Allegato A
Seduta n. 632 del 1/12/1999


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(Sezione 8 - Presunte irregolarità in relazione ad indagini svolte dalla procura di Palermo)

MANCUSO e SAPONARA. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'agenzia di stampa Il Velino del 26 ottobre 1999, con il titolo «Scarpinato e la casa venduta» ha reso noto il seguente fatto: «...Nel mirino degli investigatori c'è la vendita, fatta il 30 agosto del 1996, di un immobile a Sciacca e del quale Scarpinato [Roberto, sostituto nella procura di Palermo] era comproprietario con la sorella Lidia Maria Giulia e altri parenti. La casa fu venduta per 690 milioni a una società, la Cesa, di cui è socia accomandataria gerente la signora Rosaria Di Grado. La signora Di Grado è la moglie di Salvatore Fauci, uno dei maggiori imprenditori siciliani specializzato nella produzione di laterizi. L'imprenditore, nel 1992, fu indagato dalla procura della Repubblica di Palermo assieme a decine di altri imprenditori in seguito al dossier De Donno sui rapporti tra mafia, politica e appalti. Nel 1992, comunque, la posizione di Fauci fu archiviata con decisione firmata dall'allora procuratore della Repubblica Pietro Giammanco, dall'aggiunto Guido Lo Forte e da, appunto, Roberto Scarpinato...»;
il fatto di cui sopra non risulta finora in alcun modo smentito e, nella parte riguardante i menzionati magistrati, appare di notevole gravità sotto l'aspetto deontologico e funzionale -:
quali iniziative di propria competenza intenda promuovere nei confronti dei magistrati che, in questa vicenda, siano coinvolti o in prima persona o come titolari dei doveri di vigilanza e/o disciplinari, a tutt'oggi trascurati. (3-04730)
(30 novembre 1999).