Commissione parlamentare per l'infanzia

 

Risoluzione n. 7-00727 Pozza Tasca ed altri: divieto di utilizzare i bambini nella guerra in Kosovo

La Commissione parlamentare per l’infanzia,

premesso che:

la guerra porta sofferenza e dolore a tutte le popolazioni interessate, e in particolare ai bambini;

nel Kosovo si sta verificando una vera e propria apocalisse umanitaria: morti senza memoria, vivi senza identità, la dignità di persone cancellate. Un calvario senza fine;

sono sempre loro, i bambini, a pagare il prezzo più alto: ieri Aladin Hodzich, bambino bosniaco di appena quattro anni al quale una mina antiuomo, una delle 10.000 piazzate dai belligeranti, troncava entrambe le gambe; oggi Dren Zaka, piccolo kosovaro, nato a Jacova il 6 febbraio 1988 e sopravvissuto il 2 aprile 1999 allo sterminio della sua famiglia: sotto i suoi occhi i serbi hanno ucciso le sue tre sorelline, per difenderle è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco;

solo nel campo di Kukes si stima che vi siano 70-80.000 bambini da O a 15 anni, molti di questi sono senza famiglia al seguito, e già si denunciano le prime misteriose scomparse, mentre a Blace i bambini muoiono per le epidemie;

secondo l’articolo 38, comma 4, della convenzione ONU sui diritti del fanciullo le parti contraenti. «adottano ogni misura possibile a livello pratico affinché i fanciulli coinvolti in un conflitto orrendo possano beneficiare di cure e protezione»;

nella risoluzione nr. 1182 del 30 marzo 1999 il Consiglio d’Europa ha raccomandato agli Stati membri di portare assistenza alle vittime kosovare ed il nostro Paese ha il dovere di garantire tutto il suo sostegno ai bambini kosovari;

impegna il Governo:

a garantire ai minori kosovari un sostegno che va articolato attraverso l’attuazione dei seguenti interventi:

a) l’identificazione dei bambini presenti nei campi d’accoglienza e loro precisa localizzazione;

b) l’invio di materiale sanitario che consenta la vaccinazione dei nuovi nati e la difesa immunitaria dalle epidemie;

c) il sostegno alle Ong che favoriscano adozioni e sostegno a distanza dei bambini profughi;

d) l’invio di personale formato ad hoc che garantisca i diritti elementari dei bambini, dalla sanità all’istruzione;

impegna altresì il Governo

a controllare e garantire che i bambini, sia serbi che kosovari, non siano coinvolti in azioni di guerra all’interno di fazioni belligeranti.

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