PRESIDENTE. Invito il relatore, onorevole Maselli, ad esprimere il parere della Commissione sugli emendamenti presentati.
ELIO VITO. Signor Presidente, le avevo fatto una richiesta!
PRESIDENTE. Onorevole Vito, consenta al relatore di esprimere il parere.
ELIO VITO. Allora, arriviamo fino alle 17...!
PRESIDENTE. Prego, onorevole Maselli.
DOMENICO MASELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati ad eccezione degli emendamenti
PRESIDENTE. Onorevole Cola, aderisce all'invito rivolto dal relatore?
SERGIO COLA. Signor Presidente, ritiriamo il nostro emendamento Serra 1.82. Manteniamo invece gli emendamenti Cola 1.2, Migliori 1.10 e 3.1.
PRESIDENTE. Il Governo?
ELIO VITO. Presidente!
PRESIDENTE. Onorevole Vito, aspetti! Fa anche lei come il collega Chiappori? Stia tranquillo, attenda il suo turno!
ELIO VITO. Presidente, se il sottosegretario esprime il parere non occorre più il ministro!
PRESIDENTE. Onorevole Vito, stia tranquillo.
GIANNICOLA SINISI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei innanzitutto informare l'Assemblea dell'indisponibilità del ministro ad essere in aula prima di tre quarti d'ora od un'ora. Nel contempo dichiaro la mia disponibilità ad esprimere i pareri richiesti ed anche a quel confronto che era stato richiesto su alcuni punti specifici. Ovviamente, in proposito, non posso che rimettere la decisione all'Assemblea.
PRESIDENTE. Onorevole Turroni!
GIANNICOLA SINISI, Sottosegretario di Stato per l'interno. In tale direttiva queste categorie sono indicate come i soggetti che prevalentemente devono essere sottoposti all'attenzione di quanti presidiano il territorio e si occupano dell'accoglienza in quanto soggetti più meritevoli di assistenza e di accoglienza. In tal senso, quindi, la norma è già recepita nella direttiva emanata dall'amministrazione dell'interno.
PRESIDENTE. Onorevole Scalia!
GIANNICOLA SINISI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Voglio ricordare all'Assemblea che nel provvedimento in esame, per le esigenze di soccorso e per altre ragioni, sono previste forme di respingimento che comunque prevedono...
PRESIDENTE. Onorevole Bielli e onorevole Procacci, vi richiamo all'ordine per la prima volta. Per la seconda volta! Onorevole Bielli, la richiamo all'ordine per la terza volta. La prego di uscire dall'aula.
GIANNICOLA SINISI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Dicevo che sono pre
PRESIDENTE. Onorevole Valducci, la richiamo all'ordine per la prima volta.
GIANNICOLA SINISI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Con queste motivazioni, ribadisco il parere contrario del Governo su tutti gli emendamenti che sono stati presentati.
ELIO VITO. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Presidente, noi avevamo chiesto la presenza in aula del ministro Napolitano non per sminuire la competenza e la disponibilità del sottosegretario Sinisi, ma perché, come ha detto lo stesso onorevole Sinisi, vi sono questioni che attengono alla competenza politica generale del ministro dell'interno, sulle quali lo stesso sottosegretario Sinisi si rimette al parere che il ministro, diversamente da lui, potrà esprimere. Avremmo avuto interesse ad ascoltare il ministro Napolitano prima che il Governo esprimesse il parere sui nostri emendamenti.
PRESIDENTE. Onorevole Vito, siccome non esiste l'accantonamento preventivo, quando arriveremo all'esame dell'emendamento al quale lei fa riferimento, potrà chiederlo.
ELIO VITO. Volevo anticiparlo, Presidente, anche per avvertire il relatore. Il primo emendamento sul quale chiediamo...
PRESIDENTE. Onorevole Vito, si accomodi, per cortesia!
GIACOMO GARRA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIACOMO GARRA. Presidente, richiamo il comma 2 dell'articolo 23 del regolamento, secondo il quale il Presidente della Camera prende gli opportuni accordi con il Presidente del Senato per il corretto andamento dei lavori.
PRESIDENTE. Onorevole Fontan, la prego.
GIACOMO GARRA. ..ho avuto la penosa sensazione che la nostra sia una
PRESIDENTE. Onorevole Savarese, la richiamo all'ordine per la prima volta!
GIACOMO GARRA. ..allorché l'emendamento - e tra questi qualcuno del Polo - ripristina il testo votato dal Consiglio dei ministri. A questo punto non riesco a capire perché la valenza di una dichiarazione resa al Senato nel corso dei lavori, magari in Commissione, su un certo emendamento che modifica il testo del Governo debba ritenersi prevalente ed assorbente rispetto ad un emendamento volto a ripristinare il testo già votato dal Consiglio dei ministri.
PRESIDENTE. Devo dirle, onorevole Garra, che in materia di decreti-legge la Camera che interviene per seconda sul procedimento di conversione - talora può essere il Senato della Repubblica, talora la Camera dei deputati - si trova qualche volta in queste condizioni, determinate dal prolungarsi dei lavori della Camera chiamata per prima ad esaminare il provvedimento. Questa volta è stata questione del Senato, altre volte della Camera.
ROLANDO FONTAN. Con il mio emendamento 1.51, che è abbastanza importante perché contiene il succo della nostra azione politica, chiediamo che vengano immediatamente respinte le imbarcazioni e, in ogni caso, bloccato il flusso di persone provenienti dall'Albania.
