prima di tutto lo sviluppo industriale che caratterizza la Puglia,
considerata la "Lombardia del Sud". É nota infatti la preminenza
industriale che la Puglia riveste nel Meridione d'Italia;
seconda e non meno importante ragione, la sua vicinanza geografica a
zone cruciali come i Balcani. É noto infatti che il conferimento
dello status di Regioni a Statuto speciale della Valle d'Aosta,
del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia é stato dettato
in primo luogo da motivi geografici. Era necessario cioé che queste
Regioni, essendo regioni di confine, godessero della piú ampia
autonomia per poter piú liberamente gestire i rapporti con i Paesi
dirimpettai. Ma la parola "confine" non indica piú solo una frontiera
dove si controllano i passaporti. L'accelerazione delle comunicazioni e dei
trasporti ha ormai modificato la situazione. Le 50 miglia marine che
separano la Puglia dall' Albania e le 60 che la separano dalla Grecia e dai
Paesi della ex Iugoslavia, se un tempo costituivano comunque una vera e
propria traversata, oggi, con una barca da diporto, si coprono in due ore
scarse di navigazione. Non é questa, allora, una regione di confine?
Non é questa, allora, una ragione per conferire alla Puglia una
piú ampia autonomia? Si pensi, ad esempio, a tutti i problemi
derivanti dall'immigrazione clandestina, ai continui ed ingenti flussi
migratori di centinaia e centinaia di persone che a bordo di semplici
gommoni raggiungono le coste pugliesi cercando una nuova strada da
percorrere, una nuova vita ed una nuova identità.
Nella redazione di questo testo legislativo si é voluto tener
conto non solo dello Statuto della Regione siciliana, che costituisce
l'esempio d'eccezione per l'autonomia regionale, ma anche degli altri
Statuti speciali attualmente in vigore per la Valle d'Aosta, il
Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia e la Sardegna.
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