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Formazione del I Governo D'Alema


10 ottobre 1998

Il Presidente della Repubblica inizia le consultazioni per risolvere la crisi di Governo. Scalfaro incontra i Presidenti del Senato Mancino e della Camera Violante.

12 ottobre 1998

Proseguono le consultazioni: il Capo dello Stato riceve i rappresentanti dei gruppi misti del Senato e della Camera, della Sudtiroler Volkspartei (SVP), della Vallče D'Aoste, le delegazioni del partito di Rifondazione comunista (guidata da Bertinotti), della nuova formazione dei Comunisti italiani di Cossutta, dell'Unione democratica per la Repubblica (UDR) e della Lega Nord.Proseguono le consultazioni: il Capo dello Stato riceve i rappresentanti dei gruppi misti del Senato e della Camera, della Sudtiroler Volkspartei (SVP), della Vallče D'Aoste, le delegazioni del partito di Rifondazione comunista (guidata da Bertinotti), della nuova formazione dei Comunisti italiani di Cossutta, dell'Unione democratica per la Repubblica (UDR) e della Lega Nord.Proseguono le consultazioni: il Capo dello Stato riceve i rappresentanti dei gruppi misti del Senato e della Camera, della Sudtiroler Volkspartei (SVP), della Vallče D'Aoste, le delegazioni del partito di Rifondazione comunista (guidata da Bertinotti), della nuova formazione dei Comunisti italiani di Cossutta, dell'Unione democratica per la Repubblica (UDR) e della Lega Nord.

13 ottobre 1998

Le consultazioni si concludono con i colloqui con le rappresentanze del Polo (Forza Italia, Alleanza nazionale e Centro cristiano democratico-CCD), dell'Ulivo e con gli ex presidenti della Repubblica Giovanni Leone e Francesco Cossiga. In serata il Presidente della Repubblica affida al Presidente del Consiglio dimissionario Prodi un preincarico con il compito di "verificare l'esistenza di un sostegno parlamentare certo, che gli consenta la formazione del Governo'' e di riferire ''nel piu' breve tempo possibile''.

14 ottobre 1998

Si svolgono, a Montecitorio, le consultazioni informali di Prodi con i gruppi parlamentari per verificare se esistono le condizioni per ottenere da Capo dello Stato l'incarico di formare un nuovo Governo. Il presidente del Consiglio incontra la delegazione dei Comunisti italiani, seguita da quella dell'UDR. Nel pomeriggio si tiene a Palazzo Chigi il vertice dell'Ulivo convocato da Prodi, cui partecipano i rappresentanti dei Democratici di sinistra (DS), del Partito popolare italiano (PPI), dei Verdi, di Rinnovamento Italiano, dei Socialisti democratici, dell'Unione Democratica, dei repubblicani, della Rete e il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro.

15 ottobre 1998

Prodi si reca al Quirinale per riferire sull'esito del "preincarico" e comunica al Capo dello Stato che le difficolta' incontrate nel raggiungimento del compito affidatogli non gli hanno consentito di giungere a conclusioni positive e pertanto rimette il mandato ricevuto al Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato inizia un secondo giro di consultazioni: sono ascoltati i Presidenti del Senato e della Camera, le rappresentanze dell' Ulivo, del Polo per le Liberta', della Lega Nord, dell' UDR e dei Comunisti italiani.

16 ottobre 1998

Scalfaro termina le consultazioni ricevendo le rappresentanze del gruppo misto della Camera e del Senato e gli ex Presidenti della Repubblica Cossiga e Leone. Scalfaro conferisce quindi a Massimo D'Alema, utilizzando la stessa formula usata per Prodi, un preincarico per "verificare l'esistenza di un sostegno parlamentare certo, che consenta la formazione del Governo". D'Alema viene ricevuto dal Presidente della Camera Violante e dal Presidente del Senato Mancino.

17 ottobre 1998

D'Alema inizia a Montecitorio le consultazioni, incontrando i rappresentanti delle forze politiche che dovrebbero sostenere il suo Governo (Ulivo, Comunisti italiani e UDR).

19 ottobre 1998

Si concludono le consultazioni: in mattinata D'Alema ha colloqui con gli esponenti del Polo guidati da Berlusconi, con il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti e con la delegazione della Lega Nord. Nel pomeriggio D'Alema convoca a Montecitorio una riunione collegiale dei presidenti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato dell' Ulivo, dei Comunisti italiani e dell'UDR, nel corso della quale viene discussa e approvata una bozza di accordo programmatico. D'Alema si reca quindi al Quirinale per riferire al Capo dello Stato sui risultati della verifica compiuta circa la sussistenza di una maggioranza parlamentare disponibile a sostenere il nuovo Esecutivo e riceve dal Presidente Scalfaro un incarico "pieno" per formare il Governo.

