16 maggio 1998


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Discussione della proposta di legge di iniziativa dei ragazzi Christian Damasco, Denise Fazzone, Federica Rocco, Simona Sola, Igor Stasi - Liceo scientifico «G. Giolitti» - Bra, Cuneo (Piemonte): Recupero e riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche o private (61).

PRESIDENTE. Passiamo ora all'esame della proposta di legge n. 61, di iniziativa dei ragazzi Christian Damasco, Denise Fazzone, Federica Rocco, Simona Sola, Igor Stasi del Liceo scientifico «Giolitti» di Bra (Cuneo): «Recupero e riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche e private» (per il testo della proposta di legge vedi l'allegato).
Dichiaro aperta la discussione. Ha facoltà di parlare la studentessa Simona Sola che, in qualità di relatore, illustrerà la proposta.

SIMONA SOLA, Relatore. Innanzitutto, desidero salutare tutti i presenti.
Come noi sappiamo, ogni giorno in Italia si verificano casi di vandalismo, compiuti anche da minori, contro il patrimonio pubblico e privato. È inutile ricordare che questi atti di inciviltà, oltre che gravare sulla spesa pubblica, danneggiano anche le bellezze artistiche e culturali italiane, invidiateci da tutto il mondo.
Per troppi anni, tutto questo è passato inosservato e ora riteniamo che sia tempo di colmare questo vuoto legislativo, un vuoto che in alcuni casi particolari è già stato colmato da alcuni pretori italiani. Si tratta infatti di iniziative sporadiche, che con questa legge si allargherebbero a tutte le regioni.


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Riflettendo su questo problema, abbiamo pensato che sia dovere della collettività educare i minori ad un comportamento più responsabile. Questi debiti verso lo Stato devono essere saldati nelle ore extrascolastiche, poiché quelle scolastiche sono utilizzate per la formazione culturale dei giovani, mentre la nostra proposta di legge si pone come obiettivo la formazione del giovane reo dal punto di vista del carattere.
Questo è previsto dal quarto comma del nostro articolato, che prevede lo svolgimento di tali lavori sotto il controllo di una specie di garante. Tenendo inoltre in considerazione l'articolo 185 del libro primo, titolo settimo, del codice penale che tratta delle restituzioni e risarcimenti dei danni cagionati, con il secondo comma viene affidata al giudice la facoltà di decidere l'entità del servizio sociale da prestare.
Lo scopo della nostra proposta di legge non sfocia solamente nella punizione del giovane reo ma può avere anche risvolti positivi nell'ambito economico futuro del paese, in quanto può trasformarsi in un investimento intellettuale del giovane. In questo modo la pena scatta solo a partire dal dodicesimo anno di età, come esplicitato nel primo comma.
In conclusione, pensiamo che questa legge possa anche permettere di fare un passo in avanti verso l'Europa unita, in quanto in alcuni paesi dell'Unione europea essa è già una legge in vigore (Applausi).

PRESIDENTE. Il primo iscritto a parlare è lo studente Claudio Porro del Liceo scientifico «Bachelet» di Oggiono (Lecco). Ne ha facoltà.

CLAUDIO PORRO, (Liceo scientifico «V. Bachelet» di Oggiono - Lecco). Buongiorno. Riteniamo opportuno intervenire a favore di questa proposta di legge, in quanto risulta simile alla nostra. Anche noi siamo stati colpiti dai ripetuti atti di vandalismo che i nostri coetanei compiono. Abbiamo riflettuto sulle modalità per risolvere questo problema e siamo consapevoli del fatto che sarebbero decisamente più efficaci campagne di prevenzione, svolte magari in collaborazione con le scuole o altri enti che si occupano di educazione.
Crediamo tuttavia che una legge possa arginare, almeno in parte, il problema ma che quella attualmente in vigore abbia poca validità perché non responsabilizza affatto i ragazzi. Ci sembra più educativo, anziché infliggere loro una multa in denaro, che solitamente viene pagata dai genitori, assegnare loro un lavoro a favore della comunità che hanno danneggiato.
Concludiamo esprimendo alcune perplessità. Ci siamo chiesti a chi spetti l'onere di verificare che tali attività vengano svolte, soprattutto che la qualità del servizio sia adeguata. Anche noi non abbiamo saputo trovare una risposta (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Jonathan Spinoni del Liceo scientifico «Fermi» di Arona (Novara). Ne ha facoltà.

JONATHAN SPINONI, (Liceo scientifico «E. Fermi» di Arona - Novara). Siamo favorevoli alla legge relativa agli atti di vandalismo commessi da minori contro il patrimonio pubblico e privato. Ci convince perché sottolinea un problema molto attuale nella nostra società, vissuto da tutti noi con una sorta di rassegnazione, come se il bene pubblico che ci circonda sia ormai indifendibile dai troppi diffusi atti di vandalismo.
La legge ci convince anche perché, mentre ritiene indispensabile colpire con una sanzione l'errore commesso, sottolinea la necessità di recuperare il ragazzo colpevole proprio attraverso l'errore, responsabilizzandolo con un diretto contributo di lavoro personale pari all'entità del danno arrecato.
Ci persuade soprattutto la collaborazione fra giustizia, famiglia e comuni perché è la strada più convincente che circonda il ragazzo di sicurezza, gli infonde un senso di appartenenza alla società in cui vive, elementi indispensabili

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per una crescita responsabile e costruttiva (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Laura Cellupica del Liceo scientifico «Sulpicio» di Veroli (Frosinone). Ne ha facoltà.

