Comitato parlamentare Schengen-Europol

DOCUMENTO DI CONSIDERAZIONI
RELATIVO ALL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
TRAVERSO LA FRONTIERA DI GORIZIA

Il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione ed il funzionamento della Convenzione di applicazione dell’accordo di Schengen e di vigilanza sull’attività dell’unità nazionale Europol

  1. a seguito della missione effettuata a Gorizia il 30 novembre scorso volta a verificare la situazione degli ingressi clandestini attraverso la frontiera italo-slovena;
  2. constatato che nonostante i risultati nella lotta alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani si registra un effettivo incremento della pressione migratoria, che la Direzione distrettuale antimafia di Trieste stima in circa 100 passaggi irregolari ogni giorno;
  3. pur valutando positivamente l'impegno profuso dagli uomini delle diverse forze di polizia;
  4. rilevato altresì che la frontiera nel tratto dal Carso triestino alle Alpi friulane presenta nella piana di Gorizia una oggettiva facilità di passaggio e nel contempo una difficoltà di controllo;
  5. considerato che soltanto una piccola parte (circa il 10%) delle persone rintracciate in territorio italiano vengono respinte anche a causa di difficoltà burocratiche nella cooperazione di polizia transfrontaliera;
  6. considerato che il numero di persone rintracciate e fermate alla frontiera è tale da creare problemi organizzativi e di gestione logistica per quanto attiene alle complesse fasi di identificazione, di foto segnalazione e di rilievo dattiloscopico

invita il Governo a valutare l'opportunità di

  1. razionalizzare ed intensificare l’impiego delle forze di polizia nel contrasto all’immigrazione clandestina, favorendo il più possibile un’efficace organizzazione delle indagini per mettere in grado le forze di polizia di contrapporsi realmente alle associazioni criminali e ai trafficanti di esseri umani;
  2. rafforzare la cooperazione transfrontaliera con la polizia slovena al fine di evitare ogni ostacolo burocratico nelle procedure di respingimento in ottemperanza degli accordi firmati tra Repubblica Italiana e Repubblica Slovena (pubblicati nella G.U. del 15 luglio 2000);
  3. considerare con attenzione la possibilità di creare, d'intesa con gli enti locali e le associazioni di volontariato, un "centro di smistamento" che sia in grado di fronteggiare le esigenze organizzative connesse al rintraccio di clandestini, alla loro identificazione ed all’eventuale respingimento, operazioni che richiedono quotidianamente un considerevole impiego di personale e di mezzi;
  4. riferire tempestivamente al Comitato sulle misure che intende adottare in relazione alle problematiche evidenziate.

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