Commissione parlamentare per le riforme costituzionali
Il messaggio presidenziale
Il 26 giugno 1991 il Presidente della Repubblica Cossiga inviò un messaggio alle Camere sulla questione delle riforme istituzionali.
La prima parte del messaggio rievoca la cornice storica politica che ha portato all'approvazione della Costituzione repubblicana; si ripercorrono quindi le profonde trasformazioni sociali ed economiche che hanno interessato il nostro paese dal dopoguerra ad oggi, trasformazioni che necessitano a parere del Presidente una complessiva revisione dell'assetto istituzionale repubblicano.
Il Presidente indica quali principali questioni cui l'intervento riformatore dovrebbe rivolgersi, la forma di governo e il sistema elettorale, il ruolo delle autonomie, la disciplina dell'ordine giudiziario, i nuovi diritti di cittadinanza e gli strumenti relativi alla finanza pubblica.
Sono a tal proposito richiamati i progetti di riforma elaborati su tali temi a partire dagli anni '80 nelle diverse sedi istituzionali.
Per quanto riguarda il metodo delle riforme il Presidente rileva in primo luogo che la scelta di eventuali procedure alternative rispetto a quelle previste dall'art. 138 Cost. dovrà comunque essere effettuata con la rigorosa osservanza dello stesso art. 138 nonchè, per quanto attiene all'eventuale perfezionamento delle deliberazioni parlamentari con voto popolare, nelle forme del referendum confermativo previsto dalla stessa norma.
Il Presidente individua quindi quali possibili procedure per la realizzazione del progetto di riforma:
- il ricorso alle procedure previste dal vigente art. 138 Cost.;
- l'utilizzazione da parte della Camere, a se stesse o a quelle che verranno successivamente elette, di poteri costituenti;
- l'elezione di una vera e propria Assemblea costituente
Quanto al ricorso al potere costituente, tale opzione deve per il Presidente essere valutata nell'ambito di un attento apprezzamento dei confini di operatività posti al potere di revisione costituzionale non solo dall'art. 139 Cost. ma anche da altri limiti sostanziali impliciti, connessi ai principi strutturali del nostro ordinamento costituzionale così come approvato dall'Assemblea costituente del 1948.
Qualunque sia la via scelta dal Parlamento per l'approvazione dell'intervento riformatore, il Presidente ritiene comunque necessario che nel procedimento sia assicurato un ruolo di primario rilievo all'espressione diretta della volontà popolare, ruolo da porsi in diretta connessione con l'accoglimento, alla base del vigente ordinamento democratico, del principio della sovranità popolare.
Il Presidente illustra a tal proposito le diverse forme di referendum (di indirizzo, di investitura, propositivo, confermativo, approvativo), attraverso cui realizzare tale esigenza che a parere del Capo dello Stato deve trovare comunque espressione in forme più incisive rispetto a quelle previste dal vigente art. 138 Cost. con riferimento al referendum eventuale confermativo sui progetti di revisione costituzionale.
Il Presidente si sofferma quindi sulle varie ipotesi di riforma elettorale, affermando comunque la necessità di rispettare i principi emersi nella consultazione referendaria riguardante la preferenza unica.
Il messaggio si conclude con un appello alle Camere per l'avvio di un processo riformatore finalizzato al superamento della situazione di "democrazia bloccata" caratterizzante a parere del Presidente il nostro sistema istituzionale in vista della fondazione di un nuovo patto nazionale da porre a fondamento delle rinnovate istituzionali democratiche e repubblicane.
Il dibattito parlamentare
Presso entrambe le Camere (a livello di Presidenze, Conferenze dei presidenti dei gruppi e Giunte per il regolamento) si svolse preliminarmente una discussione sulle modalità di trasmissione formale del messaggio (se dovesse essevi o meno la controfirma del Presidente del Consiglio dei Ministri o di altro Ministro) nonchè sul seguito parlamentare cui esso avrebbe dovuto dare luogo, vale a dire sulla opportunità di svolgere o meno un dibattito parlamentare sul messaggio e con quale esito.
La questione venne discussa alla Camera dei deputati in due riunioni della Giunta per il Regolamento, in data 12 e 26 giugno, e nelle riunioni della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari del 26 giugno e del 2 luglio; al Senato la questione venne esaminata dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari in data 26 giugno e 2 luglio. Sulle diverse problematiche di natura costituzionale, regolamentare e politica connesse alla presentazione del messaggio presidenziale si svolsero anche delle discussioni preliminari presso le due Assembleee all'atto dell'annuncio della trasmissione del messaggio: alla Camera il 26 giugno ed al Senato il 26 giugno ed il 2 luglio.
Al termine di questo dibattito preliminare entrambe le Camere, secondo le conclusioni tratte dai rispettivi Presidenti, concordarono nel ritenere sufficiente ai fini della completezza formale dell'atto presidenziale la controfirma del Ministro guardasigilli e nel giudicare ammissibile e politicamente opportuno lo svolgimento di un dibattito sui temi del messaggio da parte del Parlamento. Le Camere concordano inoltre nell'escludere che il dibattito stesso potesse concludersi con un voto sul messaggio o su altro documento parlamentare ad esso comunque riferibile, voto che sarebbe stato esplicitamente o implicitamente in contrasto con l'art. 90 della Costituzione (irresponsabilità politica del Presidente della Repubblica).
I Presidenti delle Camere in concertazione tra loro e d'intesa con le rispettive Conferenze dei Presidenti dei gruppi parlamentari stabilirono inoltre che il dibattito si sarebbe svolto contemporaneamente presso i due rami del Parlamento e che sarebbe stato introdotto da un breve ed identico intervento da parte di ciascun Presidente.
Il dibattito si è svolto nelle sedute del 23, 24 e 25 luglio, presso entrambi i rami del Parlamento e si è concluso con la lettura in Aula da parte dei rispettivi Presidenti di una lettera, di identico contenuto, inviata dal Presidente della Repubblica, nella quale veniva espresso il ringraziamento per l'attenzione riservata in sede parlamentare, da parte di tutti i gruppi, ai temi evidenziati nel messaggio e veniva formulato l'auspicio di una rapida ed efficace soluzione dei problemi istituzionali oggetto del dibattito.
E' disponibile presso il Servizio Studi una sintesi del dibattito parlamentare.