LAURA CELLUPICA, (Liceo scientifico «G. Sulpicio» di Veroli - Frosinone). Reso sensibile dai recenti episodi di vandalismo, il Liceo scientifico di Veroli interviene a sostegno della proposta di legge presentata dal Liceo scientifico «Giolitti» di Bra. La proposta viene ritenuta valida ed opportuna perché in sintonia con il dettato dell'articolo 9 della Costituzione che specifica, oltre all'importanza dello sviluppo della cultura e della ricerca, anche quello della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale e ambientale della collettività. La proposta è ancora più valida ed opportuna in quanto concorda con il principio dell'articolo 27 della Costituzione, in base al quale le pene non devono essere contrarie al senso di umanità e devono mirare alla rieducazione del reo.
Considerato che l'articolo 27 prevede la responsabilità personale in caso di reato, si ritiene utile che tale responsabilità sia estesa anche a cittadini minori di diciotto anni, a decorrere dal dodicesimo anno di età.
Comminare una pena che preveda per il minore il risarcimento mediante la prestazione del suo tempo e della sua opera nel recupero dei beni culturali ed ambientali di proprietà pubblica o privata significa avviarlo realmente e concretamente ad acquistare quel senso di responsabilità morale e civile che rende dignità al cittadino ed allo Stato pubblico (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Enrico Malizia dell'Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Moretto» di Brescia. Ne ha facoltà.

ENRICO MALIZIA, (Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Moretto» - Brescia). Onorevoli amici, il nostro dibattito non vuole essere solo la dimostrazione, seppure stimolante, di un impegno vago e futuro, ma concreto. Sarà soprattutto il nostro senso civico a dimostrare tutto ciò che oggi esprimiamo.
Parlavo di responsabilità civica, appunto, ed è perciò che noi del liceo «Moretto» di Brescia abbiamo apprezzato la proposta fatta dagli amici del liceo scientifico di Bra. Ne condividiamo le linee generali, la relativa articolazione, ma dobbiamo aggiungere e, se possibile, emendare l'articolo 1.
Le autogestioni, le occupazioni che noi studenti negli ultimi anni facciamo ci portano spesso a deturpare, a rovinare e spesso a distruggere oggetti, cose scolastiche senza alcun fondamento giustificativo; atti che poi peseranno sulle nostre spalle e sui nostri figli.
Ci lamentiamo spesso che le strutture scolastiche non sono adeguate, non rispondono al cambiamento sociale e studentesco, ma poi ci chiediamo: quale contributo diamo per mantenerle e conservarle integre?
È ovvio che a compiere tali reati non sono solo i minori, ma ciò che ci deve far riflettere è la pena rieducativa prevista, che caratterizza la proposta e di cui il nostro ordinamento giuridico è portatore. Spesso - lo sappiamo da fatti successi - determinati reati vengono commissionati proprio ai minori in quanto non punibili; vedi i corrieri della droga.
Ebbene, soprattutto noi dobbiamo dimostrare che ci teniamo scrupolosamente alla nostra storia e alla nostra cultura, tramandataci dai nostri avi, perché è la conservazione e la valorizzazione di tali testimonianze che ci farà comprendere il valore del presente ed il senso del futuro (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Francesco Vidoni dell'Istituto tecnico commerciale per geometri «Marchetti» di Gemona (Udine). Ne ha facoltà.

FRANCESCO VIDONI, (Istituto tecnico commerciale per geometri «G. Marchetti»

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di Gemona - Udine)
. Buongiorno a tutti. Parlo in rappresentanza della classe II dell'Istituto tecnico commerciale «Marchetti» corso IGEA di Tarcento, Udine.
Il nostro intervento è volto a favore dell'approvazione della proposta di legge del liceo scientifico Giolitti di Cuneo, avente ad oggetto il recupero e la riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche o private.
Si propone un emendamento al primo comma dell'articolo 1, nella parte in cui dispone che detto intervento sia rivolto ai minori a partire dal dodicesimo anno di età. Si ritiene opportuno elevare l'età minima dai dodici ai quattordici anni al fine di far coincidere detti interventi con l'età minima prevista dall'articolo 97 del codice penale per l'imputabilità dei reati. In caso contrario, vi sarebbe una discrasia tra le diverse norme dell'ordinamento giuridico, comportanti difficoltà di applicazione della presente legge, in quanto l'autorità giudiziaria competente ad applicare la sanzione dell'intervento rieducativo non sarebbe contemporaneamente competente a giudicare del reato di danneggiamento. Inoltre, solo il minore ultraquattordicenne è in grado di rendersi conto delle proprie azioni ed ha capacità di discernimento e di volizione, nonché la consapevolezza di disvalore dell'azione commessa (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Filippo Zangrandi dell'Istituto magistrale «Colombini» di Piacenza. Ne ha facoltà.

