16 maggio 1998


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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI ALFREDO BIONDI (ore 11,39)

Discussione della proposta di legge d'iniziativa dei ragazzi Giuseppe Baldassarre, Angela Fuggetta, Sara Lorusso, Salvatore Lucente e Vitantonio Telesca del Liceo scientifico «G. Galilei» di Potenza (Basilicata): «Contributi alle aziende artigiane a favore di studenti interessati all'esperienza lavorativa durante il periodo estivo» (6).

PRESIDENTE. Passiamo ora all'esame della proposta di legge n. 6, d'iniziativa dei ragazzi Giuseppe Baldassarre, Angela Fuggetta, Sara Lorusso, Salvatore Lucente e Vitantonio Telesca del Liceo scientifico «Galilei» di Potenza: «Contributi alle aziende artigiane a favore di studenti interessati all'esperienza lavorativa durante il periodo estivo» (Per il testo della proposta di legge vedi l'allegato).
Ha facoltà di parlare la studentessa Sara Lorusso che, in qualità di relatore, illustrerà la proposta.

SARA LORUSSO, Relatore. La presente proposta di legge nasce dall'analisi della realtà del sud, dove le attività artigiane tendono a scomparire a causa del disinteresse di una società proiettata unicamente verso il progresso tecnologico ed industriale e dell'indifferenza di uno Stato che troppo spesso non si preoccupa delle esigenze dei piccoli centri, come per esempio quelli lucani, in cui l'artigianato costituisce un'importante fonte di guadagno. A ciò si aggiunga l'esigenza di noi ragazzi di avere un primo contatto con il mondo del lavoro, rispetto al quale spesso sono di ostacolo la giovane età, l'inesperienza e gli oneri gravanti sui datori di lavoro.
Com'è specificato nella relazione allegata alla nostra proposta di legge, un nostro compagno di classe, desideroso di impiegare costruttivamente il tempo libero da impegni scolastici, non ha avuto modo di farlo poiché l'artigiano al quale si era

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rivolto non ha ritenuto conveniente instaurare un rapporto di lavoro proprio a causa degli oneri che avrebbe dovuto sopportare.
Con il progetto sottoposto alla vostra attenzione, ci proponiamo di risolvere il problema e di venire incontro alle esigenze del settore dell'artigianato che può offrire un contributo cospicuo alla formazione lavorativa dei ragazzi, completando in tal modo il ciclo produttivo.
Per quanto riguarda l'articolato della proposta di legge, ci siamo ispirati agli stanziamenti del pacchetto Treu per gli ultratrentaduenni disoccupati e l'ammontare da assegnare è stato predisposto consultando le attuali leggi vigenti con particolare riferimento alle borse di lavoro ed all'apprendistato.
Riteniamo più che giusti i criteri di assegnazione delle borse di studio perché oltre al profitto - che tiene conto dell'impegno e della volontà dello studente - ci si preoccupa delle necessità economiche che fanno capo al nucleo e al reddito familiare (Applausi).

PRESIDENTE. Il primo iscritto a parlare è lo studente Simone Antonioni dell'Istituto tecnico commerciale «Renzi» di Bologna. Ne ha facoltà.

SIMONE ANTONIONI, (Istituto tecnico commerciale «E. Renzi» - Bologna). Signor Presidente, onorevoli, amici, noi studenti di Bologna, in rappresentanza dell'ITC «Elisabetta Renzi», dopo aver esaminato la proposta di legge in esame ci esprimiamo a favore per i seguenti motivi: innanzitutto riteniamo giusto dare agli studenti della scuola secondaria la possibilità, attraverso le agevolazioni indicate, di avere un'esperienza nelle imprese artigiane e di avere diritto ad una, sia pur modesta, remunerazione.
L'impresa artigiana, in quanto piccola impresa, ci dà la concreta possibilità, più che altre unità economiche, di conoscere le diverse realtà aziendali e di avvicinarci al mondo del lavoro. Attraverso queste iniziative, quindi, abbiamo la possibilità di orientarci al lavoro, per capire, da una parte, quali siano le nostre attitudini e, dall'altra, per conoscere le esigenze della produzione.
Secondo. Il lavoro al termine dell'anno scolastico ci permette di trovare il giusto equilibrio tra impegno, riposo e divertimento.
Terzo. L'attività lavorativa degli studenti fa sì che l'impresa possa contare su forza lavoro anche nei periodi estivi, favorendo la continuità della produzione.
Per concludere, siamo favorevoli a tale misura e, in generale, a tutte quelle che intendono promuovere l'accesso al lavoro, adottate dallo Stato o dagli enti locali.
Se ci è permessa un'ulteriore osservazione, vorremmo aggiungere che pensiamo sarebbe meno gravoso per lo Stato prevedere incentivi fiscali (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Elisa Palcani dell'Istituto tecnico per il turismo «Mazzotti» di Treviso. Ne ha facoltà.

