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Maria Celeste Nardini


MARIA CELESTE NARDINI. Credo che il Comitato della legislazione abbia raggiunto lo scopo di recepire le esigenze e i grandi problemi che sono emersi nel coordinamento tra legislazione nazionale e regionale, anche a seguito dell’affastellarsi di norme nazionali e regionali.

Questa prima discussione è tanto più importante perché siamo in presenza di una nuova fase, in cui si sono svolte delle elezioni sulla base di una riforma delle elezioni regionali. Come è emerso da molti degli interventi svolti oggi, ciò non poteva non avere un impatto anche sulla relazione tra i poteri e le funzioni degli esecutivi e quelli delle assemblee legislative.

Voglio sottolineare l’importanza delle relazioni tra le autonomie locali.

Credo che, quanto più procederemo verso una forma di decentramento, tanto più qualunque forma di federalismo non possa essere lasciata a se stessa; quindi, tanto più lo Stato provvede a decentrare, tanto più le autonomie hanno bisogno di un forte raccordo tra di loro. Credo che la rete, la ricerca di luoghi a cui ha fatto riferimento il professor Lombardi, il forum siano gli elementi su cui tutti insieme dobbiamo riflettere per cercare sempre di più l’intreccio tra le varie autonomie. Recuperando il senso pieno dell’autonomia, dobbiamo misurarci su una forma di decentramento che sia omogenea, perché non vorrei che un nascente federalismo porti di fatto ad una frammentarietà della legislazione. Occorre quindi un forte senso di autonomia, ma nel nostro paese anche la qualità della legislazione deve avere una sua omogeneità.

Dobbiamo continuare a lavorare in questo raccordo continuo. Il Comitato farà tesoro del contributo offerto questa mattina da tutti i relatori ed anche del contributo vivo e pieno che è venuto dai presidenti delle regioni. Credo che insieme abbiamo fatto un buon lavoro (Applausi).

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