GIACOMO STUCCHI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
GIACOMO STUCCHI. Ritiro la mia firma dall'emendamento Fontan 1.51 e chiedo di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio gruppo.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà per un minuto.
GIACOMO STUCCHI. Ritengo che questo emendamento avrebbe dovuto essere formulato in maniera più sintetica, nel senso di prevedere la semplice soppressione dell'articolo. Sappiamo tutti come questa missione sia nata. Una missione nata male, da un inciucio politico, che fin dall'inizio ha palesato i suoi limiti. L'incagliamento del Vittorio Veneto ha fatto fare una figuraccia internazionale alla marina militare italiana che tutti ricorderanno nella storia. Signor Presidente, se vogliamo renderci ridicoli la scelta è vostra e noi non possiamo condividerla. Dalle nostre parti si dice se te set minga bun lassa sta: se non siamo capaci, signor Presidente, è meglio non fare certe cose e non prenderci certe responsabilità. Lasciamole agli altri e noi, al massimo, facciamo da supporto a queste persone.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Ci sono alcune postazioni di voto bloccate.
PIETRO MITOLO. Presidente, le segnalo che non ha funzionato il mio dispositivo di votazione.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Mitolo.
LUCIANO DUSSIN. Questo emendamento per la lega nord per l'indipendenza della Padania è importantissimo, perché cerca di chiarire una situazione di ambiguità che stiamo vivendo ormai da diverso tempo e che sta creando - lo abbiamo visto - grossi problemi non solo di ordine pubblico ma anche di ordine sanitario.
PRESIDENTE. Concluda onorevole Dussin.
LUCIANO DUSSIN. Avrò modo di tornare su questo punto illustrando altri emendamenti. Pertanto la conclusione è semplice: la nostra proposta ha un senso, ma purtroppo qui è arrivato un provvedimento «blindato». Ricordo che in Commissione affari costituzionali abbiamo avuto una sola ora di tempo per esaminare tutti gli emendamenti.
FURIO COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
FURIO COLOMBO. Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FURIO COLOMBO. Signor Presidente vorrei fare una piccola osservazione perché rimanga agli atti di questa Camera.
MAURIZIO GASPARRI. Gli americani non avevano Andreatta! C'era Schwarzkopf al posto di Andreatta!
DANIELE ROSCIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
DANIELE ROSCIA. Per una dichiarazione di voto in dissenso.
PRESIDENTE. Allora ha un minuto di tempo.
DANIELE ROSCIA. Cioè sessanta secondi, Presidente. Grazie.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Roscia, il tempo a sua disposizione è terminato.
PAOLO COLOMBO. Intervengo sollecitato anche dal mio collega Roscia che mi ha fatto capire la gravità di questo provvedimento che sembra passare quasi sotto silenzio. Pare quasi che questo problema non esista più. Ieri, dai banchi della destra abbiamo anche ascoltato degli interventi allarmati, che però non si traducono in un'effettiva azione per contrastare l'approvazione di questo decreto-legge.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Paolo Colombo.
STEFANO SIGNORINI. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Anche lei in dissenso?
STEFANO SIGNORINI. Sì, signor Presidente, intervengo anch'io in dissenso dal mio collega Dussin.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
STEFANO SIGNORINI. In questo emendamento vi sono alcuni aspetti su cui non concordo. Quando si parla ad esempio di assistenza igienico-sanitaria sul territorio albanese, credo che si debba anche parlare di assistenza sanitaria in territorio italiano. Quanti di questi albanesi vengono controllati dal punto di vista sanitario? Quanti di questi albanesi che sono fuggiti dai centri di accoglienza sono in regola con le norme sanitarie italiane? Questi infatti potrebbero rappresentare un pericolo per la nostra gente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Molgora. Ne ha facoltà.
DANIELE MOLGORA. Signor Presidente, intervengo in dissenso dal collega Dussin perché reputo necessario rendere più incisiva la posizione del gruppo. La Padania non può sostenere il costo di un'operazione del genere. Infatti, nell'emendamento Fontan 1.52 non vengono
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Michielon. Ne ha facoltà.
MAURO MICHIELON. Signor Presidente, anch'io intervengo in dissenso dal collega Dussin perché ritengo che approvare l'emendamento Fontan 1.52 sarebbe dannoso per la lega, perché esso è troppo intelligente e ci farebbe perdere migliaia di voti. In realtà, infatti, questo emendamento ha una sua razionalità e non si confà ad un decreto-legge molto improvvisato e che ci creerà ulteriori problemi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.
GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo in dissenso dal collega Dussin per ragioni di ordine formale e sostanziale. In particolare, una delle pecche maggiori del provvedimento è rappresentata dalla assenza di una precisa individuazione dei costi degli interventi previsti. Se è vero come è vero che, nel merito, l'emendamento Fontan 1.52 propone soluzioni migliori rispetto al testo del decreto-legge, è altrettanto vero che esso non individua in modo puntuale i costi da sostenere. Peraltro devo rilevare che è geniale l'intento dei sottoscrittori che propongono di sostenere i costi in territorio albanese...
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Apolloni. Ne ha facoltà.