ELISA PALCANI, (Istituto tecnico per il turismo «G. Mazzotti» - Treviso). Onorevoli colleghi, la proposta presentata dai ragazzi del liceo scientifico «G. Galilei» di Potenza, presenta diverse ambiguità, soggette a valutazioni critiche, ma persegue una finalità - stabilire i primi contatti con il mercato del lavoro - che noi, rappresentati di Treviso, condividiamo e sosteniamo. Riteniamo indispensabile, infatti, maturare esperienze di lavoro durante il corso degli studi, perché in un prossimo futuro ci potrebbe essere utile per svolgere al meglio l'attività che intraprenderemo.
La nostra formazione non può limitarsi a ciò che apprendiamo sui banchi di scuola, ma deve aprirsi verso l'esterno, in particolare verso il mondo delle attività produttive. Siamo consapevoli di quanto sia importante trovare un lavoro interessante, adatto alla nostra persona, e frequentiamo la scuola proprio per questo motivo. Ma la scuola da sola non può più soddisfare questa richiesta. Occorre perciò attuare uno scambio tra la scuola ed il mondo delle imprese; per capire cosa

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realmente desideriamo diventare e ciò che concretamente siamo capaci di dare, dobbiamo prima fare delle esperienza sul campo. Soltanto dopo aver acquisito e confrontato tali dati, potremo operare scelte di studio e professionali realmente consapevoli.
In altre parole, desideriamo che l'istituzione preposta alla nostra formazione si attrezzi quanto prima per offrire ad ogni studente che lo richieda l'opportunità di sperimentare brevi esperienze di lavoro nei settori affini all'indirizzo di studio scelto (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Valentina Carlone, del Centro poliscolastico «Santa Maria» di Giugliano in Campania (Napoli). Ne ha facoltà.

VALENTINA CARLONE, (Centro poliscolastico «Santa Maria» di Giugliano in Campania - Napoli). Buongiorno.

PRESIDENTE. Buongiorno!

VALENTINA CARLONE, (Centro poliscolastico «Santa Maria» di Giugliano in Campania - Napoli). Oggetto della nostra attenta analisi è stata la proposta di legge relativa ai contributi alle aziende artigiane a favore di studenti interessati all'esperienza lavorativa durante il periodo estivo. Siamo stati generalmente favorevoli alle proposte raccolte nell'articolato; purtuttavia, alcune osservazioni sono state mosse circa i criteri adottati per l'assegnazione delle borse di studio. Riteniamo che l'organizzazione di una graduatoria definita anche in base al numero dei componenti del nucleo familiare favorisca gli studenti provenienti da famiglie numerose, laddove sarebbe invece auspicabile un'organizzazione meritocratica che tenesse conto dell'effettivo impegno scolastico degli alunni, anche in considerazione delle generali condizioni economiche delle famiglie stesse.
Siamo naturalmente vicini e solidali con i nostri coetanei della provincia di Potenza circa la valorizzazione e la difesa delle attività artigiane del sud, spesso non sostenute in modo adeguato con contributi statali. La nostra speranza è che questo disegno di legge possa diventare esecutivo al più presto, in modo che le vacanze estive siano non soltanto il tanto agognato momento ludico ma anche un periodo di responsabilità e di crescita notevole (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Antonio Daniel Aquilino del Liceo scientifico «Grassi» di Latina. Ne ha facoltà.

ANTONIO DANIEL AQUILINO, (Liceo scientifico «G.B. Grassi» - Latina). Onorevoli colleghi, a nome del gruppo che rappresento e mio personale, esprimo parere positivo sulla proposta di legge in esame. Ciò in quanto riteniamo che la stessa possa contribuire a risolvere parecchi problemi. Anzitutto, a preservare le attività e l'esistenza stessa di molte piccole aziende agricole, artigianali, del commercio, del dettaglio e della distribuzione, permettendo ai giovani che lo vogliano, per necessità e/o desiderio, di acquisire nuove e diverse esperienze e di entrare nel circuito del mondo del lavoro.
Una legislazione di questo tipo in tale materia sarebbe un segno di aiuto economico concreto alle aziende in questione, che sono presenti in tutto il territorio nazionale, comprese le province e le aree ad alta capacità produttiva.
Pertanto, se il provvedimento risulta sicuramente mirato alle indigenze molto presenti in tutto il centro-sud e nelle altre aree marcatamente depresse anche al nord, in termini di principio esso prevede la borsa di studio per lavoro in qualsiasi centro e piccola azienda italiana. Lo studente che desidera accedere a tale borsa per lavoro ha così possibilità di cimentarsi con difficoltà, responsabilità, che alla fine lo possono gratificare sul piano esistenziale non meno di lunghe e non sempre appaganti e divertenti vacanze (Applausi).