FILIPPO ZANGRANDI, (Istituto magistrale «G. M. Colombini» - Piacenza). Signor Presidente, a nome della classe II C dell'Istituto sociopsicopedagogico «Colombini» di Piacenza desidero esprimere il parere favorevole sulla proposta di legge in discussione. Riteniamo infatti che sia molto utile punire i ragazzi che attuino tali azioni di vandalismo mediante i cosiddetti lavori socialmente utili, al fine di responsabilizzarli ed educarli al rispetto nei confronti di tutti e quindi anche delle opere del patrimonio collettivo.
I minori, infatti, se riparassero il danno commesso solamente pagando una sanzione pecuniaria, non riuscirebbero a comprendere la gravità dell'errore operato, in quanto il denaro necessario gli sarebbe fornito dai genitori, almeno nella maggioranza dei casi.
Riteniamo che lo scopo della punizione considerata da questa proposta di legge sia quello di far comprendere al minorenne il perché del suo sbaglio, al fine di non farglielo più ripetere e di renderlo più avveduto nel compimento delle sue azioni. Sarebbe opportuno conoscere la motivazione che lo ha spinto a compiere l'atto vandalico. Potrebbero emergere problemi manifestati attraverso i suoi comportamenti.
Proponiamo, quindi, l'istituzione di organismi che diano anche un contributo fattivo al recupero degli interessati, cercando di aiutarli a risolvere le loro preoccupazioni per non far loro più commettere gravi errori (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Edoardo Didero dell'istituto Santa Maria di Verbania. Ne ha facoltà.

EDOARDO DIDERO, (Istituto Santa Maria di Verbania). Signor Presidente, onorevoli colleghi, noi alunni dell'istituto Santa Maria di Verbania abbiamo valutato con attenzione la proposta di legge testé presentata. Pur concordando sulle sue linee portanti, abbiamo tuttavia riscontrato molteplici elementi che non trovano la nostra approvazione.
In primo luogo la relazione introduttiva non contempla alcuna distinzione tra beni pubblici e privati. Noi, al contrario, giudichiamo che circoscrivere la portata della legge ai danni arrecati al patrimonio pubblico sia più conforme allo spirito della legge stessa.
Per quanto riguarda l'articolo 1, proponiamo di elevare a 14 anni il limite di età del minore perseguibile, in quanto un bambino di 12 anni non ci pare in grado di progettare un atto vandalico con autentica consapevolezza del suo gesto.
L'articolo 2 subordina la quantificazione dell'entità del servizio sociale che il

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giudice deve addebitare al minore alla previa consultazione dei genitori e dell'istituto scolastico eventualmente frequentato. Così formulato l'articolo risulta lesivo delle competenze del magistrato.
L'articolo 3, infine, impone un'incombenza superflua che appesantisce la pletora degli adempimenti amministrativi dei comuni.
Per questi motivi, stante all'attuale formulazione della proposta, esprimeremo voto contrario (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Fabio Audissino dell'Istituto professionale di Stato per geometri «Liceti» di Rapallo (Genova). Ne ha facoltà.

FABIO AUDISSINO, (Istituto professionale di Stato per geometri «F. Liceti» di Rapallo - Genova). Abbiamo esaminato la proposta di legge del liceo scientifico Giolitti di Bra, provincia di Cuneo, di cui condividiamo il contenuto nelle parti relative all'impiego del minore ritenuto colpevole di azioni contro il patrimonio pubblico e privato all'interno degli istituti scolastici a svolgere lavori socialmente utili.
L'articolo 1, primo comma, di suddetta proposta recita che il minore ancorché sia provata la sua colpevolezza per reati contro il patrimonio pubblico o privato, debba prestare servizi socialmente utili con scopo educativo dal dodicesimo anno di età. Detta prova di colpevolezza deve essere valutata da un giudice ordinario.
Proponiamo l'emendamento di tale articolo che, per quanto attiene il limite di età previsto, non è in linea con gli articoli 85 e 97 del codice penale che subordinano la punibilità dell'autore di un reato al compimento del quattordicesimo anno di età. Detto principio tiene conto del fatto che un minore, fino al compimento del quattordicesimo anno di età non ha la capacità di intendere e di volere e che, per tale ragione, non può essere soggetto a procedimenti del tipo previsto dall'articolo 1 della proposta di legge.
Proponiamo pertanto che per i reati contro il patrimonio pubblico e privato all'interno di edifici scolastici venga, all'articolo 1, comma 1, stabilita l'età di 14 anziché di 12 anni (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Luigia Strabello dell'istituto magistrale «Don Carlo Gnocchi» di Maddaloni (Caserta). Ne ha facoltà.

LUIGIA STRABELLO, (Istituto magistrale Don Carlo Gnocchi di Maddaloni - Caserta). Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono Luigia Strabello e rappresento la seconda linguistica dell'istituto magistrale Don Carlo Gnocchi di Maddaloni, provincia di Caserta. Noi siamo pienamente consenzienti alla proposta avanzata in quanto, in un mondo in cui la cultura sembra diventata pilastro insostituibile della società, ci sono ancora persone non educate al rispetto delle opere pubbliche e soprattutto minori che compiono offese di ogni genere verso l'ingente patrimonio artistico che la storia - si direbbe - ha avuto il torto di lasciarci in eredità. Si ha quasi la sensazione che questi ingenti patrimoni siano di tutti e per tutti: certo, questo è bellissimo, ma anche estremamente pericoloso, se non si ha la cultura del rispetto.
Ritengo che questi accadimenti siano espressione di una mancanza di responsabilità civica, ma soprattutto di una carenza legislativa, anche se oggi, rispetto ad anni fa, quando nel codice penale non era neppure previsto il reato di danneggiamento di un bene artistico, si è fatto qualche passo avanti, ma qualcuno in più, certo, non danneggerebbe. Contro i vandali a nulla servirebbero pene detentive o pecuniarie, che spesso restano inapplicate: facciamoli lavorare, responsabilizziamo soprattutto i minori a svolgere compiti socialmente utili, che possano educarli al rispetto del patrimonio pubblico. Servono, dunque, solo sanzioni alternative (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Valeria Birri, dell'Istituto tecnico commerciale «Cesi» di Terni. Ne ha facoltà.



