L'avvio dell'esame parlamentare delle proposte di legge istitutive della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali è stato preceduto nel luglio 1996 da un dibattito nelle due Camere sui contenuti e le procedure per l'approvazione delle riforme. Il dibattito si è svolto in occasione della presentazione nei due rami del Parlamento di una serie di mozioni sul tema delle riforme da parte di esponenti di quasi tutte le forze politiche.
In particolare, le mozioni presentate alla Camera erano le seguenti (a fianco dei presentatori di ciascuna mozione si riporta una breve sintesi della parte motiva dello strumento):
n. 1-00015 (Caveri ed altri), prevedeva l'istituzione, d'intesa con il Senato, di una Commissione bicamerale per le riforme istituzionali, della quale facesse parte almeno un rappresentante di ciascuna delle minoranze linguistiche presenti in Parlamento e alla quale partecipassero, con diritto di voto, almeno due rappresentanti di ciascuna regione e provincia autonoma. Era prevista inoltre la consultazione degli organi rappresentativi delle popolazioni interessate per ogni modifica dell'art. 116 Cost. e dei relativi statuti di autonomia;
n. 1-00016 (Sbarbati ed altri), deliberava l'istituzione, sulla base di intese tra i due rami del Parlamento, di una Commissione speciale per la formulazione di proposte di modifica della parte seconda della Costituzione e per il coordinamento tra le norme per l'elezione delle Camere, la forma di Governo e la forma di Stato prescelta;
n. 1-00020 (Comino), impegnava il Governo ad adeguare la legislazione vigente al fine di promuovere, sulla base del principio di autodeterminazione, lo svolgimento di referendum popolari, regionali o interregionali, aventi per oggetto l'autonomia finanziaria, amministrativa e legislativa e l'indipendenza delle regioni;
n. 1-00021 (Berlusconi ed altri), chiedeva che fosse dichiarata l'urgenza, ai sensi dell'art. 69 Reg. Cam., delle proposte di legge costituzionale C. 957, C. 1086, C. 1252 e C. 1498, tutte concernenti l'elezione di una Assemblea costituente, fissando in sessanta giorni dalla approvazione della mozione il termine per la conclusione dell'esame in Commissione affari costituzionali e in ulteriori venti giorni il termine per l'adozione della prima deliberazione sulle stesse da parte dell'Assemblea.
Alla Camera erano inoltre state presentate due risoluzioni:
n. 6-00004 (Danieli ed altri), deliberava l'istituzione presso la Camera di una Commissione speciale per la riforma delle istituzioni repubblicane con il compito di esaminare, d'intesa con l'analoga Commissione dell'altro ramo del Parlamento, le proposte di legge costituzionale di riforma della parte seconda della Costituzione, e le pdl ordinarie ad esse strettamente collegate, e di predisporre uno o più testi da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea; era prevista infine l'introduzione di modifiche regolamentari, da sottoporre all'esame della Giunta per il regolamento, volte a rendere più efficiente l'attività della Commissione;
n. 6-00005 (Mussi ed altri), di contenuto sostanzialmente analogo alla risoluzione precedente, prevedeva inoltre una sessione per le riforme istituzionali per assicurare tempi certi all'iter parlamentare di approvazione delle proposte di riforma.
Nel corso della seduta della Camera del 18 luglio veniva presentata la risoluzione n. 6-00006, Mancina ed altri, che prevedeva l'istituzione, entro il novembre 1996, di una Commissione bicamerale per le riforme costituzionali con poteri referenti e con il compito di presentare alle Camere, entro il 30 giugno 1997, uno o più progetti di legge costituzionale di revisione della seconda parte della Costituzione.
Al Senato erano invece state presentate le seguenti mozioni:
n. 1-00015 (Speroni ed altri), di contenuto analogo alla mozione n. 1-00020 (Comino) presentata alla Camera;
n. 1-00016 (La Loggia ed altri), di contenuto analogo alla mozione n. 1-00021 (Berlusconi ed altri) presentata alla Camera, con riferimento ai disegni di legge costituzionale pendenti al Senato concernenti l'istituzione di un'Assemblea costituente;
n. 1-00017 (Elia ed altri), di contenuto analogo alle risoluzioni n. 6-00005 (Mussi ed altri) e n. 6-00004 (Danieli ed altri) presentate alla Camera.
Dopo un dibattito svoltosi nelle giornate del 17 e del 18 luglio 1996 in cui sono intervenuti tutti i maggiori leaders politici, nonché il Presidente del Consiglio Prodi, alla Camera venivano infine ritirate le mozioni n. 15, Caveri ed altri, n. 16, Sbarbati ed altri, e le risoluzioni n. 4, Danieli ed altri e n. 5, Mussi ed altri. La Camera respingeva invece le mozioni n. 20, Comino (voti contrari 534, voti a favore 55) e n. 21, Berlusconi ed altri (*) ed approvava la risoluzione n. 6, Mancina ed altri, con 301 voti favorevoli e 29 contrari. Dichiararono in particolare il voto a favore i gruppi Rinnovamento italiano, Misto (Verdi), Misto (La Rete), Misto (Union Valdotaine), Rifondazione comunista, Popolari e democratici-l'Ulivo, Sinistra democratica-l'Ulivo; si sono astenuti i gruppi CCD-CDU, Lega Nord, Alleanza nazionale e Forza Italia; hanno espresso dichiarazioni di voto in dissenso con il proprio gruppo i deputati Buontempo e Armaroli (A.N.), Bicocchi (Rinnovamento italiano), Sgarbi (Misto), Taradash, Savelli e Guidi (Forza Italia).
Al Senato il dibattito si è svolto il 17 e 18 luglio e si è concluso con la reiezione delle mozioni n. 1-00015 (Speroni ed altri) e n. 1-00016 (La Loggia ed altri), e con l'approvazione, per alzata di mano, dell'ordine del giorno n. 1 (Salvi ed altri) (**), di contenuto identico alla risoluzione n. 6-00006, Mancina ed altri, approvata dalla Camera.
(*) La mozione n. 21 (Berlusconi ed altri) è stata votata per parti separate: la parete motiva della mozione è stata respinta con 299 voti contrari e 222 favorevoli; la parte dispositiva è stata respinta con 309 voti contrari e 232 voti a favore. (**) Contestualmente alla presentazione dell'ordine del giorno n. 1 (Salvi ed altri), è stata ritirata la mozione n. 1-00017 (Elia ed altri).