PRESIDENTE. Sono un po' avaro nel tempo, però bisogna stare entro i termini;

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è una regola per tutti. Mi dispiace dover interrompere, perché so che un minuto è poco per dire troppo ed è troppo per dire poco.
È iscritta a parlare la studentessa Stefania Sorrentino dell'Istituto statale d'arte di Squillace (Catanzaro). Ne ha facoltà.

STEFANIA SORRENTINO, (Istituto statale d'arte di Squillace - Catanzaro). All'onorevole Presidente e a tutti i ragazzi qui intervenuti porgo il saluto a nome della mia scuola, l'Istituto statale d'arte di Squillace, che io rappresento. Nel nostro istituto abbiamo discusso sulle sei proposte di legge scelte dal Comitato, decidendo di intervenire su quella elaborata dal Liceo scientifico «G. Galilei» di Potenza. Questa proposta è un prezioso contributo all'ampliamento delle possibilità occupazionali per i giovani. Vorremmo tuttavia proporre degli emendamenti e delle integrazioni.
All'articolo 1, comma 1, chiediamo che vengano ammesse a contributo non solo le aziende iscritte all'albo artigiani, ma soprattutto quelle aziende che utilizzano tecnologie innovative o di tipo tradizionale, affinché questa occasione lavorativa possa costituire una valida esperienza sul piano culturale e sociale.
Sempre all'articolo 1, comma 1, proponiamo che venga sostituito il contributo di lire 200 mila con l'assorbimento degli oneri sociali e dei costi per la sicurezza sul lavoro. Riteniamo inoltre che l'erogazione delle borse di studio non debba interrompere la continuità di iscrizione nelle liste di disoccupazione.
La scelta operata dal Comitato della Camera di questa proposta di legge è un segnale di interesse da parte del mondo politico per le problematiche riguardanti l'orientamento e la formazione professionale. Ci auguriamo che il mondo giovanile e della scuola sia sempre più al centro dell'attività legislativa e di Governo. Ringraziamo l'onorevole Presidente e l'Assemblea tutta per l'occasione a noi data ed invitiamo tutti i presenti, e particolarmente l'onorevole Presidente, a visitare il nostro istituto e Squillace, famoso centro sulla costa ionica calabrese, di origini greco-romane, patria di Cassiodoro e centro di produzione di ceramica artistica (Applausi).

PRESIDENTE. Lo riferirò al Presidente e gli dirò di venire a Squillace: Cassiodoro è interessante.
È iscritto a parlare lo studente Marco Mascellino dell'Istituto magistrale «Domina» di Petralia Sottana (Palermo). Ne ha facoltà.

MARCO MASCELLINO, (Istituto magistrale «P. Domina» di Petralia Sottana - Palermo). Buongiorno signor Presidente, signori ministri e cari colleghi. Il gruppo della classe II B dell'Istituto magistrale «P. Domina» di Petralia Sottana, dopo aver analizzato attentamente la proposta di cui stiamo discutendo in questo momento, è giunto alla conclusione di dover condividere appieno l'impostazione data a questo provvedimento. Riteniamo infatti molto importante che a noi studenti sia concessa la possibilità di accedere ad un tirocinio vero e proprio in azienda, che possa realizzarsi tramite uno strumento di questo tipo, cioè durante un lavoro estivo. Non dobbiamo dimenticare poi che questo lavoro estivo viene a svolgersi nell'ambito di un settore, quale l'artigianato, che è ancora oggi un settore importante, una fetta importante della nostra economia, ed è una fetta importante del nostro patrimonio di cultura e di tradizioni del lavoro.
Bisogna però ricordare un fatto essenziale: occorre evitare che questo progetto si trasformi in un'altra semplice occasione di assistenzialismo improduttivo e far sì che possa invece diventare realmente uno strumento di sviluppo e di progresso socioeconomico e culturale per le regioni in particolare del sud, ma anche per tutta l'Italia (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Federica Palermo dell'Istituto magistrale «De Sanctis» di Cagliari. Ne ha facoltà.