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VALERIA BIRRI, (Istituto tecnico commerciale «F. Cesi» di Terni). Sono Valeria Birri, studentessa dell'Istituto tecnico commerciale «Federico Cesi» di Terni ed in merito alla proposta di legge sul recupero e la riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche o private presentata dal liceo scientifico «Giolitti» di Cuneo esprimo un giudizio positivo, anche se vorrei avanzare delle osservazioni.
Al riguardo, l'articolo 6 delle disposizioni sul processo penale minorile attribuisce un ruolo fondamentale ai servizi minorili. Tale articolo, infatti, consacra il nesso funzionale tra attività giudiziaria ed attività assistenziali minorili, stabilendo che l'autorità giudiziaèria, in ogni stato e grado del procedimento nei confronti di un minore, si avvalga dei servizi minorili dell'amministrazione della giustizia, nonché di quelli istituiti dagli enti locali (comune, provincia, regione). Pertanto, nulla impedisce, a mio avviso, che tali centri di giustizia minorile, insieme agli enti locali, programmino per i rei minorenni momenti di formazione e di lavoro utili socialmente, che favoriscano il loro processo educativo. Forse, sarebbe auspicabile che, al verificarsi di reati commessi dai minori, tale rapporto tra autorità giudiziaria e servizi minorili istituiti dagli enti locali fosse più integrato ed efficace, al fine di realizzare una più attenta opera di responsabilizzazione del minore e, al tempo stesso, di risocializzazione. Grazie. (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie.
È iscritto a parlare lo studente David Bednarich, del Liceo-ginnasio statale con lingua di insegnamento sloveno «Trubar» di Gorizia. Ne ha facoltà.

DAVID BEDNARICH, (Liceo-ginnasio statale con lingua di insegnamento sloveno «P. Trubar» di Gorizia).
(Inizia il suo intervento in lingua slovena)
.
Onorevole Presidente Violante, cari colleghi, un cordiale saluto a nome di tutte le scuole della minoranza slovena di Gorizia.
Tra le sei proposte di legge selezionate, la più interessante ci è sembrata quella del liceo scientifico «Giolitti» di Cuneo. Siamo d'accordo sulla necessità del recupero sociale dei minorenni che abbiano compiuto atti di vandalismo contro le opere pubbliche, però ci è sembrata alquanto carente la parte riguardante le strutture preposte a tale compito. A nostro avviso, dovrebbero comprendere non solo ospedali e case di riposo, ma anche biblioteche, scuole, associazioni di volontariato. Inoltre, dovrebbe essere insindacabile la decisione del giudice di affidare il ragazzo a queste strutture, anche contro la volontà della famiglia.
Grazie per l'attenzione.

PRESIDENTE. Grazie.
È iscritto a parlare lo studente Fabio Arena, dell'Istituto tecnico industriale «Sarrocchi» di Siena. Ne ha facoltà.

FABIO ARENA, (Istituto tecnico industriale «Sarrocchi» di Siena). Presidente, colleghi, buongiorno.
In quanto rappresentante della classe seconda liceo scientifico-tecnologico di Siena, città ricchissima di patrimonio culturale, desidero esprimere, anche a nome dei miei colleghi, pieno consenso in merito alla proposta di legge in esame. Riteniamo inoltre interessante ed essenziale l'eventualità di aggiungere al servizio prestato dal minore una somma versata da parte della famiglia, per il risarcimento, almeno parziale, del danno procurato alla collettività. Si intende, naturalmente, che tale risarcimento pecuniario sarà stabilito in base al reddito percepito dal nucleo famigliare.
Grazie per l'attenzione (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Elisa Vaccaro dell'Istituto tecnico commerciale statale «Duca d'Aosta» di Enna. Ne ha facoltà.

ELISA VACCARO, (Istituto tecnico commerciale statale «Duca d'Aosta» - Enna). Quale rappresentante della II C proveniente dall'Istituto tecnico commerciale

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«Duca d'Aosta» di Enna, sono totalmente d'accordo con la proposta di legge «Recupero e riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche e private» proposta dai ragazzi del liceo scientifico «Giolitti» di Bra (Cuneo); come loro, credo sia giusto che venga provata la colpevolezza per gli atti vandalici compiuti dal minore che abbia raggiunto i dodici anni. Condivido che il ragazzo venga impegnato in attività di recupero dei beni danneggiati assegnategli dal giudice in base alla gravità dell'atto commesso e credo che il servizio debba essere prestato al di fuori degli orari scolastici e delle attività connesse.
Ritengo però che sia necessario adottare, fin dalla scuola elementare, programmi educativi atti a responsabilizzare il minore ed a farlo maturare in ordine alla tutela dei beni pubblici e privati.
Concludo quindi il mio intervento dichiarando che sono favorevole a questa proposta di legge (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Davide De Vita dell'Istituto tecnico commerciale «Serra» di Cosenza. Ne ha facoltà.