DANIELE APOLLONI. Signor Presidente, intervengo in dissenso da quanto sostenuto dall'onorevole Dussin perché le assurdità contenute nel decreto-legge n.60 del 1997, recante interventi straordinari per fronteggiare l'eccezionale afflusso di stranieri extracomunitari provenienti dall'Albania, sono innumerevoli.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Fontan 1.53.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, il primo comma dell'emendamento Fontan 1.53 sancisce una verità poiché riconosce l'esistenza di un fenomeno di criminalità organizzata per il trasferimento di immigrati dalle coste albanesi a
SERGIO COLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO COLA. Signor Presidente, a mio parere l'emendamento Fontan 1.53 è precluso dall'esito della votazione sul precedente emendamento, altrimenti rischiamo di andare avanti all'infinito. Ove si osservi l'emendamento Fontan 1.52, il quarto comma è sostanzialmente la copia esatta dell'emendamento Fontan 1.53, sia nella parte in cui si chiede la collaborazione della marina militare per impedire l'attracco di imbarcazione clandestine sia nella parte relativa all'espulsione. Anche il secondo comma dell'emendamento è la copia dell'ultimo periodo del comma quarto del precedente emendamento, più precisamente là dove si dice: «È prevista l'espulsione immediata per gli immigrati clandestini che si trovino già sul territorio».
DANIELE ROSCIA. Inciucio!
PRESIDENTE. Onorevole Cola, la seconda parte dell'emendamento Fontan 1.53 risulta alla Presidenza diversa dal precedente emendamento. Pertanto non vi è quella preclusione che lei peraltro con buona argomentazione ha sostenuto.
SERGIO COLA. Allora chiedo che si voti per parti separate!
ROLANDO FONTAN. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
ROLANDO FONTAN. Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROLANDO FONTAN. Precedentemente ho sostenuto che il Polo sta tentando di dare una mano all'Ulivo, e questa ne è la prova. Il collega Cola, suo malgrado, è intervenuto su un comma che in sostanza è quello di un emendamento già discusso e votato. Non solo il Polo sta aiutando l'Ulivo su un emendamento già votato ma indossa anche i panni della Presidenza.
PRESIDENTE. Onorevole Fontan, la ringrazio per la sua difesa d'ufficio. In ogni caso, stia tranquillo che la Presidenza sa difendere le proprie prerogative.
PAOLO COLOMBO. Sì, Presidente, l'onorevole Paolo Colombo intende intervenire in dissenso dal proprio gruppo.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAOLO COLOMBO. Vorrei riprendere il discorso che facevo prima per enfatizzare la gravità dell'adozione di questo provvedimento e per invitare i miei colleghi ad esprimere tutto il loro dissenso intervenendo in questa sede, perché non si lascino scappare i buoi per poi chiudere la porta della stalla!
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Colombo.
MARIO BORGHEZIO. Intervengo in dissenso dal mio gruppo perché mi pare che il riferimento al ruolo della Marina militare non sia puntuale.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Borghezio.
DANIELE ROSCIA. Vede, Presidente Petrini, quando c'erano al Governo i suoi amici socialisti, qualche cosa di buono l'hanno pure fatta, non so se per pura fortuna o perché illuminati dal «grande Bettino» nel Governo, o meglio nel disastro di questo paese. Allora, di fronte ad una emergenza similare, vi fu l'intuizione esatta e giusta di rimpatriare immediatamente tutti i profughi albanesi che erano giunti in Italia. Successivamente si avviò una operazione umanitaria sul territorio albanese.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Roscia.
RINALDO BOSCO. Presidente, anch'io desidero intervenire in dissenso dal mio gruppo, perché ritengo che l'emendamento in esame presenti dei contenuti piuttosto deboli.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bosco.
LUCIANA FROSIO RONCALLI. Intervengo in dissenso, Presidente, perché in questo emendamento si dice che si vuole far fronte al fenomeno adottando tutti i provvedimenti necessari, ma non si specifica quali provvedimenti. Non vorrei che la Marina militare pensasse di speronare un'altra nave e che si attuasse quanto ha proposto un nostro parlamentare, il quale ha detto: «Buttiamoli a mare!». Non è quindi mia intenzione appoggiare questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Molgora. Ne ha facoltà.
DANIELE MOLGORA. Intervengo anch'io in dissenso, Presidente, perché anche se condivido lo spirito di fondo di questo emendamento non vorrei che, specie con l'interpretazione letterale che viene fatta delle disposizioni, venissero escluse determinate fattispecie di ingresso di albanesi. Infatti, l'emendamento fa riferimento ad atti volti ad impedire l'arrivo di nuove imbarcazioni dall'Albania, ma io vorrei includere anche quelle vecchie perché sappiamo che arrivano imbarcazioni che normalmente sono state radiate dall'albo generale. Bisognerebbe includere, ripeto, anche le vecchie imbarcazioni per evitare che vengano fermate solo quelle di nuova produzione (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Molgora.
SIMONE GNAGA. Vorrei esprimere anch'io, Presidente, dissenso, ma un vero dissenso sull'emendamento in questione. Qui si parla, infatti, di ingresso e circolazione dei cittadini albanesi. Già ieri abbiamo potuto far notare che non si tratta solo di cittadini albanesi che arrivano nel nostro territorio, ma anche di cittadini di altri Stati che provengono dall'Albania. Pertanto, dovremmo ampliare la norma per renderla comune ai cittadini che provengono dall'Albania e non far riferimento solo ai cittadini albanesi.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Gnaga.