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FEDERICA PALERMO, (Istituto magistrale «F. De Sanctis» - Cagliari). Premetto che la succitata proposta di legge del liceo scientifico Galileo Galilei di Potenza è stata da noi particolarmente apprezzata in quanto concreta e ben strutturata. Inoltre, essa si ricollega per alcuni aspetti al contenuto della nostra. Riteniamo quindi di sottolineare che sia importante per gli studenti favorire qualsiasi intervento relativo alla formazione professionale ed all'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con strumenti efficaci.
A tal proposito giudichiamo il progetto, che prevede l'istituzione di borse di studio finalizzate all'inserimento nel contesto lavorativo, particolarmente interessante ed anche di facile attuazione, ma ci interesserebbe sottolineare, così come è stato elaborato dai proponenti, la possibilità di fare accedere ad un programma di questo tipo non solo le aziende iscritte all'albo artigiani, in quanto troppo restrittivo, ma anche aziende private e pubbliche, che operino in altri settori, quali commercio, distribuzione e servizi, data l'importanza per lo studente di confrontarsi con diverse realtà produttive.
Vorremmo suggerire anche l'opportunità di comprovare un tal periodo di formazione con un attestato che dichiari l'effettiva partecipazione del giovane ad una, seppur limitata, esperienza lavorativa e che tale attestato venga rilasciato dall'azienda od ente in cui è stato svolto il tirocinio (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Daniela Boncoraglio dell'Istituto tecnico «Archimede» di Modica (Ragusa). Ne ha facoltà.

DANIELA BONCORAGLIO, (Istituto tecnico «Archimede» di Modica - Ragusa). Onorevoli colleghi, buongiorno. Intervengo per dichiararmi favorevole al progetto di legge in discussione. Innanzi tutto, ritengo che esso offra ai ragazzi nell'immediato l'opportunità di una prima esperienza lavorativa e, nel futuro, la possibilità di incontrare minori difficoltà nel mondo del lavoro. Tra l'altro, il progetto permetterebbe di impiegare utilmente il tempo durante il periodo estivo. Spesso ci si annoia e questo può spingere ad esperienze poco edificanti. Inoltre, a mio parere, è giusto indirizzare i giovani verso quelle attività artigianali che, pur costituendo parte fondamentale delle tradizioni del nostro paese, vanno purtroppo scomparendo.
Infine, il progetto in questione potrebbe costituire anche una risposta al problema del lavoro nero, fenomeno questo molto diffuso nel meridione ed a causa del quale molti giovani abbandonano la scuola per svolgere attività mal retribuite e non garantite dal versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. A tale proposito va detto che spesso la scuola si trova da sola a dover combattere contro il fenomeno dell'evasione scolastica. Al riguardo sarebbero necessari interventi di natura politica ed economica che, coinvolgendo tutte le istituzioni, concorrano insieme a realizzare una efficace azione di controllo, con indubbi benefici per la collettività tutta. Proprio tra gli strumenti idonei ad affrontare questo problema mi sembra possa collocarsi la legge proposta dai colleghi di Potenza.
Per tutti questi motivi, mi dichiaro quindi favorevole ad essa ed invito tutti ad approvarla (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Davide Umari dell'Istituto tecnico per geometri «Fabiani» di Trieste. Ne ha facoltà.

DAVIDE UMARI, (Istituto tecnico per geometri «Max Fabiani» - Trieste). Onorevoli colleghi, l'attività artigiana tende a scomparire anche nel nord ed è sempre più difficile per i giovani poter accedere alle botteghe artigiane per apprendere un mestiere. Considerando l'importanza che questa attività ha nel tessuto economico ed essendo convinti che non potrà mai sparire, siamo favorevoli alla proposta, perché riteniamo che questa esperienza lavorativa sia utile per la formazione professionale, umanamente gratificante ed

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inoltre dà l'opportunità agli studenti di conoscere il mondo del lavoro.
Concordiamo anche con la proposta di una retribuzione da assegnare agli studenti, in quanto conforme ai principi costituzionali.
Inoltre, riteniamo utile la collaborazione tra scuole ed imprese artigiane.
Questo tipo di attività dà la possibilità ai giovani di imparare un mestiere e di arricchire le proprie capacità. Quindi, il nostro gruppo voterà a favore di tale proposta (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Stefano Grassi dell'Istituto tecnico commerciale «Noè» di Valenza Po (Alessandria). Ne ha facoltà.

