Le Autorità amministrative indipendenti


Roma, 07/18/2000


*** Presentazione dell''indagine conoscitiva svolta dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ***


L’esigenza di un quadro istituzionale chiaro per le autorità amministrative indipendenti.

Il dibattito sulle autorità indipendenti si è sviluppato solo di recente nel nostro paese con una intensità pari alle trasformazioni nel rapporto tra politica e economia che esse riflettono e alla importanza assunta nel sistema di governo.
L’indagine conoscitiva svolta dalla Commissione affari costituzionali della Camera è esemplare per la novità dell’approccio e l’ampiezza dell’orizzonte istituzionale in cui i temi vengono inquadrati.
Lo svolgimento di questa indagine conoscitiva è tra gli esempi di modernità nella impostazione dell’attività parlamentare. Il tema si collega infatti alla ricerca in atto sul nuovo ruolo degli organi della rappresentanza generale del paese, di fronte alla moltiplicazione di poteri esterni, dotati di un tipo di legittimazione diverso dal voto.
Non si discute della validità dei tipi di legittimazione diversi dal voto: questo equivoco provoca spesso risposte, anche giuste, ma non pertinenti alle questioni che vengono sollevate .
Il tema di questa indagine conoscitiva è infatti quello di favorire, per la prima volta, a livello politico e parlamentare, una riflessione generale sulla posizione delle autorità indipendenti all’interno del sistema costituzionale.

Il loro carattere indipendente non deve portare a considerarle come delle monadi, ma anzi obbliga a tenere in attenta considerazione ogni tipo di rapporto che intercorre tra di loro e tra ciascuna di esse e gli altri poteri dello Stato. Solo il Parlamento, in quanto organo che ha approvato le leggi istitutive delle autorità ed organo della rappresentanza generale, può sviluppare interamente tale prospettiva .
Il parlamento non deve necessariamente rispondere a tutte le questioni, ma è l’istituzione in grado di sollevarle con sufficiente autorità in modo da provocare il piu’ ampio dibattito non solo tra coloro che hanno responsabilità politica, ma anche tra gli studiosi e tra le stesse autorità, che sono in genere composte da personalità di alto rilievo scientifico.

Grazie a questa indagine conoscitiva si è ora in grado di affermare che un problema di collocazione delle autorità amministrative indipendenti all’interno di un quadro istituzionale chiaro esiste nell’ordinamento italiano e deve essere tenuto in considerazione, in primis dal legislatore, ogni qual volta intenda intervenire istituendo una nuova autorità o ritoccando i caratteri di quelle esistenti.
Si sono inoltre poste le basi per decidere se e in quali termini procedere, nel futuro, ad una disciplina delle autorità indipendenti a livello costituzionale, a livello legislativo e a livello di regolamenti parlamentari. Inoltre i frutti di questo lavoro potranno riflettersi anche nel miglioramento di singole disposizioni che interesseranno questo o quell’aspetto, questa o quella Autorità.
Da questo punto di vista la Commissione affari costituzionali della Camera ha svolto un ruolo prezioso e coraggioso, esercitando pienamente quella funzione di controllo sulla distribuzione dei poteri funzione che, nello Stato contemporaneo, costituisce la funzione caratterizzante del Parlamento.

Le Camere non possono venire meno al compito di definire politiche coerenti e generali per settori strategici per l’intera comunità nazionale anche nell’ambito delle attività economiche già svolte in regime monopolistico e quindi privatizzate.
Sono noti i rischi che le autorità indipendenti corrono se vengono lasciate prive di un quadro di controllo e di riferimenti adeguati all’ordinato svolgimento delle loro funzioni :
- -poteri “monotematici” finalizzati a perseguire un unico interesse pubblico, possono “assolutizzarne la tutela.
- - si accresce il rischio di collisioni con altri poteri e di dare luogo ad effetti perversi;
- si determinano effetti “cumulativi” di regolazioni provenienti da soggetti istituzionali diversi, ciascuno preposto alla tutela di specifici interessi pubblici;
- si profila il rischio di una eccessiva proliferazione di autorità indipendenti con l’aumento dell’ingombro normativo nella vita dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, della Pubblica Amministrazione.
- Questi problemi non nascono necessariamente dalle stesse autorità indipendenti. Esse, in questi casi, divengono piuttosto luoghi sintomatici dell’insufficiente esercizio dei compiti politici e legislativi delle massime istituzioni democratiche .
Le conclusioni dell’indagine dimostrano la correttezza della sua impostazione proprio in questa prospettiva .
Come e’ giusto per una indagine conoscitiva, condotta con spirito unitario da parte dell’intera commissione, non si prospettano singole vie di soluzione, ma una pluralità di possibili interventi utili
a prevenire o fronteggiare questi punti di crisi laddove si manifestano:
interventi a livello costituzionale già ipotizzati nel corso della bicamerale;
interventi legislativi per definire elementi minimi comuni di garanzia e uniformità;
strumenti di dialogo e collegamento tra parlamento e autorità, sul terreno informativo e di reciproco aiuto al migliore svolgimento dei rispettivi compiti.
Altri illustreranno questi aspetti.
Al Presidente della Camera spetta solo di esprimere riconoscimento e gratitudine per l’ottimo lavoro svolto dalla intera Commissione, dal suo Presidente e dal relatore.