CESARE RIZZI. Intervengo in dissenso, Presidente, per il semplice motivo che non vi è stata una valutazione ben precisa da parte del Governo dei costi. Il Governo non è stato in grado di disciplinare l'immigrazione perché le forze dell'ordine non hanno avuto dal ministro dell'interno direttive ben precise su come comportarsi.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rizzi.
STEFANO SIGNORINI. In relazione al fenomeno degli immigrati clandestini e della criminalità, vorrei portare all'attenzione dell'Assemblea il fenomeno della prostituzione, quindi della microcriminalità che esiste nella provincia di Verona. Intere strade sono occupate da queste signore albanesi che fanno un turpe mercato, creando non pochi disagi alla comunità veronese. Credo che, a parte la brutta figura fatta dalla nostra marina militare, bisognerebbe prevedere una serie di pullman che vengano in queste strade, carichino questa gente e la portino immediatamente alla frontiera.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Signorini.
SILVESTRO TERZI. Signor Presidente, intervengo in dissenso ma in modo assai preoccupato. Fondamentalmente in questo paese la vigilanza ed il controllo delle frontiere non vengono esercitati. Non solo non si sa esercitare un tale controllo, ma si consente che si verifichino situazioni impensabili in un paese civile. È ormai all'attenzione dell'opinione pubblica ciò che accade in Italia: vi sono immigrati non controllati, ce li ritroviamo dopo che più volte compiono il tragitto Albania-Italia, Italia-Albania, Albania-Italia. E quando vengono ripresi, magari dopo lo sbarco...
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Terzi.
GIOVANNA BIANCHI CLERICI. Presidente, anch'io intervengo in dissenso perché, pur condividendo l'intendimento dei colleghi che hanno firmato l'emendamento, che chiede al Governo di adottare provvedimenti necessari ad impedire l'ingresso e la circolazione dei cittadini albanesi sul territorio nazionale, ritengo che i colleghi non abbiano dato sufficienti indicazioni all'esecutivo circa le modalità in base alle quali impedire tale ingresso e quindi la circolazione sul territorio italiano.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Bianchi Clerici.
DANIELE APOLLONI. Presidente, onorevoli colleghi, intervengo in dissenso sull'emendamento Fontan 1.53.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Apolloni.
PAOLO BAMPO. Signor Presidente, considerato che ci stiamo avvicinando alla votazione dell'emendamento Fontan 1.53, vorrei fare un intervento sull'ordine dei lavori, in quanto credo che il Governo abbia espresso parere contrario su questo emendamento con riferimento soprattutto al comma 2.
PRESIDENTE. Onorevole Bampo, il suo non è un intervento sull'ordine dei lavori.
PAOLO BAMPO. Volevo solo chiedere ai presentatori se fossero d'accordo a procedere ad una votazione per parti separate dell'emendamento, votando prima il comma 1 e successivamente il comma 2.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Bampo.
GIANCARLO GIORGETTI. Signor Presidente, vorrei sottolineare che ci troviamo di fronte ad un emendamento che si propone di sostituire integralmente l'articolo 1 del decreto-legge n.60 e, quindi, trattandosi di un emendamento integralmente sostitutivo, dovrebbe avere quanto meno il dono della completezza e della precisione, facendo propri anche gli aspetti positivi del testo governativo.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Giorgetti.
LUCIANO DUSSIN. Chiedo di parlare sull'ordine del lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO DUSSIN. Vorrei sapere se il ministro dell'interno arriverà in aula, visto che questa era una richiesta avanzata anche da altri gruppi. Ci era stato confermato che alle 17,15 il ministro sarebbe stato presente e considerato che stiamo discutendo l'insieme dei nostri emendamenti e che penso sia evidente a tutti che stiamo entrando nel merito della materia con osservazioni puntuali e rigorose, sarebbe anche opportuna la presenza del ministro. Ciò anche perché in precedenza il sottosegretario aveva evidenziato il fatto che alcune risposte possono arrivare solo ed esclusivamente se il ministro è in aula.
Serra 1.82, 1.2 e 1.83 e Migliori 1.10 e 3.1, che invita i presentatori a ritirare; altrimenti il parere è contrario.
Il Governo?
Signor Presidente, i pareri del Governo sono conformi a quelli espressi dal relatore, ai quali mi riporto. Vorrei però svolgere delle osservazioni su alcuni degli emendamenti presentati e, quindi, motivare il mio parere contrario con riferimento a taluni di essi. In particolare, il parere contrario sugli emendamenti Cola 1.2, Migliori 1.1 e Cola 1.3 discende dal fatto che essi concernono una modifica accolta dal Senato con l'eliminazione proprio della parola «maggiormente», che si intenderebbe ripristinare. Per questa ragione il Governo non può che essere contrario alla proposta di reintrodurre una disposizione elisa dal Senato.
Per quanto riguarda l'emendamento Serra 1.83, al di là della confusione terminologica che viene introdotta tra misure di protezione (parlandosi di adeguata protezione) ed attività di assistenza, ci sembra possa essere molto più opportuno, una volta chiariti questo equivoco o questa imprecisa terminologia, che l'emendamento sia trasformato - ed in tal caso sarà valutato - in ordine del giorno. A nostro avviso, infatti, si tratta di materia tipica di un eventuale ordine del giorno. Si prevedono infatti, in tale emendamento, alcune modalità di intervento all'estero.