STEFANO GRASSI, (Istituto tecnico commerciale «C. Noè» di Valenza Po - Alessandria). Noi dell'Istituto tecnico commerciale «Carlo Noè» di Valenza appoggiamo la proposta di legge del liceo scientifico di Potenza perché valorizza e difende le attività artigiane che oggi tendono a scomparire e che nella nostra città rappresentano il settore fondamentale.
Riteniamo giusto, infatti, che le aziende artigiane si avvalgano della collaborazione degli studenti nel periodo estivo, senza l'obbligo di stipulare regolari contratti e favorendo un futuro inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
In questo modo verrebbero soddisfatti interessi non solo individuali, ma anche collettivi, perché lo Stato, effettuando un collegamento tra scuola e lavoro, senza eccessivi oneri, aiuta gli studenti meritevoli, prendendo in considerazione le condizioni familiari e riconfermandosi come Stato sociale. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Roberta Bosi dell'Istituto tecnico commerciale «Manthone» di Pescara. Ne ha facoltà.

ROBERTA BOSI, (Istituto tecnico commerciale «G. Manthone» - Pescara). Buongiorno. Come rappresentanti della I A dell'Istituto tecnico di Pescara dichiariamo di essere favorevoli alla proposta di legge presentata per alcuni motivi che ci sembrano molto importanti. Innanzitutto perché i ragazzi che nel periodo estivo non hanno impegni di studio e non hanno interessi personali, di carattere sportivo, ricreativo o culturale rischiano di essere coinvolti in esperienze che potrebbero risultare nocive per la loro formazione, poiché la disponibilità di tempo ed il desiderio di guadagnare denaro in maniera autonoma potrebbero in qualche caso spingere il ragazzo a dedicarsi ad attività illecite.
Un altro motivo per il quale siamo favorevoli alla proposta di legge è che l'esperienza lavorativa rende sicuramente il ragazzo più responsabile, lo abitua al rispetto delle regole e ad avere contatti con altre persone per affrontare situazioni nuove ed impreviste, preparandolo in tal modo all'ingresso nel mondo del lavoro.
Infine, in questo modo le aziende sono incoraggiate ad impiegare i giovani, ottenendo anch'esse un certo vantaggio e quindi evitando di ricorrere al lavoro nero. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Gianluca Perrino dell'Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Pitagora» di Policoro (Matera). Ne ha facoltà.

GIANLUCA PERRINO, (Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Pitagora» di Policoro - Matera). Onorevoli colleghi, tra i problemi che affliggono noi giovani, soprattutto nel meridione, quello del lavoro è senz'altro il più drammatico.
Il lavoro che la Carta costituzionale pone a fondamento dell'organizzazione politica, sociale ed economica rappresenta per molti di noi un diritto estremamente incerto ed aleatorio.
La mancanza di prospettive per il futuro è fattore di demotivazione, di disagio e di devianza. Ecco perché lo Stato avrebbe l'obbligo di concentrare il massimo dei suoi sforzi per far sì che venga attuato questo diritto. Solo assicurando ai

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giovani la possibilità di un lavoro che ne consenta la reale partecipazione alla vita collettiva si potranno arginare quei fenomeni di distacco dalle regole della convivenza civile, così frequente nelle aree meridionali.
Ecco perché tra le varie proposte all'ordine del giorno la classe II A (OEN) dell'IPSIA «Pitagora» di Policoro ritiene di esprimere il proprio voto a favore della proposta di legge presentata dall'Istituto Galileo Galilei di Genova.
Detta proposta rappresenta infatti un tentativo per favorire l'inserimento dei giovani in un contesto lavorativo e per avvicinare la scuola al mondo del lavoro. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Giuseppe Stuppia del Liceo scientifico «Vassallo» di Riesi (Caltanissetta). Ne ha facoltà.

GIUSEPPE STUPPIA, (Liceo scientifico «P. Vassallo» di Riesi - Caltanissetta). Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi della II C del Liceo scientifico «Rosario Pasqualino Vassallo» di Riesi vogliamo esprimerci a favore di questa proposta di legge, perché crediamo non solo che ci riguardi da vicino, ma che tratti un argomento molto scottante, quello del lavoro giovanile.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI MARIO CLEMENTE MASTELLA (ore 12,03).

