PROGETTO DI LEGGE - N. 6287
Onorevoli Colleghi! - Sono passati 36 anni dal giorno 9
ottobre 1963, quando una frana cadde dal Monte Toc in un lago
artificiale provocando una catastrofe senza precedenti. La
catastrofe del Vajont.
L'evento ha lasciato un segno incisivo nella storia della
protezione civile italiana. Da allora molte cose positive sono
state raggiunte sia per quanto riguarda l'adeguamento della
normativa di prevenzione sia per quanto concerne la
tempestività dei soccorsi.
Purtroppo le lungaggini amministrative ed il ritardato
adeguamento dei contributi al reale tasso d'inflazione hanno
impedito il completamento definitivo delle opere, ed oggi ci
poniamo di fronte ad un importante e doveroso compito morale
che ci impone di provvedere per le persone rimaste ancora
indifese e per i casi rimasti ancora irrisolti, apportando le
necessarie modifiche alla legislazione vigente ed integrando i
contributi finora erogati.
Le risorse, previste ai sensi della presente proposta di
legge, sono ripartite sulla base della legislazione
concernente la catastrofe del Vajont, destinando 8 miliardi di
lire per la concessione di contributi da parte del Ministero
del lavori pubblici per la ricostruzione di unità immobiliari
di proprietà privata e 11,2 miliardi di lire per la
ricostruzione di opere pubbliche, da assegnare, dallo stesso
Ministro dei lavori pubblici, alla regione Friuli-Venezia
Giulia ed al provveditorato regionale competente per le opere
pubbliche di Trieste, nonché alla regione Veneto ed al
provveditorato competente per le opere pubbliche di Venezia,
per gli interventi di rispettiva competenza.
Con il passare degli anni ed a causa del non immediato
completamento delle opere si è reso necessario un adeguamento
dei contributi che sono stati sempre inferiori e di molto al
tasso di inflazione reale. Infatti anche nella presente
proposta di legge sono modificate le somme dei contributi
destinate alla ricostruzione delle unità immobiliari private
al fine di renderle compatibili con le cifre occorrenti
attualmente per i lavori edili.
Inoltre, ai fini della rivalutazione dei contributi da
concedere, constatati i ritardi verificatisi nell'erogazione
dei contributi da parte degli uffici competenti e tenuto conto
del notevole ritardo con cui la regione Friuli-Venezia Giulia
è pervenuta all'attuazione dell'ultima legge n. 190 del 1983,
è stato ritenuto doveroso prevedere la retroattività della
presente proposta di legge dal 1^ gennaio 1985. Del resto,
anche la legge n. 190 del 1983 prevedeva una retroattività
delle analoghe disposizioni dal 1^ gennaio 1979.
L'ammontare delle risorse è stato calcolato sulla base dei
fabbisogni indicati dai competenti organi locali, prevedendo
in particolare 11,2 miliardi di lire per la ricostruzione
pubblica secondo la seguente ripartizione:
comune impegni di spesa
Erto e Casso 5.100 milioni di lire
Vajont 6.100 milioni di lire
Totale 11.200 milioni di lire
Al fine di apportare soluzioni certe ai problemi rimasti
ancora aperti, e con l'intento di porre rimedio alle carenze
ed ai ritardi che fino ad oggi hanno impedito la rapida
ricostruzione delle zone disastrate, la proposta di legge
prevede che gli stessi sindaci dei comuni colpiti siano
nominati commissari straordinari per la liquidazione completa
delle opere relative alla ricostruzione, sia pubbliche che
private, individuandoli come garanti per la finalizzazione
degli interventi alle opere strettamente necessarie.
Infatti è prevista la piena responsabilità dei sindaci
nella gestione degli interventi e sono stati stabiliti dei
tempi tecnici certi entro cui portare a termine le opere di
ricostruzione.
Con la presente proposta di legge intendiamo concludere
definitivamente l'annosa vicenda provocata dalla catastrofe
del Vajont attraverso una puntuale specificazione degli
obiettivi che si intendono perseguire ed attraverso la
responsabilizzazione, nella gestione degli interventi, dei
sindaci dei comuni colpiti, visti come gli organi competenti
maggiormente interessati per la definitiva risoluzione dei
casi rimasti ancora sospesi.