DAVIDE DE VITA, (Istituto tecnico commerciale «A. Serra» - Cosenza). La proposta appena illustrata si ispira al principio per cui non si deve trascurare nulla per aiutare il reo a sviluppare la sua personalità in senso anticriminale ed è perfettamente in linea con il principio costituzionale del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione. Tale proposta, infatti, mira a dare una soluzione rieducativa al problema degli atti di vandalismo compiuti da minorenni che, nel commettere tali reati, manifestano un disagio familiare ed anche un vuoto culturale.
A nome di tutta la II B dell'Istituto tecnico «Antonio Serra» di Cosenza, mi permetto di suggerire una previsione ulteriore rispetto a quelle contenute nella proposta in discussione, consistente nel dare un'istruzione e soprattutto una dignità ai minorenni che commettono tali reati a causa di vite senza futuro, non illuminate dall'educazione e dalla cultura. Lo studio e la partecipazione ai programmi culturali di recupero dovranno svolgersi presso le strutture scolastiche in orari non dedicati all'attività istituzionale e nel periodo estivo, nonché presso istituzioni private di volontariato; questo, unitamente al compimento di lavori socialmente utili di cui alla proposta in discussione, è uno strumento altamente idoneo per la rieducazione del minorenne, al fine di prevenire il pericolo che egli commetta altri reati (Applausi).

PRESIDENTE. Come ricorderete, ho ringraziato in precedenza i deputati che hanno collaborato per questa seduta ed in particolare il Vicepresidente Biondi, il collega Lombardi, del gruppo dei popolari, e la collega Aprea, del gruppo di forza Italia. Intendo ora, rinnovando il ringraziamento per il lavoro svolto, ricordare anche gli altri deputati che hanno fatto parte del Comitato e che hanno studiato tutte le proposte pervenute: mi riferisco alla collega Servodio, del gruppo dei popolari, alla collega De Simone, del gruppo dei democratici di sinistra, alla collega Napoli, del gruppo di alleanza nazionale, ed al collega Michielon, della lega nord.
È iscritto a parlare lo studente Giacomo Magini dell'Istituto tecnico industriale «Lotti» di Massa Marittima (Grosseto). Ne ha facoltà.

GIACOMO MAGINI, (Istituto tecnico industriale «B. Lotti» di Massa Marittima - Grosseto). In qualità di rappresentante dell'Istituto tecnico industriale «Bernardino Lotti» di Massa Marittima, in provincia di Grosseto, vorrei esprimere contrarietà alla proposta di legge elaborata dal Liceo scientifico «Giolitti» di Bra (Cuneo). In questa legge riscontriamo vari punti che non ci sembrano applicabili e producenti ai fini della rieducazione del minore che si macchia di reati contro il patrimonio pubblico e privato: ci sembra eccessiva una pena che obblighi un colpevole di età poco superiore ai dodici anni a prestare servizi socialmente utili a fini di rieducazione e di formazione. Infatti, in

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questa fascia di età, a nostro avviso, il minore è tutelato dalla potestà dei genitori.
Ci sembra inoltre controproducente sanzionare il minore con pene pecuniarie volte a risarcire l'entità del danno provocato, giacché tali somme verrebbero risarcite completamente dalla famiglia, senza indurre il ragazzo colpevole a cambiamenti significativi (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Daniele Trocino del Liceo scientifico statale «Bruno» di Torino. Ne ha facoltà.

DANIELE TROCINO, (Liceo scientifico statale «G. Bruno» - Torino). La delegazione di studenti del Liceo scientifico «Giordano Bruno» di Torino invita i presenti a votare a favore di questa proposta di legge. Siamo convinti che uno dei principi fondamentali di ogni Stato democratico sia che la giustizia deve mirare alla rieducazione del reo piuttosto che alla sua punizione. Inoltre, riteniamo che il patrimonio pubblico vada tutelato e valorizzato: troppo spesso, infatti, dimentichiamo che esso appartiene a ciascuno di noi, è nostro.
È soprattutto importante che questa proposta di legge sia indirizzata ai minori, che sono i più esposti al rischio di incorrere in questo tipo di reato, in quanto rispetto ad un adulto possiedono meno strumenti per comprendere il valore e l'importanza di ciò che è di tutti, ma al tempo stesso essi rappresentano anche il terreno più fertile per un intervento educativo. Quest'ultimo è al centro della proposta di legge, che mira infatti a responsabilizzare il minore, associando al pagamento dei danni una pena che lo renda un soggetto attivo, con l'affidargli la responsabilità di servizi di interesse pubblico. Sarà più agevole trasmettere il messaggio che le stesse energie impiegate per distruggere e danneggiare possono essere impiegate per proteggere e tramandare. Vi ringrazio per l'attenzione (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Fabrizio Bacchini del Liceo scientifico «Marconi» di Parma. Ne ha facoltà.

FABRIZIO BACCHINI, (Liceo scientifico «G. Marconi» - Parma). Noi rappresentanti del liceo scientifico Marconi di Parma ci siamo proposti di intervenire in questa Assemblea per sostenere la proposta di legge formulata dai rappresentanti del liceo Giolitti di Cuneo. Il motivo per cui riteniamo valida tale proposta è che con la sua approvazione si avvierebbe un processo di responsabilizzazione dei giovani nei confronti delle proprie azioni e dei propri errori.
Questo provvedimento con una nuova soluzione rieducativa consente loro di acquisire quel senso di consapevolezza che talvolta può mancare. Perché allora non dare la possibilità a questi giovani di divenire più responsabili? Si potrebbe aiutarli a capire gli errori commessi, seguendo i suggerimenti delle proposte di legge in questione. I lavori socialmente utili che essi dovrebbero compiere diverrebbero così la prova di una società che non condanna, ma si preoccupa di aiutare i giovani a costruire il proprio futuro.
Nonostante il nostro parere favorevole, occorre comunque ricordare che bisognerebbe cercare di combattere il problema dei reati dei minori anche prevenendoli con un'educazione sempre più mirata al rispetto delle persone e dell'ambiente. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare la studentessa Giulia Galletti dell'Istituto magistrale «Renier» di Belluno. Ne ha facoltà.