GIUSEPPE STUPPIA, (Liceo scientifico «P. Vassallo» di Riesi - Caltanissetta). Se questa proposta di legge fosse approvata, i giovani del sud come noi, che vivono in un contesto socio-economico - permettetemi di dirlo - sottosviluppato e che difficilmente riescono a trovare lavoro e sono costretti ad emigrare al nord ricco e prospero, avrebbero almeno la possibilità di iniziare presto la loro formazione lavorativa e non ozierebbero, come fanno ogni anno, durante il periodo estivo.
Consentiteci però di suggerire un paio di accorgimenti. Siamo d'accordo che i rapporti che intrattengono il datore di lavoro e lo studente non costituiscono un vero e proprio rapporto di lavoro, ma ugualmente nascono degli obblighi tra datore e lavoratore. Allora, perché alla fine dell'esperienza lavorativa non rilasciare allo studente qualcosa, per esempio, un attestato, che gli possa servire per il futuro? In tal modo, vogliamo che lo studente usufruisca del beneficio dell'esperienza lavorativa non solo nell'immediato, ma anche nel corso del tempo.
Un'ultima osservazione. L'assegnazione delle borse di studio avviene in ordine di graduatoria, secondo il merito scolastico, il reddito e il nucleo familiare. Per evitare che nascano delle ambiguità sul merito scolastico, proponiamo di specificare che saranno presi in considerazione solamente gli studenti che avranno superato l'anno scolastico senza nessun debito formativo. In tal modo, vogliamo che gli studenti che intendano fare questa esperienza lavorativa possano essere invogliati anche ad impegnarsi un po' di più (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Federico Marchello dell'Istituto tecnico commerciale «Olivetti» di Lecce. Ne ha facoltà.

FEDERICO MARCHELLO, (Istituto tecnico commerciale «A. Olivetti» - Lecce). Onorevoli colleghi, avendo esaminato la proposta «Contributi alle aziende artigiane a favore di studenti interessati all'esperienza lavorativa durante il periodo estivo», ci siamo sentiti ideologicamente vicini a quanto in essa esposto.
Appare evidente, infatti, che dall'iniziativa prevista gli studenti trarranno notevoli vantaggi, dato che si troveranno di fronte ad un primo approccio con il mondo del lavoro. Inoltre, come è già stato delineato nella relazione al suddetto progetto, sono indubbi i benefici anche per le attività artigiane del sud, che, se incrementate dallo Stato, come nel caso, potranno avvantaggiarsi.
Accanto a questi aspetti positivi, è da riscontrare, a nostro parere, un'imprecisione,

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nel momento in cui nella proposta si affronta un aspetto riguardante l'assegnazione di un salario, così come definito, direttamente allo studente che prende parte all'iniziativa. Sosteniamo infatti che, dal momento che comunque gli studenti ricaveranno dei profitti a livello culturale da tale esperienza, appare superflua, se non addirittura inutile, la remunerazione economica. Inoltre, gli studenti che hanno ottenuto buoni risultati nel corso dell'anno scolastico, su richiesta, possono già usufruire di una borsa di studio e pertanto, a nostro parere, non è giusto che gli stessi possano ottenere ben tre benefici, consistenti nella borsa di studio, nell'opportunità di partecipare allo stage e nella corresponsione di un salario. Saremmo lieti se il nostro intervento fosse preso in considerazione come contributo. Ci auguriamo che esso possa essere il più possibile utile per un vivace dibattito (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Maria Ranieri dell'Istituto magistrale statale «Vittorio Emanuele II» de L'Aquila. Ne ha facoltà.

MARIA RANIERI, (Istituto magistrale statale «Vittorio Emanuele II» - L'Aquila). Onorevoli colleghi, tra le sei proposte di legge all'ordine del giorno, ci risulta particolarmente interessante e valida quella sui contributi alle aziende artigiane a favore di studenti interessati all'esperienza lavorativa durante il periodo estivo. La riteniamo degna di una particolare attenzione per diversi motivi: perché favorisce l'acquisizione di capacità produttive in giovani molto disponibili verso un primo inserimento nel contesto lavorativo; perché valorizza e difende attività artigiane che, se non adeguatamente sostenute dallo Stato, tenderebbero a scomparire; perché tale iniziativa tende a maturare nei giovani il senso del dovere e della responsabilità, nel rispetto delle regole dello Stato e per l'eliminazione del lavoro nero, distogliendoli da altre distrazioni che a volte potrebbero rivelarsi anche pericolose.
Dobbiamo poi considerare come questa proposta acquisti un particolare valore nelle regioni del sud d'Italia, dove la disoccupazione giovanile produce non solo gravi conseguenze economiche e sociali, ma è anche e soprattutto fonte di disagio psicologico e di frustrazione personale per migliaia di ragazzi e ragazze.
Per i motivi sopraelencati, dichiariamo il nostro voto a favore di tale lodevole proposta, anche se lamentiamo il limitato numero di borse di studio a disposizione e la somma troppo esigua, quindi poco incentivante, stabilita come retribuzione per gli studenti (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Stefano Mudadu dell'Istituto professionale per l'agricoltura «Don Deodato Meloni» di Oristano. Ne ha facoltà.

