Commissione parlamentare per le riforme costituzionali


Servizio Studi della Camera dei deputati
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L'iter parlamentare della legge istitutiva della Commissione bicamerale


Il 25 luglio 1996 la Commissione affari costituzionali del Senato ha iniziato l'esame della proposta di legge costituzionale S. 1076 (di iniziativa del sen. Villone ed altri), sottoscritta da esponenti dei gruppi Rinnovamento italiano, CCD, PPI, CDU, Forza Italia, AN e Sinistra democratica-l'Ulivo ed elaborata sulla base delle deliberazioni adottate dalle due Camere il 18 luglio 1996. Le funzioni di relatore venivano assunte dal sen. Villone, presidente della Commissione, che svolgeva nella seduta di apertura la relazione sul progetto di legge. Dopo la illustrazione degli emendamenti, la seduta della Commissione si interrompeva prima della votazione degli stessi, a causa dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea. Nella stessa giornata del 25 luglio l'Assemblea avviava quindi la discussione del progetto di legge, cui dedicava complessivamente tre sedute. All'inizio della seduta veniva respinta una proposta di questione sospensiva avanzata dal sen. Speroni, appoggiata anche dal gruppo di Rifondazione comunista, motivata con la eccessiva ristrettezza dei tempi del dibattito. Successivamente iniziava la discussione sulle linee generali, che proseguiva nella giornata successiva e si concludeva il 30 luglio. Nella seduta del 30 luglio l'Assemblea procedeva alla discussione ed alla votazione degli emendamenti e degli articoli, pervenendo quindi alla approvazione finale, in prima deliberazione, del provvedimento nella stessa giornata (195 voti favorevoli, 20 contrari e 7 astenuti).

Hanno dichiarato voto favorevole al disegno di legge i rappresentanti dei gruppi AN, CCD, CDU, Forza Italia, PPI, Rinnovamento italiano, Sinistra democratica-l'Ulivo, Verdi-l'Ulivo e Misto; hanno espresso voto contrario i gruppi Lega Nord e Rifondazione comunista; si sono astenuti i senatori Campus (AN), Pera, Scopelliti e D'Alì (Forza Italia) e Mele, Pelella e Senese (Sinistra democratica-l'Ulivo); hanno votato in dissenso con il proprio gruppo i senn. Misserville e Caruso (AN).

L'esame in sede referente del progetto di legge approvato dal Senato (A.C. 2050) è stato avviato dalla Commissione affari costituzionali della Camera nella seduta del 31 luglio 1996, in esame congiunto con le altre proposte di legge presentate in materia (A.C. 1963, Calderisi e Rebuffa; A.C. 1987, Mussi ed altri). La Commissione, su proposta del relatore on. Soda, adottava come testo base per il prosieguo dei lavori la proposta C. 2050 approvata dal Senato. Successivamente il presidente della Commissione on. Jervolino Russo, tenendo conto della ristrettezza dei tempi a disposizione per riferire all'Assemblea e dell'elevato numero di emendamenti presentati (oltre 100), formulava la proposta di conferire mandato al relatore di riferire favorevolmente all'Assemblea sulla pdl C.2050 adottata dalla Commissione come testo base, intendendosi conseguentemente respinti tutti gli emendamenti presentati. La proposta del Presidente, dopo un breve dibattito, veniva approvata.

La discussione generale in Assemblea si è svolta nelle sedute del 1 e 2 agosto. Al termine della discussione generale veniva respinta la pregiudiziale di merito presentata dall'on. Buontempo (AN) e, con 379 voti contrari e 46 favorevoli, gli ordini del giorno di non passaggio agli articoli degli onn. Comino, Lembo e Fontanini (Lega Nord). Si passava quindi, nella stessa seduta, alla discussione e alla votazione degli emendamenti (tutti respinti) e degli articoli e infine all'approvazione finale, in prima deliberazione, del provvedimento nello stesso testo trasmesso dal Senato. La votazione finale sul provvedimento registrava 382 voti favorevoli, 77 contrari e 24 astenuti. Dichiaravano voto favorevole i deputati dei gruppi AN, CCD-CDU, Forza Italia, Misto-Verdi, Misto-SVP, Misto-UV, Popolari e democratici-l'Ulivo, Rinnovamento italiano e Sinistra democratica-l'Ulivo; voto contrario veniva annunciato dalla Lega Nord, Rifondazione comunista e Misto-PDS; si astenevano 9 deputati della Sinistra democratica-l'Ulivo, 6 di Forza Italia, 6 del gruppo Misto-Verdi, uno di AN, uno dei Popolari e democratici-l'Ulivo e uno del gruppo CCD-CDU.

Il testo approvato dalla Camera veniva trasmesso al Senato ai fini della seconda deliberazione prevista dall'art. 138 Cost. ed esaminato dalla Commissione affari costituzionali nella seduta del 15 gennaio 1997. L'Assemblea discuteva il progetto nelle sedute del 15 e 16 gennaio, approvandolo, in seconda deliberazione, con la maggioranza dei due terzi dei componenti del Senato (favorevoli 256, contrari 16, astenuti 2).

Le dichiarazioni di voto finale vedevano aggiungersi ai gruppi favorevoli al provvedimento, rispetto alla votazione effettuata in prima deliberazione, anche quello di Rifondazione comunista; annunciavano voto contrario i senatori della Lega Nord e il sen Occhipinti (Rete-l'Ulivo); votavano in dissenso con il proprio gruppo i senn. Misserville (AN) e Cossiga; si astenevano i senn. Scognamiglio e Milio (Forza Italia). La Camera approvava definitivamente il progetto il 22 gennaio con la maggioranza dei due terzi dei componenti (favorevoli 534, contrari 70, astenuti 8); i deputati della Rete, del Patto Segni e della Lega Nord dichiaravano il loro voto contrario, unitamente agli on. Tremaglia, Pagliuzzi e Buontempo del gruppo AN, e Malavenda e Cito del gruppo Misto; si pronunciavano per l'astensione gli on. Sgarbi (Misto) e Maiolo (Forza Italia).



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