto del Senato e della Camera, della Sudtiroler Volkspartei, della Vallee d'Aos te; di Rifondazione comunista e della Lega Nord.
12 ottobre 1997Scalfaro riceve le delegazioni della coalizione dell'Ulivo (i cui esponen ti si dichiarano disponibili a riprendere la trattativa con Rifondazione, fermi restando i contenuti della manovra finanziaria, così come illustrati da Prodi alla Camera), di Rinnovamento italiano e d ella coalizione del Polo. Incontro tra il segretario di Rifondazione comunista on. Bertinotti e il s ottosegretario alla Presidenza del Consiglio Micheli per mettere a punto un accordo di programma tra Rifondazione e Governo destinato a durare per tutto il 1998. Il Presidente del Consiglio dimission ario Prodi si reca al Quirinale per esporre le intese raggiunte con Rifondazione comunista che dov rebbbero consentire il superamento della crisi.
14 ottobre 1997Si concludono le consultazioni con l'incontro al Quirinale di Scalfaro con gli ex Presidenti della Repubblica Leone e Cossiga. La Presidenza del Consiglio emana un comu nicato con il quale si annuncia il superamento del dissenso con Rifondazione comunista. Il Presi dente Scalfaro convoca al Quirinale il Presidente del Consiglio, respinge le dimissioni e lo in vita a presentarsi alle Camere.
15 ottobre 1997Il Presidente del Consiglio si presenta alla Camera per rendere comunicazioni e consegna il testo delle stesse alla Presidenza del Senato. Viene presentata la risoluzione n. 6-00028 (Mussi, Mattarella, Diliberto, Manca, Paissan, Bressa, Crema e La Malfa) del seguente tenore: "La Camera dei deputati, udite le comunicazioni del Governo , le approva e passa all'ordine del giorno", sull'approvazione della quale il Presidente del Consi glio pone la fiducia. Segue la discussione sulle comunicazioni del Governo, che si conclude in serata.
16 ottobre 1997Alla Camera, dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto , viene posta in votazione per appello nominale e approvata la risoluzione n. 6-00028, sulla quale il Governo ha posto la fiducia. Nel pomeriggio si svolge al Senato il dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, al ter mine della qu ale e dopo la replica del Presidente del Consiglio, viene presentata la risoluzione n. 6-00024 (Sal vi, Elia, Marino, Pieroni, Fumagalli Carulli, De Carolis), del seguente tenore: "Il Senato, udite l e comunicazioni del Governo, le approva e passa all'ordine del giorno", sulla approvazione della quale il Presidente del Consiglio pone la fiducia. La risoluzione viene approvata.