GIULIA GALLETTI, (Istituto magistrale «G. Renier» - Belluno). Signor Presidente, onorevoli, colleghi, il gruppo dell'istituto magistrale Renier di Belluno che qui rappresento interviene a favore della proposta presentata dal liceo scientifico Giolitti di Bra. Riteniamo valida l'introduzione di questi metodi di recupero e riabilitazione, che possono porsi efficacemente

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come alternativa al riformatorio e che si rendono possibili secondo quanto previsto dall'articolo 2058 del codice civile. Essi permettono infatti al minore di prendere coscienza del proprio errore in modo sicuramente più educativo.
Riteniamo che la proposta possa essere integrata prevedendo anche, come ulteriore forma di recupero, l'obbligo per i minorenni di partecipare a gruppi di autocoscienza sotto la guida di persone competenti. Inoltre, crediamo possibile avviare ai servizi socialmente utili con scopo educativo anche i minori dal decimo anno di età, e non solo dal dodicesimo come è stato proposto; questo perché siamo convinti che i ragazzi possano essere consapevoli dei danni provocati sin dai dieci anni. Naturalmente il lavoro loro affidato dovrà essere proporzionato all'età del ragazzo oltre che alla gravità del danno causato e dovranno anche essere tenute in considerazione le capacità mentali del minore che abbia provocato i danni, secondo quanto stabilito dall'articolo 2047 del codice civile.
Infine vorremmo richiamare le recentissime disposizioni di legge che prevedono già per i maggiorenni la possibilità di svolgere lavori socialmente utili in alternativa al carcere per le condanne inferiori ai tre anni. Crediamo che ciò costituisca un precedente che a maggior ragione debba essere applicato anche ai minorenni. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Simone Magheri del Liceo scientifico «Livi» di Prato. Ne ha facoltà.

SIMONE MAGHERI, (Liceo scientifico «C. Livi» - Prato). Sosteniamo questa proposta di legge non solo perché riteniamo giusto che il patrimonio pubblico e privato sia protetto da eventuali danni, ma anche perché ci sembra innovativo ed opportuno punire i colpevoli attraverso un metodo educativo che li veda impegnati in attività socialmente utili. Solo con il lavoro a beneficio degli altri, che non prevede compenso e che implica sacrificio, questi giovani possono cominciare a capire la gravità degli atti commessi e quindi acquisire un maggior senso di responsabilità e di rispetto verso ciò che appartiene a tutti.
Abbiamo colto nella soluzione rieducativa proposta dai colleghi di Bra il mezzo più adatto per far crescere umanamente e socialmente questi ragazzi. Sappiamo che non si può crescere senza essere educati, ovvero senza riuscire a trovare dentro noi stessi il meglio; quindi questi minorenni scopriranno nel lavoro loro imposto delle qualità e delle capacità che prima non sospettavano nemmeno di avere. In molti casi, tra l'altro, gli atti vandalici sono dettati da un desiderio di protagonismo che, con la rieducazione, potrebbe essere accentuato ed indirizzato verso aspetti e valori più giusti.
La proposta, inoltre, va incontro a problemi di ordine quotidiano come la disoccupazione. Una forma di riabilitazione che preveda il reintegro attraverso il lavoro, oltre ad introdurre i ragazzi in un ordine di idee nuovo, contribuirebbe ad inserirli in maniera efficace nel difficile mondo del lavoro.
In definitiva, la proposta si basa - secondo noi - su tre concetti fondamentali: la rieducazione, la riabilitazione e la reintegrazione dei ragazzi che compiono atti vandalici. Con l'attuazione della proposta, tali obiettivi verrebbero pienamente realizzati. È dunque innegabile che si compirebbe un passo in avanti verso la definitiva risoluzione del problema (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Daniele Sanna, dell'Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «Ponti» di Gallarate (Varese).

DANIELE SANNA, (Istituto professionale di Stato per l'industria e l'artigianato «A. Ponti» di Gallarate - Varese). Signor Presidente, la voglia di danneggiare il prossimo non è sinonimo di sicurezza e decisione ma, al contrario, è segno della debolezza nell'affrontare la realtà quotidiana che spesso - non dimentichiamolo - è stata poco generosa con i soggetti che si comportano in tal modo. Pensiamo a

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quanta parte degli atti di vandalismo è rappresentata per lo più da quello che viene definito un throw out, un buttar fuori, un'esasperata e repressa forma di comunicazione. Per tale motivo, infliggere ai trasgressori le tradizionali punizioni rischia di rafforzare tale bisogno e di innescare reazioni vendicative che portano ad aumentare la precarietà di molte situazioni di disagio, determinando un'escalation di violenza sempre più difficile da controllare.
Riteniamo utile indicare alcune forme di attività particolarmente adatte quali l'abbellimento di zone degradate ed antiestetiche della città o la decorazione di luoghi destinati all'infanzia come asili, corsie pediatriche e simili.
Per i motivi illustrati, esprimiamo il nostro voto favorevole alla proposta di legge.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Francesco De Rosa del Liceo classico «Morgagni» di Forlì.

