La gestione delle risorse pubbliche tra efficienza e responsabilità


Roma, 06/15/1998


*** Incontro di studio promosso dalla Corte dei Conti***


Il nuovo ruolo della Corte dei conti va collocato nell’ambito delle cinque tendenze in atto nella evoluzione dei pubblici poteri:

1.superamento del modello di democrazia piramidale nel quale ciascuna istituzione trae legittimità dalla istituzione di rango superiore, dove il principio di fedeltà sostituisce il principio di responsabilità e dove il rapporto tra parlamento, governo e amministrazione è sempre mediato attraverso lo strumento classico della legge;

2.imporsi di un modello di democrazia orizzontale, “a rete”, nel quale ciascun attore istituzionale non è “mero ingranaggio” di un motore istituzionale sovraordinato ma è esso stesso motore, soggetto attivo che, assieme agli altri attori istituzionali, “muove” consapevolmente e responsabilmente la società;

3.forte pressione sociale per assoggettare anche l’esercizio dei poteri pubblici, compreso quello legislativo, a criteri di misurabilità e confrontabilità sia interna (rapporto costi- benefici), sia esterna (verifica dell’effettiva necessità dell’intervento pubblico rispetto al dispiegarsi della autonomia dei privati);

4.valore del pluralismo istituzionale quale risorsa per migliorare la qualità della decisione democratica;

5.la spesa, nel suo doppio aspetto della capacità di spesa e dell’entità disponibile, non è più una variabile indipendente rispetto agli altri parametri dell’azione pubblica, ma è il principale fattore condizionante.

Il principio di economicità dell''azione pubblica, il policentrismo organizzativo, il principio della corrispondenza tra potere e responsabilità le nuove dimensioni del principio di legalità non fanno venir meno, ma acuiscono la necessità di misurare e rendere conoscibili i concreti risultati dell’azione amministrativa.

In questa evoluzione alla Corte dei conti spetta un ruolo chiave.

La Corte dei conti ha la posizione istituzionale e le risorse professionali per divenire una delle istituzioni centrali dello Stato del nuovo secolo. Deve spingersi perciò ad abbandonare i vecchi moduli operativi e ad inserirsi nel nuovo circuito istituzionale con metodi e contenuti corrispondentemente innovativi. Per conseguire questo obiettivo, sarà necessario lasciare il tranquillo porto del vecchio controllo di legittimità, che nulla più dà ai cittadini, e spostarsi sul terreno della valutazione dell’efficienza dell’azione amministrativa. Sarà inoltre necessario acquisire il valore della velocità dell’azione amministrativa, che oggi, nella competizione internazionale, è ciò che qualifica un paese rispetto ad un altro.

D’altra parte, la valutazione dell’efficienza dell’azione amministrativa acquista senso solo se è correlata all’analisi dell’efficacia delle politiche pubbliche connesse.

Su questa linea, l’azione di verifica della Corte può trovare uno sbocco conforme alle sue ragioni istituzionali attraverso l''esercizio della funzione referente verso le Camere, che ha già avuto una crescente valorizzazione in questi anni soprattutto sul terreno finanziario. L''efficienza, la velocità e l''economicità della gestione amministrativa, costituiscono la sfida decisiva degli anni prossimi, ai cui fini sarà essenziale il raccordo istituzionale Parlamento e Corte dei conti.

Il Parlamento sta elaborando, in diverse forme, una strategia che consenta alle istituzioni rappresentative di evolvere in questo nuovo ambiente.

Ad esempio, le nuove norme del regolamento della Camera sulla programmazione dei lavori, sulla istruttoria legislativa, sulla qualità dei testi normativi sono dirette non solo a favorire una decisione legislativa tempestiva e congrua rispetto alla domanda di regolazione proveniente da una società ad avanzato sviluppo come la nostra, ma anche a rendere penetrante il controllo parlamentare sui presupposti della progettazione legislativa e sui concreti risultati di gestione nell''attuazione delle leggi.

Il raggiungimento di tali obiettivi è perseguito attraverso l’eliminazione per quanto possibile degli elementi rituali della procedura parlamentare, e la valorizzazione al contrario in quest’ultima degli strumenti utili alla verifica dei dati informativi, al confronto degli interessi contrapposti sui quali incide la decisione.

L''attività di referto verso le Camere e'' già oggi uno degli strumenti con cui la Corte ha l’opportunità di dare piena evidenza al proprio profilo istituzionale e di riportare la rete delle responsabilità amministrative a quella istanza di confronto e di verifica democratica che, come si è già ricordato, rappresenta un’esigenza fondamentale per il nuovo sistema.

Fino ad oggi l’influenza dell'' attività di referto della Corte è stata importante ma limitata ad alcuni settori soprattutto collegati alla finanza pubblica. Cio'' e'' dovuto anche a limiti del Parlamento nello sviluppo di una sistematica attività di controllo: la decisa apertura che le nuove procedure operano a favore del miglioramento della decisione legislativa e lo sviluppo di una strumentazione volta al controllo dell''efficacia sembrano predisporre il terreno ideale per una forte valorizzazione del ruolo della Corte, ruolo tanto più efficace quanto più sarà svolto collegando la tradizione di indipendenza della Corte alla esigenza di un rapido adeguamento organizzativo e funzionale .

Devo dirvi che ci troviamo di fronte alla necessità di una modernizzazione della cultura parlamentare che vede ancora nel controllo dell’azione del governo uno strumento non ordinario, non quotidiano, ma accidentale e prevalentemente rivendicativo. Non intendo naturalmente contestare il primato della legislazione, anche se nel futuro dovremmo provvedere a ridurre più che ad aumentare il numero delle leggi. Intendo sottolineare l’esigenza che anche il Parlamento colga nel controllo non la ruota di scorta, ma l’altra ruota sulla quale marcia una corretta attività Parlamentare nelle moderne democrazie.

Molto si è già fatto in questa direzione presso la Camera dei Deputati, non mi compete parlare del Senato della Repubblica, ma molto si può ancora fare per rafforzare nell’interesse del cittadino il circuito legge, azione amministrativa, controllo, iniziativa politica successiva. In questa prospettiva appare centrale l’esame attento dei referti della Corte. La modernizzazione dell’attività parlamentare è quindi strettamente legata alla capacità e alla volontà del Parlamento di più strettamente connettere le sue iniziative a quanto la Corte presenta alla sua attenzione.

Alla capacità della Corte di rinnovarsi per rispondere adeguatamente a queste nuove esigenze sono per altro verso legate le prospettive per la vostra istituzione di proporsi come polo di riferimento fondamentale per la tutela dei valori di imparzialità, legalità ed efficienza dell’azione delle pubbliche amministrazioni, integrando i diversi aspetti nei controlli di gestione, che sembrano oggi quelli più idonei a rendere effettiva la tutela di tutti quei valori.