Art. 93
(Leggi "monocamerali")

I disegni di legge sono esaminati dalla Camera dei deputati, e, se approvati, sono trasmessi al Senato della Repubblica.

Il Senato, a richiesta di un terzo dei suoi componenti, presentata entro dieci giorni dalla trasmissione, esamina il disegno di legge. Entro i trenta giorni successivi delibera e può proporre modifiche sulle quali la Camera dei deputati decide in via definitiva.

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Nelle materie non ricomprese nell'art. 90, o per le quali la Costituzione o altre leggi costituzionali non prevedano un meccanismo "bicamerale", è stabilita, all'art. 93, una procedura semplificata, per cui i disegni di legge vertenti su tali materie sono esaminati ed approvati dalla sola Camera dei deputati, che li trasmette al Senato.

In questa Assemblea, l'esame del testo approvato dalla Camera è solo eventuale: esso, infatti, può aver luogo soltanto su richiesta (un terzo dei componenti) presentata entro dieci giorni dalla trasmissione.

In ogni caso, sulle modifiche eventualmente apportate, delibera la Camera in via definitiva. L'articolo prevede inoltre una "decisione a tempi garantiti" da parte del Senato, che ha trenta giorni di tempo, dalla richiesta di esame, per deliberare sul disegno di legge, proponendo eventuali modifiche sulle quali la Camera delibera in via definitiva.

Il testo dell'art. 93, così come approvato definitivamente dalla Commissione, è frutto di una riformulazione dell'originario articolo redatto a giugno, che prevedeva un quorum più ridotto per l'attivazione della procedura di esame da parte del Senato (un quinto dei componenti) ed un termine più contenuto per la deliberazione (entro venti giorni dalla richiesta di esame).

Dibattito in Commissione

Nella corso della discussione sull'articolo in esame si è sviluppata una riflessione sul ruolo assunto dal Senato nel meccanismo legislativo costruito dalla Commissione. In particolare, il dibattito si è incentrato attorno all'esame di un emendamento (Bressa, 2475) che intendeva sopprimere l'intero art. 93. Con tale proposta emendativa, si prevedeva di abolire la speciale procedura di esame delle leggi "monocamerali", eliminando, in sostanza, la facoltà di richiamo dei disegni di legge da parte del Senato.

La proposta interamente soppressiva è stata sostenuta, nel corso della discussione, dal gruppo della rifondazione comunista (Marchetti, 2457; Salvato, 2457-8; Cossutta, 2458). Hanno espresso parere contrario quasi tutti gli altri gruppi (in particolare, Boato, 2458). L’emendamento è stato respinto dalla Commissione.


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