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Giovanni Meloni


GIOVANNI MELONI, Presidente del Comitato per la legislazione della Camera dei deputati

Il più ampio processo di trasferimento di competenze e funzioni dallo Stato alle Regioni e agli enti locali della storia repubblicana, avviato dalla legge 15 marzo 1997, n. 59, sta per essere completato. A tale trasferimento farà seguito la riforma prossima ventura del Titolo V della Parte seconda della Costituzione. Verrà così segnata una importante riarticolazione del rapporto tra Stato e regioni nonché un momento di profondo cambiamento del sistema delle fonti nell’ordinamento italiano. Su questo cambiamento bisogna meditare per diversi ordini di ragioni.

Laddove esiste – oggi – una legge nazionale, domani esisterà una pluralità di leggi regionali. Se questo comporterà per il legislatore regionale uno sforzo di ridefinizione della propria potestà legislativa, sarà opportuno che anche il legislatore statale, in relazione a tale nuova situazione, cerchi di articolare il procedimento legislativo in modo da prendere in considerazione un panorama istituzionale profondamente diverso.

Nel corso dell’istruttoria legislativa assumerà sempre maggior importanza il vaglio del rispetto delle competenze regionali. Tale elemento di valutazione, peraltro, è già previsto dall’articolo 79, comma 4, lettera b) del regolamento della Camera. Ciascuna Commissione nelle materie di propria competenza, la Commissione Affari costituzionali, per ciò che attiene ai profili ordinamentali di carattere generale, e il Comitato per la legislazione dovranno apprestarsi a svolgere ciascuno il proprio ruolo con una rinnovata consapevolezza.

Per quanto riguarda l’esperienza del Comitato per la legislazione, che come noto ha competenza obbligatoria su alcuni provvedimenti (disegni di legge di conversione dei decreti-legge e progetti di legge contenenti disposizioni di delega e di delegificazione) mentre può essere attivato su iniziativa delle Commissioni per gli altri (altri progetti di legge, schemi di atti normativi del Governo inviati alle Camere per il parere), esso sin dalla sua istituzione ha sviluppato una giurisprudenza attenta alla qualità dei testi normativi, con riguardo alla loro omogeneità, alla semplicità, alla chiarezza e alla proprietà della loro formulazione. Tra i parametri che il regolamento della Camera ha indicato al Comitato per l’esercizio delle sue funzioni, vi è poi, la valutazione dei testi ai fini della semplificazione e del riordino della legislazione vigente. In tale parametro è ricompresa una attenta valutazione all’ordinata distribuzione dei compiti tra i diversi poteri normativi in vista di una regolazione che non rappresenti un fattore di ulteriore complicazione per la vita dei cittadini.

A tali principi si ispira, dunque, l’attività del Comitato per la legislazione ed, ancor prima, la ‘scommessa’ dei deputati di questa Camera che, in questa legislatura, riscrivendo una parte importante del regolamento hanno voluto darsi regole per giungere all’approvazione di leggi vicine (e comprensibili) ai cittadini.

Il Comitato oltre ad elaborare, attraverso i suoi pareri, linee di condotta per il legislatore ha contribuito, attraverso seminari e incontri interistituzionali, a creare occasioni di riflessione comune sulla politica della legislazione nella convinzione che è fondamentale allargare tale riflessione a tutte le istituzioni e alla società civile nelle sue diverse articolazioni (dagli studiosi, ai consumatori, dalle imprese, al volontariato).

Se per politica della legislazione si intende, infatti, non la scelta di merito ma la scelta sull’utilizzo dei diversi strumenti normativi in relazione all’efficacia degli stessi, alla loro applicabilità, alla loro capacità di semplificare il sistema, alla loro conoscibilità da parte dei cittadini, allora questo confronto deve essere in questa fase un confronto comune, intenso e proficuo tra il legislatore nazionale e regionale.

È fondamentale, in questa fase, che si individui una forma di raccordo, una istanza di confronto in cui possano essere individuati i nodi problematici e in cui si possa far tesoro delle diverse soluzioni. Il bagaglio delle esperienze maturate, tanto a livello statale che a livello regionale, non può che essere valorizzato. Per queste ragioni, dunque, il Comitato per la legislazione, che in questa sede rappresento in qualità di Presidente, è favorevole ad ogni tipo di iniziativa volta a rafforzare i rapporti di collaborazione sui temi della legislazione di comune interesse tra Stato e Regioni.

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