Commissione parlamentare per l'infanzia

 

Risoluzione 7-00027 De Luca Athos ed altri: iniziativa in materia di pedofilia

La Commissione parlamentare per l'infanzia,
preso atto
a) che una recente inchiesta della procura della Repubblica di Torre Annunziata su un giro internazionale di pedofili che operavano attraverso la rete di Internet ha portato all'arresto di 11 persone, all'emissione di oltre 490 informazioni di garanzia e all'iscrizione di almeno 2000 persone nel registro degli indagati per reati legati alla prostituzione minorile, alla produzione e alla commercializzazione di materiale pedofilo e pornografico;
b) che secondo recenti stime, il giro d'affari legato allo sfruttamento sessuale dei minori, in prevalenza extracomunitari e provenienti da situazioni di grave disagio economico, supera i 10.000 miliardi di lire e da una recente inchiesta condotta da esperti di psichiatria è emerso che almeno una volta su dieci che un minore si collega alla rete senza l'assistenza del genitore rischia di subire molestie sessuali verbali o tentativi di adescamento;
c) che il server che gestisce il sito del Telefono Arcobaleno del sacerdote Fortunato di Noto, parroco di Avola, la cui segnalazione ha contribuito all'apertura dell'indagine sui video pedofili, risulta essere stato oggetto di tentativi di sabotaggio e di pirateria informatica provenienti anche da paesi esteri, proprio nei giorni di martedì 26 e mercoledì 27 settembre 2000, in coincidenza con le notizie di stampa sull'inchiesta giudiziaria;
d) che risulta che i server ed i provider informatici dei paesi esteri, ai quali è stato richiesto dall'autorità giudiziaria italiana di fornire notizie e informazioni sulle gravissime ipotesi di reato in danno dei minori, non hanno fornito collaborazione;
e) che in Germania è stato possibile condannare un provider per non aver filtrato il materiale pornografico relativo ai minori messo in rete;
f) che l'articolo 34 della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata da 191 paesi, impegna gli Stati firmatari a proteggere i bambini contro ogni forma di abuso e sfruttamento dei minori;

impegna il Governo:

1. a fornire al Parlamento i dati relativi al fenomeno della pornografia che utilizza i minori e ad enunciare le iniziative di contrasto che sono state intraprese o che si intende adottare;
2. ad assumere l'iniziativa per l'adozione di una comune strategia politica e giudiziaria in sede di Unione europea ed internazionale, in particolare nei confronti dei paesi extracomunitari da cui provengono i minori maggiormente soggetti al rischio di sfruttamento sessuale, al fine di contrastare il mercato internazionale della pedofilia e della violenza sessuale sui minori;
3. ad assumere, in sede nazionale ed internazionale, tutte le opportune iniziative per contrastare la diffusione e commercializzazione di materiale pedofilo e pornografico attraverso Internet, estendendo anche a livello europeo una normativa sul modello di quella italiana che consenta di perseguire coloro che commettono i reati di riduzione in schiavitù e prostituzione minorile attraverso le tecnologie digitali e telematiche anche quando i fatti vengono commessi all'estero, in modo da garantire agli utenti della rete un servizio libero, efficiente ma anche sicuro;
4. ad adeguare la normativa italiana, già fra le più avanzate in questo settore , al fine di adottare tempestivamente le misure indicate in sede di Consiglio d'Europa contro la pornografia infantile;
5. a dare attuazione alla Conferenza di Vienna del 1988 sulla pedofilia, che richiedeva l'istituzione di una banca dati e di un archivio sui minori scomparsi;
6. ad adottare le indicazioni comunitarie circa un uso sicuro di Internet, adeguando, se necessario, la normativa italiana al fine di responsabilizzare i provider nei casi di diffusione e commercializzazione di materiale pornografico in siti Internet;
7. a rafforzare il rispetto delle normative vigenti e delle Carte di autoregolamentazione, non ultima la Carta di Treviso del 1990 che ha recepito la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, che impongono ai mezzi di comunicazione il rispetto della dignità umana e dello sviluppo equilibrato della personalità del minore, al fine di evitare il ripetersi di fatti quali la trasmissione televisiva in orario di massimo ascolto di immagini di violenza su minori;
8. ad intensificare la campagna di prevenzione ed informazione, in particolare attraverso le istituzioni scolastiche;
9. ad accelerare e potenziare gli aspetti relativi alla prevenzione della pedofilia nella legislazione vigente, in particolare la legge n. 269 del 1998 relativa agli abusi sui minori, ad accrescere le risorse dedicate con la legge n. 285 del 1998 e con il Piano d'Azione per l'Infanzia 2000-2001 ai servizi sul territorio per la presa in carico, da parte delle strutture pubbliche o del privato sociale, dell'assistenza ai minori italiani ed extracomunitari vittime di violenze e maltrattamenti sessuali.

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(*) La risoluzione 7-00027 è stata presentata alla Presidenza del Senato per essere discussa presso la Commissione parlamentare per l'infanzia. L'articolo 50, comma 2, del Regolamento del Senato non può trovare applicazione, in quanto trattasi di Commissione bicamerale presieduta da un componente dell'altro ramo del Parlamento

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