STEFANO MUDADU, (Istituto professionale per l'agricoltura «Don Deodato Meloni» - Oristano). La classe seconda D dell'Istituto agrario di Oristano, quarta provincia della Sardegna, intende intervenire in favore della proposta del Liceo scientifico di Potenza sui contributi alle aziende artigiane in favore di studenti interessati all'attività lavorativa durante il periodo estivo.
Tale scelta ci è parsa quasi obbligata, poiché proveniamo da una regione - la Sardegna, appunto - dove la disoccupazione giovanile sfiora il 30 per cento. Proprio per questo sosteniamo la proposta del Liceo «G. Galilei» di Potenza. Tuttavia, desideriamo sottolineare come sarebbe opportuno non privilegiare soltanto gli studenti che prediligono un'attività lavorativa presso aziende artigiane. Infatti, nell'ottica delle pari opportunità, sancite in primo luogo dall'articolo 3 della Costituzione, sarebbe auspicabile dare la possibilità anche ad altri studenti, quali quelli di una scuola agraria come la nostra, di inserirsi in realtà aziendali differenziate, nel nostro caso in aziende agricole.
Vi ringraziamo per l'attenzione e, nel salutare tutti, esprimiamo l'augurio di ritrovarci presto (Applausi).



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PRESIDENTE. Esprimiamo anche noi lo stesso augurio.
È iscritta a parlare la studentessa Federica Sinigaglia dell'Istituto tecnico femminile statale «Einaudi» di Badia Polesine (Rovigo). Ne ha facoltà.

FEDERICA SINIGAGLIA, (Istituto tecnico femminile statale «E. Einaudi» di Badia Polesine - Rovigo). Non siamo iscritti a parlare su questa proposta di legge, ma su quella successiva riguardante la disciplina «cultura religiosa».

PRESIDENTE. Sta bene. Come vede, ci sono imperfezioni un po' dovunque. Questo è il modo in cui a volte si esprime il Parlamento!
È iscritto a parlare lo studente Simone Di Bello dell'Istituto magistrale «Verga» di Vallo della Lucania (Salerno). Ne ha facoltà.

SIMONE DI BELLO, (Istituto magistrale «G. Verga» di Vallo della Lucania - Salerno). Signor Presidente, signori ministri, onorevoli deputati, carissimi colleghi, rappresento la II C dell'Istituto magistrale «G. Verga», Liceo sociopsicopedagogico di Vallo della Lucania. L'iniziativa è non solo opportuna ma anche doverosa, soprattutto in contesti socioambientali caratterizzati da situazioni di emarginazione in cui i giovani sarebbero nei mesi estivi abbandonati a se stessi e incapaci di organizzare il loro tempo libero, anche per la mancanza di strutture adeguate.
L'inserimento dei giovani nelle strutture aziendali, anche se per brevi periodi, costituirebbe un modo per dare un senso alla giornata dei ragazzi, di arricchire la loro esperienza formativa, di creare legami con la realtà lavorativa diversa da quella conosciuta nella scuola, di verificare le competenze acquisite e soprattutto, il che non guasta, di avere un minimo di indipendenza economica per soddisfare i propri bisogni. Inoltre, l'inserimento in piccole aziende artigianali consentirebbe ai giovani l'apprendimento di tecniche di lavorazioni che stanno scomparendo, recuperando in tal modo quel patrimonio di creatività presente in molte zone d'Italia, anche e soprattutto nel sud. Questo favorirebbe un riavvicinamento delle vecchie alle nuove generazioni in un'ottica di continuità e arricchimento reciproco.
Io e i miei colleghi, pertanto, esprimiamo un voto favorevole (Applausi).

PRESIDENTE. Chiedo se vi sia qualcuno tra di voi che intenda esprimere una posizione contraria alla proposta di legge.

ANTONIO TAMARCHIO, (Liceo scientifico «Leonardo» di Giarre - Catania). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO TAMARCHIO, (Liceo scientifico «Leonardo» di Giarre - Catania). Ho esaminato attentamente la proposta di legge e, per quanto mi è sembrato di capire, la borsa di studio è a carico dell'artigiano, a parte il contributo statale di 200 mila lire. Ritengo che la proposta sia molto ben fatta anche perché per i giovani può rappresentare effettivamente un'ottima opportunità per impegnarsi nel periodo estivo; tuttavia, bisogna mettersi anche nell'ottica del datore di lavoro, in questo caso del proprietario dell'azienda artigiana il quale, pur ricevendo il contributo statale di 200 mila lire, dovrebbe per il periodo estivo versare, al fine di attivare la borsa di studio, circa un milione. Si tratta, a mio modo di vedere, di un onere piuttosto sostanzioso, considerando il fatto che molti di questi giovani non rappresentano una manodopera specializzata nel settore in esame e quindi devono anche essere istruiti per svolgere correttamente il lavoro richiesto. Sempre dal punto di vista del datore di lavoro, è chiaro che un'iniziativa del genere non gli conviene in quanto dovrebbe sostenere un carico economico eccessivo in cambio di una manodopera non particolarmente specializzata.
Ritengo piuttosto che sarebbe più conveniente, piuttosto che un contributo di 200 mila lire, una riduzione fiscale, dal momento che in Italia la pressione fiscale,