FRANCESCO DE ROSA, (Liceo classico «Morgagni» - Forlì). Signor Presidente, premesso che siamo favorevoli alla proposta, osservo che vi sono due punti sui quali siamo perplessi ed incerti.
Il primo aspetto riguarda l'articolo 1, comma 2, il quale prevede che il giudice adotterà la decisione in ordine all'affidamento al servizio sociale previa consultazione dei genitori del ragazzo. Vorrei quindi chiedere al signor ministro se il parere dei genitori sarà ritenuto vincolante o meno e quali conseguenze avrà sull'autonomia decisionale del giudice.
In secondo luogo, all'articolo 1, comma 3, si fa riferimento al settore dei servizi alla persona mentre, a nostro giudizio, un ragazzo di 12 anni è troppo giovane per poter svolgere un tale tipo di lavoro. Noi, pertanto, proponiamo un emendamento volto a sostituire al settore dei servizi alla persona quello della tutela dei beni culturali ed ambientali, dei quali l'Italia è ricchissima ed è giusto che vengano potenziate le loro espressività, anche al fine di richiamare un maggior numero di turisti nel nostro paese (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Laura Sartori dell'Istituto tecnico commerciale per il turismo «Einaudi» di Padova.

LAURA SARTORI, (Istituto tecnico commerciale per il turismo «L. Einaudi» - Padova). Dopo aver analizzato la proposta di legge relativa al recupero ed alla riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche o private, il mio gruppo ed io stessa abbiamo deciso di votare a favore.
Osservo innanzitutto che il problema del vandalismo minorile è molto sentito nella nostra città; poiché inoltre ci risulta che tale fenomeno sia diffuso in molti altri luoghi, siamo contenti del fatto che del tema se ne discuta in questa sede.
Riteniamo opportuno che sia il comune a comporre i vari elenchi dei lavori socialmente utili in quanto essi devono rispondere alle esigenze della cittadinanza.
È altresì importante sottolineare il fatto che la proposta di legge preveda una stretta connessione proporzionale tra l'entità della pena comminata e il danno arrecato.
Ci sembra inoltre giusta la modifica dell'articolo 97, titolo IV, capo I, del codice penale, che prevede la non imputabilità dei minori di 14 anni, in quanto - a nostro giudizio - un dodicenne dovrebbe essere consapevole delle proprie azioni. La legge cerca di risanare il danno arrecato, ma è scontato che, per prevenire, se la scuola ha un ruolo importante quello della famiglia resta fondamentale. Se la legge prescriverà la pena, quindi, contemporaneamente la famiglia e la scuola devono compiere un lavoro di rieducazione e di sensibilizzazione dei ragazzi. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie a lei.
È iscritta a parlare la studentessa Ilaria Leone, dell'Istituto magistrale «Amoretti» di Imperia. Ne ha facoltà.

ILARIA LEONE, (Istituto magistrale «C. Amoretti» - Imperia). Buongiorno. La

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classe che rappresento, la II C dell'Istituto magistrale ad indirizzo sociopsicopedagogico di Imperia, si esprime favorevolmente riguardo alla proposta di legge del liceo scientifico di Bra circa il recupero e la riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti del patrimonio pubblico e privato.
A nostro avviso, infatti, la prestazione di servizi socialmente utili con scopi educativi rappresenta il modo migliore e più immediato per realizzare la finalità rieducativa della pena, come previsto nell'articolo 27 della Costituzione. Tale articolo si riferisce, infatti, a tutti coloro che hanno commesso reati indipendentemente dall'età. Per questa ragione proponiamo un emendamento alla proposta di legge in discussione che comporti l'estensione della prestazione di servizi socialmente utili anche ai maggiori di età. Tali servizi, quindi, potrebbero essere di tipo non solo fisico, ma anche intellettuale inteso come impiego di energie intellettuali in lavori di pubblica utilità come l'attività di ricerca a titolo di collaborazione, l'attività didattica, informativa e in ogni altro settore ritenuto utile. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie.
È iscritto a parlare lo studente Massimiliano Spataro dell'Istituto tecnico commerciale «Foderà» di Agrigento. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO SPATARO, (Istituto tecnico commerciale «M. Foderà» - Agrigento). Signor Presidente, onorevoli colleghi, il nostro intervento è a favore della proposta presentata dai colleghi di Bra inerente al recupero e alla riabilitazione dei minorenni resisi colpevoli di atti di vandalismo contro il patrimonio. Riteniamo che la proposta colga nel segno almeno per due ordini di motivi: il primo è legato al tema del coinvolgimento delle istituzioni ad un più coerente approccio ai problemi dell'educazione giovanile, soprattutto quando questa assume forme di devianza non compatibili con gli itinerari correttivi tradizionali. Forse è arrivato il momento di vedere sotto un'ottica diversa la trasmissione di messaggi e di educazione permanente per il rispetto integrale dei beni della vita, in relazione ad un mutato contesto che vede il passaggio da una società di tipo familistico ad una di tipo metropolitano-multirazziale, in cui é evidente la perdita del senso forte dell'identità nazionale e dei valori sinora ritenuti fondamentali.
In secondo luogo, la proposta di legge si inserisce perfettamente, a nostro parere, in quel filone giurisprudenziale che a partire dall'elaborazione dell'articolo 27 della Costituzione e fino alla recente e nota legge Gozzini persegue finalità e intenti che vanno al di là del semplice concetto di pena come strumento rieducativo, perché individua un viatico nuovo nella predisposizione di misure alternative all'inutile carcerazione, soprattutto di fronte a giovani e deboli coscienze. Grazie (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie a lei.
È iscritta a parlare la studentessa Mascia Oscar dell'Istituto professionale regionale «Scuola coordinata» di Pont Saint Martin (Aosta). Ne ha facoltà.