Allo stesso modo, il parere del Governo non può che essere contrario sugli emendamenti Migliori 1.4 e 1.5, Cola 1.8 e Migliori 1.6. Per quanto riguarda il primo emendamento, si tratta di un'attività eminentemente organizzativa che non può che essere disposta dall'autorità amministrativa e di Governo. In ogni caso, la concentrazione in quattro centri di accoglienza è contraria a direttive assunte e che si sono dimostrate efficaci; essa, inoltre, rischia di riproporre le conseguenze già verificatesi nel 1991, allorché venne compiuta la scelta di concentrare i profughi o comunque i cittadini stranieri in pochi centri sul territorio nazionale.
Il parere è contrario anche sugli emendamenti Migliori 1.5, Cola 1.4 e Migliori 1.6 perché al Senato si è ritenuto di introdurre un mero principio di priorità, prevedendo che le strutture alberghiere o similari possano essere interessate soltanto nella misura in cui non siano disponibili strutture pubbliche. Tale principio è stato condiviso dal Governo e voglio ricordare che esistono - e non possono essere derogati - i poteri di requisizione in caso di assoluta emergenza o di eccezionalità delle esigenze che dovessero verificarsi.
Per quanto riguarda l'emendamento Migliori 1.10, il parere è contrario perché quanto da esso previsto non appare opportunamente
configurabile come norma di legge, trattandosi di una disposizione che invece ben può trovare ingresso in un ordine del giorno. È persino opportuno che il Governo venga a riferire al Parlamento, dopo il 30 giugno 1997, sullo svolgimento di queste operazioni; sembra quindi non solo sufficiente ma anche più adeguato un ordine del giorno che impegni il Governo a riferire tanto sulle spese quanto in generale sulle iniziative adottate.
Vorrei poi motivare il parere contrario del Governo sull'emendamento Serra 2.54, nel quale si richiede che siano assicurati idonei controlli per evitare l'allontanamento non autorizzato dei cittadini albanesi. Nel precisare che non vi è autorizzazione che debba essere data per allontanarsi dai centri di accoglienza, e che tuttavia può essere opportuna, se non necessaria, una giustificazione che debba comunque essere fornita (perché in caso diverso si tratterebbe sostanzialmente di un rifiuto di accoglienza che potrebbe essere valutato nelle sedi amministrative opportune), si ritiene che la formulazione dell'emendamento sia impropria e che comunque non possa essere accolta come disposizione di legge, facendo già parte integrante - in maniera più appropriata - delle disposizioni amministrative che già sono state impartite con la direttiva del ministro dell'interno del 21 marzo scorso, ossia del giorno successivo all'emanazione del decreto-legge.
Allo stesso modo, per quanto riguarda l'emendamento Gasparri 2.4, devo far presente che non è accettabile da parte del Governo un emendamento che preveda l'enunciazione di categorie predeterminate ed astratte quali soggetti bisognosi di protezione e di assistenza umanitaria. La parola «esclusivamente» ci impedisce comunque di accettare un emendamento siffatto, ma altrettanto ci impedisce di accettarlo il fatto che a nostro avviso più opportunamente queste disposizioni possono e debbono essere tradotte, così come è stato fatto, in una direttiva amministrativa, che il ministro dell'interno ha diramato il giorno successivo all'emanazione del decreto-legge.
Relativamente agli emendamenti Migliori 2.5 e Serra 2.55, l'avviso del Governo non può che essere contrario, innanzitutto perché riteniamo inopportuno ammettere nel nostro ordinamento un principio di esclusione della ricorribilità giurisdizionale di qualsiasi provvedimento amministrativo. Voglio ricordare che, oltre al respingimento...
Colleghi, mi è difficile richiamarvi tutti uno per uno. Per cortesia, vi prego di tenere un comportamento minimamente corretto. Onorevole Scarpa Bonazza Buora, la richiamo all'ordine per la prima volta!
Prosegua pure, onorevole Sinisi.
viste forme di respingimento che comunque consentono la permanenza, ancorché provvisoria, per ragioni peculiari, nel territorio dello Stato. Quindi, non ci sembra opportuna e riteniamo che potrebbe essere suscettibile anche di censure costituzionali l'esclusione di qualsiasi forma di tutela giurisdizionale avverso il provvedimento amministrativo che sia stato presentato.
Per quanto riguarda l'emendamento Serra 2.55, esso è superato dalla norma; quindi, la presentazione di tale emendamento ci sembra impropria, perché la disposizione di legge, così come viene presentata nel decreto, deroga proprio alla norma della legge Martelli che prevede la sospensione del provvedimento amministrativo anche in pendenza del ricorso giurisdizionale per il solo fatto della presentazione dello stesso.
Analogamente ritengo di poter motivare il parere contrario sugli emendamenti Migliori 2.6 e 2.7, che fanno riferimento esclusivamente alle fattispecie relative ai provvedimenti di espulsione.
Il ministro Bogi ora ci ha detto che il ministro Napolitano sta per giungere alla Camera. In queste condizioni, abbiamo selezionato alcuni nostri emendamenti e chiediamo che qualora, prima che il ministro dell'interno giunga in aula, uno di essi sia chiamato per essere posto in votazione, esso sia accantonato affinché si possa ascoltare, attraverso le parole del ministro Napolitano, il parere del Governo.
Noi chiediamo esclusivamente il confronto di merito su alcuni selezionati emendamenti. Il primo sul quale chiediamo...
Ascoltando il sottosegretario di Stato per l'interno...
