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Italo Volpe


PRESIDENTE. E adesso passiamo al dibattito per il quale ci sono quattro richieste di interventi e debbo chiedere a titolo personale, ma non solo, di scontare la dilatazione dei tempi che ho consentito, perché non ho la consuetudine che ha il Presidente Violante con il campanello, quello elettronico oggi, quello d'argento in altri casi; se possono contenere gli interventi in tre minuti, potremo recuperare i tempi e passeremo alle conclusioni del Sottosegretario Bassanini, del vicepresidente del Senato, prof. Fisichella. La parola al Prof. Italo Volpe, dell'ufficio legislativo del Ministero delle finanze.

VOLPE. Grazie Presidente, probabilmente potrò anche essere più breve dei tre minuti. L'amministrazione delle finanze si trova in una fase congiunturale tale per cui quasi tutti gli aspetti che sono stati trattati approfonditamente questa mattina la vedono in qualche misura interessato o coinvolto. Si tratta di una amministrazione di settore che sta subendo o che è in procinto di subire probabilmente la fase di maggiore cambiamento radicale e morfologico per effetto dell'attuazione del decreto legislativo 300 del 99. La nascita delle agenzie fiscali, sul piano della constatazione di chi opera all'interno di un ufficio legislativo quale è quello delle finanze, potrà essere probabilmente un ottimo laboratorio di analisi e di sperimentazione di quanto si sia andato dicendo stamattina; in particolare alludo alla fase di predisposizione degli schemi normativi nel quadro di ciò che il Prof. Marongiu ben ci diceva: una stabilità assolutamente essenziale perché questo processo possa funzionare e una separazione quanto più netta possibile fra elementi della norma (parlo della norma tributaria), elementi strutturali, ed elementi della fattispecie della applicazione della norma, quindi procedure, procedimenti, descrizione di dettaglio che possono essere fuori e che forse dovrebbero essere in questa tecnica di suddivisione riportate a quelle che gli anglossassoni chiamano un po’ le "procedures", cioè sostanzialmente una serie di canoni di operazioni di procedimento, suscettibili di essere modificati anche molto rapidamente.

Perché alludevo all'esperienza delle agenzie? Le agenzie fiscali avranno un rapporto tendenzialmente portato a quello pattizio fra organo di governo e direttori delle stesse. Alle agenzie fiscali, in particolare a quella delle entrate, sarà sostanzialmente fissato in qualche misura, attraverso il ministro di settore e dal governo, un target, un obiettivo; e nel quadro di questa negoziazione di obiettivo, su un piano di previsione, non potrà non rientrare l'assetto o il riassetto anche di quei profili normativi occorrenti, ad avviso dell'agenzia di settore, per poter raggiungere appunto l'obiettivo dato e negoziato. Questo sta a significare che probabilmente nelle esperienze di futuro ci potrà essere quel sufficiente gioco di anticipo sul piano dei tempi occorrenti per produrre una norma che effettivamente sia utile, produttiva e necessaria, rispetto invece all'affanno che oggi si vive nel rincorrere problemi che si sono forse già incancreniti con norme che devono dare un certo assetto. Questo perché indubbiamente quanto dicevano i rappresentanti della Presidenza, il Prof.

De Ioanna e il consigliere Malinconico, circa la necessità di un raccordo stabile fra uffici legislativi dei dicasteri di settore e strutture della Presidenza, può essere proficuo in quanto ci possono essere tempi sufficienti di analisi di penetrazione del problema tecnico al fine del miglioramento del risultato. Ciò su cui, come amministrazione di settore, siamo più volte bacchettati dalla Presidenza sul piano della scarsa quantità di tempo con la quale presentiamo le norme, rispetto al momento della decisione politica, sconta in realtà un problema a monte, cioè la tardività. Posso testimoniare però del fatto che non abbiamo molte ore rispetto allo stimolo impellente che ci viene dagli uffici della struttura amministrativa, che ci segnalano la necessità di una norma e ci dicono che senza di essa determinati risultati non possono essere conseguiti (salvo, questi annunci, essere smentiti dai fatti, in un momento successivo).

Credo che forse l'aspetto più importante sul piano della constatazione dall'osservatorio sia proprio questo: la necessità di recuperare dei momenti di tempo sufficienti per l'analisi del problema, la valutazione della efficacia della soluzione normativa proposta e ovviamente l'illustrazione della stessa sul piano di una negoziazione anche della norma stessa ove deve essere proposta con le strutture governative. Credo che forse in un futuro, in questa ottica, in questa tecnica di previsione di risultati, di negoziazione degli stessi fra strutture amministrative, operanti sul fronte delle entrate, e organo di governo, possano esserci gli spazi per un risultato di tal genere.

PRESIDENTE. Grazie Prof. Volpe.

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