Commemorazione dell''onorevole Adelaide Aglietta


Roma, 07/12/2000


*** Cerimonia promossa dai Deputati Verdi ***


In tempi in cui gli schieramenti politici erano severamente condizionati dagli equilibri internazionali, Adelaide Aglietta non ha permesso che il suo impegno fosse strumentalizzato dai pregiudizi ideologici. Il filo ideale del suo impegno è stata la dignità della persona umana, intesa non come categoria astratta che come insieme di concreti diritti e doveri, di bisogni e di desideri di uomini, donne, vecchi, giovani, bambini.
Nella vita politica si è sforzata di far accettare la specificità femminile del sapere vivere con naturalezza ed umanità i diversi ruoli che una donna assume nella società moderna. E'' un atteggiamento che le è costato molte critiche in un mondo politico non ancora disponibile a questa riflessione.
Deputata in più legislature, Adelaide Aglietta è stata la prima donna, e per molto tempo l''unica, ad assumere la segreteria di un partito e la guida di un gruppo parlamentare. Quello della partecipazione delle donne alla vita politica è un tema controverso e di grande attualità che investe il ruolo delle istituzioni. Il Parlamento italiano continua infatti a soffrire di un grave deficit di rappresentanza e dobbiamo augurarci che la riforma dell''articolo 51 della Costituzione, al momento in fase di esame presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, unita al concreto impegno delle forze politiche possa aiutare a rovesciare la situazione e a rendere effettivo il principio del riequilibrio della rappresentanza dei sessi.
Adelaide Aglietta è stata protagonista indiscussa di quella fase della storia del nostro Paese che è stata scandita dalle tappe della legge sul divorzio e sull''aborto. Si è trattato di riforme che hanno diviso la società civile e che sono state oggetto di dibattiti politici che hanno coinvolti i valori di fondo della nostra società. Adelaide Aglietta ha affrontato il confronto denunciando le ipocrisie e partendo dalla realtà della condizione femminile.
Nel 1990 inizia il suo lavoro di parlamentare europeo nel gruppo dei verdi e, per potere assolvere pienamente al mandato, si dimette dal Parlamento nazionale.
Continua l''impegno sui diritti civili che la vedrà attiva innanzitutto sul versante dell''abolizione della pena di morte dai Paesi europei. Presenta la risoluzione per la moratoria internazionale delle esecuzioni capitali approvata dal Parlamento europeo nel 1992. Preme perché il Parlamento europeo proponga la penalizzazione dei partners commerciali che si rendano autori di gravi violazioni dei diritti umani. Individua tra i primi la miseria sociale ed economica che affligge alcuni Paesi dell''Est europeo e che l''abbattimento del muro di Berlino consentì di vedere per la prima volta in tutta la sua gravità.
Adelaide Aglietta capì che oltre all''Europa delle economie esiste un ideale di Europa politica nel quale si riconoscono Paesi formalmente non membri dell''Unione ma che condividono con gli altri popoli del continente il patrimonio di valori basati sul rispetto e la tutela della dignità umana.
Adelaide Aglietta si chiedeva "che Europa sarà la nostra se i rapporti politici ed economici non saranno subordinati al rispetto dei diritti umani, al valore della tolleranza, della libertà, della libertà di circolazione delle idee e degli uomini?". Si preoccupava di porre le fondamenta di un''Europa politica che fosse forte, aperta, tollerante, democratica e che costituisse l''ancoraggio contro la ricomparsa dei nazionalismi e dei conflitti etnici.
Adelaide Aglietta fu tra le sostenitrici più convinte di un progetto di costituzione dell''Unione Europea che nel 1994 ottenne l''approvazione da parte del Parlamento europeo. La risoluzione che reca in allegato il testo della costituzione non fu allora ulteriormente valorizzata per scelte di tipo politico che indussero a devolvere la questione al livello intergovernativo. L''idea sottesa alla sua proposta riaffiora oggi nelle proposte di riforma dell''Unione che fanno riferimento alla redazione di una carta costituzionale. E'' quella "certaine ideé de l''homme", di cui ha parlato in questi giorni il presidente della repubblica francese, e che si riferisce al contenuto necessario di ogni progetto di riforma dell''Unione che voglia sostenere il confronto con questioni quali la solidarietà tra Paesi ricchi e Paesi poveri, le diversità culturali o l''organizzazione internazionale degli scambi.
Potrebbe essere interessante in questa fase di stesura della Carta dei diritti fondamentali dell''Unione Europea andare a riscoprire i contenuti e cogliere i principi ispiratori di quella proposta che ha avuto il merito di anticipare l''inevitabile dibattito sulla costruzione della cittadinanza europea.