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specialmente per le medie e piccole imprese, è molto elevata. Una riduzione fiscale sarebbe senz'altro più stimolante e quindi noi tutti giovani ne usufruiremmo. Grazie per l'ascolto (Applausi).

PRESIDENTE. Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
Ha facoltà di parlare il ministro del lavoro e della previdenza sociale, onorevole Tiziano Treu, per esprimere il parere sulla proposta.

TIZIANO TREU, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Il Governo è favorevole ed anzi si complimenta per il dibattito molto informato ed ampio, nonché per il fatto che è stato scelto un tema di grandissima importanza non solo perché riguarda l'occupazione giovanile, una delle questioni più difficili, ma anche perché coglie il punto del passaggio tra scuola e lavoro che, nel problema della disoccupazione giovanile, è a sua volta un momento critico.
La proposta ha dei motivi che sono tutti pertinenti. Il sostegno all'artigianato è un obiettivo importante; in realtà, si può sostenere questo settore anche con misure dirette, ma questa è una misura indiretta in quanto tende a favorire l'ingresso dei giovani nell'attività. Altrettanto importante, forse da sottolineare ancora di più, la volontà di dare ai giovani la possibilità di un'esperienza e di aprire la scuola al mondo del lavoro. Sono due esigenze che vengono considerate, anche in Europa, come fondamentali per favorire l'inserimento lavorativo.
Nella recente attività parlamentare abbiamo già predisposto strumenti simili a quelli che sono qui proposti, cioè il tirocinio e le borse di lavoro. La proposta in esame è intermedia perché, a differenza del tirocinio, riguarda anch'essa gli studenti ma comporta un intervento finanziario; la borsa di lavoro in senso proprio, quella da noi proposta, riguarda i giovani già usciti dalla scuola. La proposta in esame coglie dunque un momento importante, cioè quello in cui il giovane è ancora a scuola e fa esperienza lavorativa.
Desidero avanzare solo qualche breve osservazione. Credo che effettivamente il problema del costo del provvedimento sia da guardare con più attenzione, perché è prevista un'agevolazione parziale per l'artigiano e quindi un costo. La questione dovrebbe essere affrontata in sede di emendamenti.
Quanto alla platea degli interessati, si considerano gli artigiani. Voi probabilmente fate riferimento all'artigianato artistico, quello che ha tradizioni; in realtà, l'artigianato è ormai un mondo molto diversificato, che coincide con attività sostanzialmente industriali. Si può allora anche immaginare, come qualcuno ha proposto, un allargamento della platea alle piccole imprese, tenendo però conto che in tal modo i costi aumentano e forse il valore della proposta si riduce. Anche in questo caso, invito ad un'analisi specifica.
Complessivamente, ritengo che la proposta sia ben formulata. Non ci sono oneri sociali, come qualcuno temeva; non c'è il pericolo di perdere l'iscrizione nelle liste di disoccupazione, perché non si tratta di un rapporto di lavoro; i criteri di scelta per le borse ci sembrano adeguati; è giusta l'indicazione, che dovrebbe essere oggetto di un emendamento, di dare un riconoscimento dell'esperienza, se si intende la presenza in azienda come un periodo in cui lo studente può imparare, così come previsto per il tirocinio (o stage).
In conclusione credo che con gli emendamenti che ho richiamato e che sono stati presentati e sostenuti nel dibattito questa sia una proposta che merita il pieno appoggio e vale per tutto il paese ed in particolare per le zone in cui la disoccupazione giovanile è più elevata (Applausi).

PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame della proposta di legge.
Passiamo ora al voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 6, testé esaminata.


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Comunico il risultato della votazione:
«Contributi alle aziende artigiane a favore di studenti interessati all'esperienza lavorativa durante il periodo estivo» (6):
Presenti 514
Votanti 428
Astenuti 86
Maggioranza 215
Hanno votato 328
Hanno votato no 100
(È approvata).