Camera di ratifica e che il bicameralismo sia - mi si consenta l'espressione - un optional.
Infatti, quando il sottosegretario motiva il parere contrario su alcuni emendamenti affermando che su di essi un rappresentante del Governo si è pronunziato al Senato in senso diverso, si ha la netta sensazione che egli consideri la nostra una Camera di ratifica.
Il rilievo, Presidente - questo è il punto essenziale -, è particolarmente grave...
Desidererei che la Presidenza si attivasse perché questa sensazione di una Camera dei deputati come Camera di ratifica non esista nemmeno per peccato di pensiero.
Io spero che prima o poi venga introdotta una norma nel regolamento - al Senato vi è già, ma mi auguro venga rispettata - che stabilisca una data certa di votazione, al fine di dare a ciascuna delle Camere il tempo per pronunciarsi tempestivamente.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Fontan 1.51.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fontan.Ne ha facoltà.
Questa è, in sostanza, la nostra posizione politica, che è chiara e rigorosa. Invece da più parti - non solo dalla maggioranza, ma anche dal Polo - abbiamo più volte sentito interventi in questo senso, ma quando si giunge al dunque, queste forze politiche non si oppongono perché, tutto sommato, accettano il flusso degli albanesi.
Voglio ricordare altresì che anche il Polo ha dato indirettamente il via libera al flusso di albanesi attraverso l'operazione «Alba».
Con questo emendamento vogliamo non solo essere rigidi e rigorosi nell'interesse dei cittadini italiani e dei cittadini padani, ma anche cercare di evitare il sicuro esodo a gocce cui assistiamo in questi giorni, in queste settimane, per cui non arrivano più le navi con centinaia o migliaia ma con qualche decina di persone. È una specie di stillicidio continuo. Vorremmo anche dare un segnale preciso e non approvando il nostro emendamento la maggioranza e questo Governo operano un'ulteriore apertura verso quella gente albanese che è intenzionata ad arrivare in Italia. Non potrete poi in futuro fare pianti da coccodrillo se questa gente arriverà. Siamo convinti che ciò avverrà sicuramente, in piccole quantità ma numericamente molto significative. Si tratta di una conseguenza logica perché nella sostanza voi dimostrate che questo Stato Italia che ritenete grande non ha il coraggio, non ha la fermezza di assumere decisioni importanti, se vogliamo difficili,
ma necessarie per rimanere all'altezza di un paese occidentale democratico. Non ci sembra che tutto questo accada e siamo convinti che l'emendamento sarà respinto.
Da un punto di vista tecnico-logistico, per così dire, sarebbe un'operazione possibile. Il problema è solo di responsabilità politica. Dobbiamo allora dire a tutti i cittadini italiani, a tutti i cittadini padani che chi voterà contro questo emendamento vuole effettivamente mantenere il flusso albanese in Italia con tutte le conseguenze che ciò sempre di più comporterà visto che tale flusso è inesorabilmente destinato, giorno dopo giorno a continuare e, purtroppo, ad aumentare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fontan 1.51, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 476
Votanti 472
Astenuti 4
Maggioranza 237
Hanno votato sì 48
Hanno votato no 424
(La Camera respinge).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Fontan 1.52.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Luciano Dussin.Ne ha facoltà.
Allora, per far fronte a questa grave crisi che deriva dagli eventi in atto in Albania, con questo emendamento in sostanza chiediamo al ministro dell'interno di attivarsi al fine di promuovere e coordinare attività per realizzare delle strutture di primo soccorso sul territorio albanese e non in Italia. Sottolineo ancora - se ce ne fosse ulteriore bisogno - che si tratta di un emendamento importantissimo, perché stravolge l'impostazione di qualsiasi tipo di iniziativa sbagliata che è
stata posta in essere da questo Governo fin dall'inizio di questa travagliata vicenda. I soccorsi devono essere portati in territorio albanese, come è stato fatto ad esempio in Somalia e come si sta cercando di fare in Ruanda. Non si vede perché si debbano attrezzare centri di accoglienza in Italia, quando i costi sarebbero sicuramente inferiori se questi tentativi fossero realizzati nel territorio interessato dal problema e darebbero sicuramente anche risposte più decorose alle esigenze di questi profughi.
Vi è anche un altro aspetto, quello dell'ordine pubblico. Che cosa hanno partorito questi tentativi di allestire centri di accoglienza? Ebbene, 3.500 albanesi sono fuggiti da questi centri e - attenzione - non sono fuggiti bambini o donne, ma personaggi che probabilmente erano legati alla malavita albanese e che erano scappati dalle carceri di quel paese. Questi soggetti adesso di sicuro stanno cercando di racimolare ricchezza, che serve loro non solo per vivere ma anche per alimentare a loro volta iniziative mafiose, rubando e depredando il nostro paese.
Un'altra motivazione ha spinto la lega nord per l'indipendenza della Padania a presentare questo emendamento. Il tentativo di attivare a tutti i costi i centri di accoglienza nel nostro territorio ci dà quasi l'impressione che nasconda dietro una voglia di affari, una voglia di manovrare comunque denaro sonante da parte dei vari centri Caritas, delle varie cooperative sempre più spesso tinte di un rosso politico, dei vari gruppi di volontariato che con il volontariato hanno poco a che vedere, in presenza di una situazione che riguarda tre milioni di abitanti albanesi. Probabilmente, queste realtà vogliono, pretendono la loro fetta di denaro pubblico. Ecco perché ribadisco per l'ennesima volta che questo emendamento avrebbe dovuto essere recepito da parte del Governo.