21 ottobre 1998

Il Presidente del Consiglio incaricato D'Alema si reca al Quirinale per sciogliere la riserva e sottoporre al Presidente della Repubblica le proposte per la composizione del nuovo Governo. Si conclude dopo 12 giorni la crisi di Governo.

Con tre distinti D.P.R. emanati in data 21 ottobre 1998 il Presidente della Repubblica: accetta le dimissioni che il Presidente del Consiglio Prodi ha rassegnato il 9 ottobre 1998 in nome proprio e dei Ministri componenti il Gabinetto da lui presieduto; accetta le dimissioni dalle rispettive cariche dei Sottosegretari di Stato, i quali restano in carica fino alla nomina dei nuovi Sottosegretari; nomina l'on. D'Alema Presidente del Consiglio.

Con altro decreto in pari data, adottato su proposta del Presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica nomina 26 Ministri (rispetto ai 21 del Gabinetto uscente) del nuovo Governo; 8 sono i Ministri senza portafoglio.

Al Quirinale prestano giuramento nelle mani del Capo dello Stato il Presidente del Consiglio e, successivamente, i Ministri. Prima riunione del Consiglio dei Ministri; il Consiglio esprime parere favorevole sulla proposta, avanzata dal Presidente D'Alema, di nomina a Sottosegretario di Stato per la Presidenza del Consiglio, con le funzioni di Segretario del Consiglio medesimo, del sen. Bassanini, di attribuzione delle funzioni di Vice Presidente del Consiglio dei Ministri al Ministro senza portafoglio, on. Mattarella; (incarichi attribuiti con due DPR in data 21 ottobre 1998; GU 251/1998); di conferimento degli incarichi ai Ministri senza portafoglio (per le riforme istituzionali, per le pari opportunitā, per gli affari regionali, per i rapporti con il Parlamento, per le politiche comunitarie, per la funzione pubblica e per la solidarietā sociale) ed ai Ministri degli Affari esteri (incarico per gli italiani all'estero), dell'Interno (incarico per il coordinamento della protezione civile) e dell'Industria (incarico per il turismo), (D.P.C.M. 22 ottobre 1998, GU 251/1998). Con D.P.C.M. del 5 novembre verrā attribuito al Ministro dei lavori pubblici l'incarico per le aree urbane, per Roma capitale e per il Giubileo del 2000.

22 ottobre 1998

Riunione del Consiglio dei ministri. Il Presidente D'Alema espone le linee generali delle dichiarazioni programmatiche che illustrera' alla Camera dei Deputati. Il Consiglio condivide ed approva all'unanimita' il programma di Governo. Il Presidente sottopone al Consiglio le proposte di nomina dei 55 Sottosegretari di Stato (tale numero non comprende il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio giā nominato il 21 ottobre) presso i vari dicasteri (8 in pių rispetto ai 47 (tale numero non comprende il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) presenti nel precedente Governo) concertate con i singoli Ministri interessati; il Consiglio esprime il proprio avviso favorevole. I Sottosegretari non parlamentari sono 17. I Sottosegretari vengono nominati con D.P.R 22 ottobre 1998 e prestano giuramento a Palazzo Chigi nelle mani del Presidente del Consiglio. Il sen. Migone, nominato Sottosegretario di Stato degli affari esteri, non presta il prescritto giuramento e, con lettera del 23 ottobre dichiara di rinunciare all'incarico governativo. In sua vece viene nominato, con D.P.R. 28 ottobre 1998, su proposta del Presidente del Consiglio e sentito il Consiglio dei ministri, l'on. Ranieri.
Il Presidente del Consiglio si presenta alla Camera per esporre le linee fondamentali del programma del Governo e consegna poi al Senato, secondo la prassi, il testo del discorso. Alla Camera ha inizio la discussione sulle comunicazioni del Governo.

23 ottobre 1998

Alla Camera si conclude il dibattito sulle comunicazioni del Governo. Dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto, viene posta in votazione la mozione di fiducia n. 1-00321 (on. Mussi, Pistelli, Manzione, Manca, Grimaldi, Paissan, Crema) per la fiducia al Governo D'Alema, del seguente tenore: "La Camera, udite le comunicazioni del Governo, le approva e passa all'ordine del giorno" (risultato della votazione: presenti: 617; votanti 614; astenuti 3; maggioranza 308; favorevoli 333; contrari 281).

26 ottobre 1998

Inizia al Senato il dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio.

27 ottobre 1998

A conclusione del dibattito, dopo la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto, viene posta in votazione la mozione di fiducia n. 1-00323 (sen. Salvi, Elia, Roberto Napoli, Fumagalli Carulli, Pieroni, Marino e Marini) per la fiducia al Governo D'Alema, di contenuto analogo a quella votata alla Camera: "Il Senato, udite le comunicazioni del Governo, le approva e passa all'ordine del giorno" (risultato della votazione: presenti: 306; votanti 305; astenuti 1; maggioranza 153; favorevoli 188; contrari 116)

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