Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti dell''Unione europea


Roma, 09/23/2000


*** Incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica italiana ***


Signor Presidente della Repubblica,

Le porgo il saluto dei Presidenti dei Parlamenti dell’Unione Europea, riuniti a Roma nella loro Conferenza annuale, e di alcuni Paesi del Mercosur.
Queste Conferenze rispondono ad una tradizione lunga e consolidata.
Nel tempo sono state definite metodologie di lavoro che ci hanno consentito di utilizzare queste occasioni di incontro non solo per uno scambio di conoscenze e di esperienze professionali, ma anche per far crescere una rete di relazioni umane che sono poi l’anima delle relazioni politiche.
A Roma affrontiamo quattro questioni:
i Parlamenti nei processi di riforma dell’Unione Europea
la qualità della legislazione
le regole della Conferenza dei Presidenti
i rapporti con i Parlamenti del Mercosur.
Ciascuno di questi temi si connette ad attività precedenti ed ha alle spalle un prolungato impegno dei presidenti e delle amministrazioni dei rispettivi Parlamenti.
Il ruolo dei Parlamenti nella riforma dell’Unione Europea è stato affrontato ieri da una relazione del Presidente Mancino molto apprezzata da tutti i colleghi.

La collega Ritta Uosukainen, presidente dell’Eduskunta finlandese, sarà relatrice nel pomeriggio di oggi sui temi della qualità della legislazione che sono esaminati dal punto di vista specifico dei presidenti di Assemblea. Il tema è fondamentale tanto per la vita quotidiana dei singoli cittadini dei nostri Paesi, quanto per la competitività dell’Unione Europea. Lo abbiamo approfondito a partire dal 1997 attraverso un apposito gruppo di lavoro che si è avvalso di importanti contributi da parte del’OCSE e dell’Istituto universitario europeo di Firenze. La presidente Uosukainen presenterà una proposta di memorandum che riguarda in particolare ciò che può concretamente fare la cooperazione tra presidenti per semplificare le leggi, agevolarne la conoscenza, migliorarne la qualità.
Domani il collega Antonio Almeida Santos, presidente dell’Assemblea della Repubblica portoghese, sarà relatore sulle regole per il funzionamento della Conferenza, che dev’essere uno strumento per stabili ed efficaci forme di cooperazione tra speakers nel rispetto dei ruoli che ciascuno di noi ha nel proprio ordinamento costituzionale e parlamentare.
Nella giornata di domenica la conferenza si aprirà per ospitare un dialogo con i presidenti dei Parlamenti appartenenti al Mercosur. Sta nascendo una strategia comune tra Unione europea e Mercosur diretta allo sviluppo delle reciproche relazioni. E’ la prima volta che ci incontriamo e la speranza comune è che questi incontri agevolino nei limiti del possibile il lavoro dei governi e delle due unioni.

Signor Presidente della Repubblica,

il filo che lega i temi della nostra Conferenza si svolge intorno all’idea che i Parlamenti, come depositari della rappresentanza generale, devono essere preparati a reggere il confronto con i temi posti dalla globalizzazione e dall’interdipendenza. Entrambe richiedono soprattutto semplicità di procedure e velocità di decisione. Ma i Parlamenti, proprio perché sono il luogo del confronto tra opinioni diverse, hanno procedure non sempre semplici e decisioni non sempre tanto veloci quanto richiederebbe la velocità delle relazioni sociali.
Siamo consapevoli del rischio che le democrazie possano essere sostituite da oligarchie e della necessità che la politica regga la competizione con l’economia.
Siamo impegnati nella difficile e mai conclusa ricerca di punti di equilibrio tra pluralismo e decisione. Lavoriamo insieme, nel rispetto della collocazione costituzionale di ciascuno di noi, per la difesa e lo sviluppo dei principi della rappresentanza generale, del pluralismo e dell’equità.
I Parlamenti sono stati nella loro storia e restano oggi in modo indiscutibile il simbolo più evidente ed insieme l’agente principale del governo del popolo, che non è un richiamo retorico ma la traduzione del termine democrazia.
Nessun altro soggetto, per quanto potente, può competere su questo terreno con il Parlamento. Tuttavia molti importanti processi sociali, economici e politici si svolgono oltre il raggio di azione dei singoli Parlamenti.
Di qui l’esigenza, che sentiamo in modo profondo, a volte drammatico, di agevolare l’accesso dei Parlamenti a tutte le informazioni necessarie, di rendere trasparenti, responsabili e democratici tutti i centri di moderna governance, di facilitare in ogni modo le interrelazioni tra la società civile e le istituzioni parlamentari, di trovare un punto di equilibrio tra tecnicismi e legittimazione democratica.
Tutto questo non per una sterile esaltazione del ruolo dei Parlamenti ma perché pensiamo che Parlamenti più forti rendono più forti i governi, più sicure le nazioni, più fiduciosi i cittadini, più certo l’avvenire delle generazioni future.
Guardiamo a questi valori ed il nostro incontro con Lei è per noi un momento di riflessione; non ha il carattere di un omaggio formale.
Ricordiamo come da parte Sua, Signor Presidente, si sia manifestata in ogni occasione una ferma volontà di dialogo interistituzionale sui temi della democrazia europea. Lo testimonia la sua esperienza di protagonista dell’impegno europeo dell’Italia, come governatore della Banca d’Italia, come presidente del consiglio e ministro del tesoro, ed oggi nell’altissima responsabilità che il Parlamento ed i rappresentanti delle Regioni Le hanno affidato.
Sappiamo dunque che anche in questa occasione l''attenzione che ci dedica non è di cortesia, ma rivolta ai contenuti concreti del nostro incontro e delle nostre responsabilità. Siamo dunque attenti alla Sua parola e al contributo che ci potrà venire dalla Sua alta esperienza.