Seduta n. 193 del 14/5/1997

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Sull'ordine dei lavori (ore 19,52).

GIOVANNI PACE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI PACE. Signor Presidente, mi consenta di elevare una protesta. Si è verificato questa mattina, e trova consacrazione nell'ordine del giorno, un fatto che mi intristisce. Il Governo ha dato risposta ad una interrogazione presentata dall'onorevole Saia il 17 febbraio 1997 su fatti che angosciano moltissimo il territorio che rappresento come deputato, cioè il comune di Chieti. Si tratta di una contrada di Chieti, San Martino, di cui ho avuto l'opportunità e l'onore di parlare in quest'aula, dove si verificano dei fatti angosciosi.
L'interrogazione di Saia - ripeto, del 17 febbraio 1997 - è successiva alla mia interrogazione, che era stata presentata nel mese di settembre del 1996. Gli argomenti sono gli stessi, addirittura la formulazione dell'interrogazione dell'onorevole Saia è identica a quella della mia interrogazione; fa riferimento agli stessi fatti, che riguardano famiglie colpite da lutti e da gravi malattie, che si fanno ascrivere all'esistenza di elettrodotti dell'ENEL in quella contrada. C'è poi uno studio della società Radionica che preoccupa moltissimo in quanto contrasta, anzi smentisce, i risultati che invece provengono da altri studi.
Il collega Saia ha avuto risposta, e credo legittimamente, da parte del Governo; tuttavia devo rilevare, come deputato


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della Repubblica, che la mia interrogazione - ripeto, che tratta dello stesso argomento, con gli stessi toni, addirittura le stesse parole - presentata sei mesi prima, non ha avuto risposta.
Credo che questo sia un fatto frustrante, che avvilisce un parlamentare della Repubblica italiana; pertanto se mi consente, signor Presidente, io le consegno la mia energica protesta.

PRESIDENTE. Se le cose stanno come lei dice, onorevole Pace, e non ho motivo di dubitarne, lei ha perfettamente ragione. Chiederò conto al Governo di questa preferenza; altro sarebbe stato svolgere congiuntamente le interrogazioni, come sarebbe stato più naturale. Ad ogni modo, chiederò ragione al Governo e le riferirò successivamente e formalmente in aula la risposta del Governo.
Se lei ritiene, inoltre, può insistere perché si risponda al suo atto parlamentare, magari aggiornandolo in relazione anche alle risposte che il rappresentante del Governo ha fornito oggi. Al riguardo vi è l'impegno da parte del Presidente perché venga data risposta il più rapidamente possibile - nell'arco di giorni - al suo nuovo atto di sindacato ispettivo.

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