Inoltre, nel momento in cui rileviamo che nel testo del decreto-legge oggi in discussione si fa spesso riferimento ad iniziative che dovrebbero partire dal Ministero dell'interno e quindi dai prefetti che esso controlla, anche a questo proposito nutriamo forti remore, dubbi e perplessità. Se l'operato del ministro dell'interno è quello che ha messo in atto poche ore fa mandando in giro i suoi prefetti a tirar giù dai municipi veneti la bandiera della regione veneta, allora questo ci preoccupa in maniera decisa e forte.
Il secondo giorno della missione americana in Somalia, un incrociatore americano è andato a sbattere contro il molo, provocando molti danni e vari feriti, ma questo non ha mai ridicolizzato l'immagine della marina americana o della missione americana di fronte al mondo.
Credo che lo stesso valga per ogni incidente che può accadere anche nel migliore dei lavori (Applausi dei deputati dei gruppi della sinistra democratica-l'Ulivo e dei popolari e democratici-l'Ulivo - Commenti dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).
Penso che la posizione assunta dal collega Dussin si sia pesantemente ammorbidita da quando il collega frequenta le aule romane; deve essere sicuramente richiamata a quello che è l'indirizzo a cui il nostro gruppo, il nostro movimento ha sempre tenuto.
Sulla questione albanese ricordo una vicenda storica. Nel 1991 mi pare che il ministro degli esteri fosse De Michelis, il quale assai «intrallazzato» in vicende di natura finanziaria, aveva permesso di ricondurre il problema nella sua essenza...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Paolo Colombo. Ne ha facoltà.
Come ha già anticipato il collega Roscia, ricordo che la vicenda albanese non è una questione emergente, nel senso che non è di questi giorni, perché già nel 1991 con l'operazione «Pellicano» gestita dai ministri socialisti si era avuta la possibilità...
Per quanto riguarda la criminalità organizzata, sappiamo benissimo come si sono svolti i fatti in Albania, quindi l'espulsione degli immigrati clandestini deve aver luogo se non immediatamente, almeno nelle ventiquattro ore successive al loro arrivo nel nostro territorio (Applausi dei deputati del gruppo della lega nord per l'indipendenza della Padania).
quantificati gli oneri da sostenere per questo tipo di assistenza. Contrariamente a quanto avviene per altri emendamenti, nei quali è chiaro l'onere per la collettività, in questo caso non sono specificati gli interventi da effettuare.
I problemi economici che attanagliano le famiglie italiane non si risolvono certo importando milioni di extracomunitari che, se trovano lavoro, lo rubano ad un lavoratore italiano e, se non lo trovano, per mangiare sono obbligati a delinquere.
Mi auguro inoltre che l'affermazione di una politica di integrazione e di riconoscimento di diritti nei confronti degli extracomunitari non si trasformi in un obbligo di matrimonio con stranieri di colore.
La possibilità per gli extracomunitari di accedere a qualunque attività lavorativa comporterà indubbiamente una diminuzione delle possibilità per il cittadino italiano di trovare lavoro...
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Fontan 1.52, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Comunico il risultato della votazione:
Presenti 438
Votanti 430
Astenuti 8
Maggioranza 216
Hanno votato sì 40
Hanno votato no 390
(La Camera respinge).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Stucchi. Ne ha facoltà.
quelle della regione Puglia. Accettare questo emendamento significherebbe essere coerenti con i propri fini.
Dobbiamo inoltre segnalare che gli immigrati lasciano i campi di accoglienza con molta facilità, non esistendo un controllo effettivo sui loro movimenti. Forse al Governo conviene agevolare l'uscita degli albanesi dai campi di accoglienza perché così, almeno, viene meno la retta giornaliera da corrispondere ai gestori o comunque non vi sono ulteriori costi da sostenere. Si dice che a pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia mai di solito; però occorre valutare la questione da un altro punto di vista, nel senso che si sta creando un precedente. Un paese in condizioni economiche disperate, uscito da una gestione fallimentare del socialismo reale (perché a questo porta l'ideologia marxista), deve per forza trovare un paese vicino che lo aiuti.
Se pensiamo di fare tutto in casa nostra, è impensabile, anche perché si crea un precedente di cui potrebbero avvalersi altri paesi vicini in analoghe difficoltà politiche ed economiche. In tal caso cosa faremo? Ospiteremo tutti in casa nostra o, più coerentemente, li aiuteremo in casa loro? Non si tratta di mancanza di solidarietà ma di buona gestione della solidarietà. È un problema di livello internazionale di cui non si può far carico solo l'Italia; dobbiamo collaborare con gli altri Stati ed è per questo che sollecito l'approvazione di questo emendamento che pone un freno all'immigrazione illegale e stabilisce regole precise e valide anche per il futuro.
Mi permetto di sottolineare queste osservazioni alla Presidenza per le decisioni che si vorranno adottare in proposito.
Penso che spetti soltanto alla Presidenza valutare la preclusione o meno di emendamenti o di parti di emendamenti. Mi pare quindi che l'intervento che abbiamo testé ascoltato fosse finalizzato sia
a fare una intrusione di carattere politico (perché ci si vuole ostinare a votare o meglio a non votare un emendamento già votato), sia a «portar via» le prerogative e le competenze della Presidenza!
