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Verifica della maggioranza: giugno-luglio 1998


23 giugno 1998

Il gruppo di Rifondazione comunista, appartenente alla maggioranza che sostiene il Governo, preannuncia il proprio voto contrario sull'approvazione del disegno di legge di ratifica dell'accordo sull'allargamento della NATO alle Repubbliche di Polonia, Ceca e di Ungheria, giā approvato dal Senato, e all'esame della Camera. Il Presidente del Consiglio Prodi, intervenendo nella discussione, sottolinea il carattere prioritario per il Governo dell'approvazione del provvedimento, ricordando che la decisione di Rifondazione comunista "costituisce un vulnus alla solidarietā programmatica della maggioranza su un punto importante di politica estera. Afferma inoltre che, in ragione della situazione venutasi a creare e delle divisioni manifestatesi nella maggioranza, si recherā, dopo il voto, dal Capo dello Stato per riferire, rimettendosi alle sue valutazioni conclusive". Il disegno di legge viene approvato con il voto favorevole dell'UDR, l'astensione di AN e di Forza Italia e il voto contrario di Rifondazione e della Lega Nord. Subito dopo il Presidente del Consiglio incontra il Presidente della Repubblica Scalfaro, il quale lo invita a promuovere una approfondita verifica all'interno della maggioranza, "i cui risultati dovranno essere oggetto di dibattito parlamentare".

17 luglio 1998

Dopo una lunga serie di incontri con i partiti della maggioranza per definire un aggiornamento dei contenuti del programma di Governo, il Presidente del Consiglio si presenta al Senato per endere comunicazioni. Ripercorse le tappe fondamentali dell'azione di Governo giā dipiegata, Prodi espone le linee principali della piattaforma programmatica per il medio e lungo periodo, che rilanci l'azione riformatrice nella deconda parte della legislatura. Per consentire al Governo di proseguire nella sua opera di risanamento, chiede al Parlamento "una fiducia piena, che non sia nč tecnica, nč critica, nč provvisoria". Analoghe comunicazioni sono rese nello stesso giorno alla Camera.

20 luglio 1998

Inizia al Senato il dibattito sulle comunicazioni del Governo.

21 luglio 1998

Al Senato la discussione si conclude con la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto. Il presidente del gruppo di Rifondazione sen. Marino, dichiarando il voto favorevole, afferma che "anche se restano margini di ambiguitā sulla scuola, la verifica presenta aspetti innovativi, che inducono il gruppo ad esprimere una fiducia critica, in attesa di concrete realizzazioni che diano vita a quella svolta riformatrice di cui il Paese ha bisogno". Viene approvata (con 176 voti favorevoli, 119 contrari e 1 astenuto) della risoluzione n. 6-00030 (Salvi, Elia, Pieroni, Fumagalli Carulli, Marini), sulla quale il Governo ha posto la questione di fiducia. Successivamente inizia il dibattito alla Camera sulle comunicazioni del Governo. In apertura di seduta viene presentata la risoluzione Mussi, Mattarella, Manca, Paissan, Crema e Piscitello n. 6-00059, del seguente tenore: "La Camera dei deputati, udite le comunicazioni del Governo, le approva e passa all'ordine del giorno", aull'approvazione della quale il Presidente del Consiglo pone la fiducia. Inizia la discussione.

22 luglio 1998

Riprende il dibattito sulle comunicazioni del Governo. Replicando al termine degli interventi, il Presidente del Consiglio ribadisce che la soluzione delle principali questioni (occupazione, giustizia, formazione scolastica, rapporti internazionali) non puō prescindere dall'inquadramento degli interventi nella prospettiva di un ciclo riformatore da assumere come "orizzonte" dell'azione di Governo, sottolineando la necessitā che il Parlamento dia all'Esecutivo "una fiducia che sia anche espressione di un consenso e di un coinvolgimento in un progetto di lungo periodo". Seguono le dichiarazioni di voto, nel corso delle quali l'on. Bertinotti afferma che il gruppo di Rifondazione voterā una fiducia "critica" al Governo, in quanto nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio ha colto passi in avanti (in particolare nell'impegno per l'approvazione della legge per la riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore e per lo sviluppo del Mezzogiorno) ma non ancora quella svolta politica che determini l'avvio di un processo di riforma sociale volto ad eliminare le disuguaglianze sociali e a superare le nuove povertā. Si svolge infine la votazione per appello nominale della risoluzione n. 6-00059, che viene approvata con 324 favorevoli e 269 contrari).

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