Chiedo pertanto al Presidente di richiamare i colleghi deputati che si intromettano nelle decisioni di sua pertinenza.
L'onorevole Colombo intende intervenire in dissenso dal suo gruppo?
Prima sostenevo che è una scusa non giustificata definire «questione d'emergenza» quella albanese. Sono infatti trent'anni che quel paese vive in uno stato di povertà e di degrado - che tutti conosciamo - e sono anni che, uno alla volta, gli abitanti dell'Albania cercano di fuggire dal loro paese, probabilmente per scappare dal dominio di uno Stato centralizzato ed oppressore di tipo socialista e marxista. La questione albanese non è quindi una novità per lo Stato italiano. Non so se qualcuno di voi sa quante risorse siano già state spese...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Borghezio. Ne ha facoltà.
Alla luce di come si sono configurati gli avvenimenti nelle scorse settimane (si è visto il personale della Marina militare che, dovendo accostare lungo il canale di Otranto le imbarcazioni dei fuggitivi albanesi, si è in realtà limitato ad avvisarli sui pericoli della navigazione e sui problemi che avrebbero incontrato violando le norme internazionali al loro arrivo in Italia), ritengo che la Marina militare abbia svolto un'opera di «collaborazione turistica» con i «viaggiatori» diretti verso le coste pugliesi dove, prontamente, le organizzazioni di stampo criminale si sono rese disponibili ad accogliere quei numerosi fuggitivi (oltre 2 mila, alla luce di quanto «confessato» dal ministro dell'interno), i quali si sono immediatamente dileguati non appena giunti sul territorio italiano.
Per cui, grazie alla Marina militare...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Roscia. Ne ha facoltà.
Nella sostanza, allora si diede una risposta corretta, esatta, efficiente e che andava incontro sia ai nostri interessi sia a quelli degli albanesi. Ora, invece, si vorrebbero affidare certi compiti alla marina militare la quale - ahimè! - ha già fatto una brutta figura, collega Furio
Colombo. Non possiamo tutte le volte dire che è successo anche agli altri...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Bosco. Ne ha facoltà.
Voglio sottolineare quale sia il comportamento di queste persone che vengono accolte nel nostro paese. Una settimana fa, in Friuli, la mia terra, vi è stato l'omicidio di un friulano da parte di un albanese; ieri sera - i giornali riportano oggi la notizia - vi è stata una violenta battaglia tra giovani albanesi e giovani friulani. Io credo che queste persone, che non sanno come comportarsi, come vivere nel nostro paese, debbano essere immediatamente espulse e insieme a loro debbano essere allontanati tutti quei bosniaci, i rom, che, a guerra finita sono ancora nel nostro territorio, vivono di accattonaggio, di ruberie e di azioni che inducono la nostra gente...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso del proprio gruppo, l'onorevole Frosio Roncalli. Ne ha facoltà.
Bisognerebbe dunque completare l'emendamento in modo che qualsiasi imbarcazione...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Gnaga. Ne ha facoltà.
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda il secondo comma dell'emendamento Fontan 1.53, dove si fa riferimento agli immigrati albanesi. Ebbene, dall'Albania non provengono soltanto immigrati
di cittadinanza albanese, ma purtroppo anche immigrati di altre nazionalità, pertanto questo emendamento non...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Rizzi. Ne ha facoltà.
Esprimo inoltre dissenso perché in quest'aula non si è ancora ben capito quali siano le forze di maggioranza e quali quelle di opposizione (ovviamente esclusa la lega nord per l'indipendenza della Padania), vista la confusione ben mirata che il Polo sta facendo su questo provvedimento. In un certo senso questi clandestini, che io chiamerei anche zingari...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Signorini. Ne ha facoltà.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Terzi. Ne ha facoltà.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Bianchi Clerici. Ne ha facoltà.
Vorrei ricordare che in alcuni paesi considerati civili, per esempio in Giappone, a chiunque faccia ingresso nello Stato, anche nel caso in cui sia ospite dello stesso Governo giapponese, e si fermi per un periodo più ampio di quello previsto per un normale visto turistico, viene fornito un documento sul quale vi sono le impronte digitali. Ciò consente di rilevare costantemente la presenza degli stranieri in quel paese senza che ciò...
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Apolloni. Ne ha facoltà.
In questi ultimi anni si è fatto un gran parlare degli immigrati extracomunitari che, a detta di alcune associazioni culturali legate alla sinistra e di associazioni cattoliche legate all'attuale Governo di sinistra, sarebbero uno strumento indispensabile nella nostra società. Se consideriamo che vi è circa un milione di stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, al quale va aggiunto un ulteriore milione di stranieri sanati per decreto, raggiungiamo il considerevole numero di due milioni di individui con il diritto di trasferire in Italia la propria famiglia.
Preso atto che in pochissimi paesi del cosiddetto terzo mondo esiste un sistema di anagrafe credibile...
Ha chiesto di parlare, onorevole Bampo?
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, in dissenso dal proprio gruppo, l'onorevole Giancarlo Giorgetti. Ne ha facoltà.
Per quanto riguarda le imprecisioni contenute nell'emendamento, mi soffermerei in particolare sul secondo comma, là dove si parla di espulsione con l'accantonamento (forse si intende accompagnamento) immediato alla frontiera. Si tratta di una dizione ignota anche tecnicamente, magari conosciuta nell'ambito tributario o contabile...