MASCIA OSCAR, (Istituto professionale regionale «Scuola coordinata» di Pont Saint Martin - Aosta). Signor Presidente, onorevoli colleghi, buongiorno. È sempre più frequente assistere ad atti di vandalismo spesso compiuti da minorenni. A nostro avviso, in molti casi l'autore del danno non è cosciente delle effettive conseguenze e del significato del suo atto, ma lo percepisce come una semplice bravata.
Spesso i danni causati sono di rilevante gravità, specie quando sono colpite opere d'arte. È opportuno quindi immaginare strumenti che consentano di contenere questi fenomeni negativi; tali strumenti possono essere da un lato di tipo repressivo, dall'altro devono avere valenza culturale. Il nostro gruppo condivide le linee di fondo della proposta di legge, ma ritiene necessario considerare l'esigenza rieducativa della pena in conformità al disposto dell'articolo 27, comma 3, della Costituzione.


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L'esigenza rieducativa impone, a nostro avviso, che tra il fatto commesso e la sanzione comminata vi sia un legame chiaramente percepibile del minore e tale da garantire che questi colga il significato rieducativo non semplicemente effettivo della sanzione stessa.
Pensiamo quindi, in particolar modo, a sanzioni dirette o riparatorie, il cui significato rieducativo è certamente più evidente. A nostro avviso, sarebbe opportuno che il testo proposto precisasse che la scelta della sanzione da comminare debba essere effettuata tenendo conto non soltanto della gravità ma anche della natura del danno provocato, in modo tale da garantire l'effettiva funzione rieducativa della pena (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare Gianfranco Adami, dell'Istituto tecnico commerciale statale «Oberdan» di Treviglio (Bergamo). Ne ha facoltà.

GIANFRANCO ADAMI, (Istituto tecnico commerciale statale «G. Oberdan» di Treviglio - Bergamo). Signor Presidente, onorevoli colleghi, annuncio il voto favorevole del mio gruppo alla proposta in esame, in quanto la riteniamo conforme all'interesse della collettività. Quest'ultima, infatti, ha ricevuto molti danni dall'incuria e dalla mancanza di rispetto delle cose altrui e di tutti, da parte di giovani e di adolescenti.
Questa proposta, inoltre, non ci pare contraria nella sostanza al dettato dell'articolo 27 della Costituzione, che dispone il carattere esecutivo delle pene e alle norme che attualmente regolano la responsabilità penale dei minori che vietano il lavoro minorile. Ci ha anche colpito che l'elemento oggettivo della pena sia in pratica limitato alla perdita di qualche ora di vacanza, il che risulta in linea con l'idea di giustizia tipica di un paese di avanzata civiltà.
Consideriamo inoltre apprezzabile il fatto che, dovendo costruire un deterrente per minori che contribuisca alla loro educazione, si preveda una punizione diretta, anche più piccola, sicuramente più efficace del risarcimento del danno imposto ai genitori.
Infine, ci pare importantissimo educare tutti i cittadini italiani, con tutti i mezzi leciti e anche in età molto giovanile, al rispetto ed alla tutela del patrimonio artistico, ossia di un bene culturale insostituibile che appartiene a tutta l'umanità.
Chiediamo che il testo in esame sia modificato con riferimento al limite di età, da portare a 14 anni, per rendere la norma conforme alla legislazione vigente sul lavoro minorile o, almeno, che si preveda un'attività di studio per i minori di 14 anni.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI LORENZO ACQUARONE (ore 10,40)

GIANFRANCO ADAMI, (Istituto tecnico commerciale statale «G. Oberdan» di Treviglio - Bergamo). Chiediamo infine che sia prevista l'istituzione di una commissione formata da psicologi e da sociologi e che il magistrato non possa emettere la sentenza senza aver ascoltato il parere di tale commissione. Riteniamo, infatti, che queste modifiche contribuirebbero a rendere migliore il testo della proposta di legge (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare lo studente Valerio Mich, dell'Istituto tecnico commerciale di Predazzo (Trento). Ne ha facoltà.

VALERIO MICH, (Istituto tecnico commerciale di Predazzo - Trento). La violenza del minore verso le cose ed il patrimonio in genere ha oggi assunto una dimensione tale da costituire sicuramente un problema sociale che impone alla giurisprudenza l'individuazione di un ambito speciale nel quale ricercare le cause di tali fenomeni e, di conseguenza, riformulare terapie giuridiche, ma non solo, per controllare e contenere tali comportamenti.
La complessità del problema è accentuata poi dal fatto che gli atti di vandalismo sono spesso consumati da entità

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aggregate in gruppo, rendendo così difficile l'individuazione dei veri responsabili dei reati. A tutti viene in mente il problema legato all'ordine pubblico durante le partite di calcio e le manifestazioni in generale e, soprattutto, quanto questi fenomeni richiamino l'attenzione dei media.
Anche nell'ambito della scuola questo problema è talvolta presente. Tra le mura degli istituti anche noi possiamo essere spettatori involontari di atti di vandalismo. A mio parere, la proposta di rieducare il ragazzo minorenne che ha compiuto un atto di vandalismo è sicuramente positiva e mi trova d'accordo. Ritengo, infatti, che possa essere una valida terapia di recupero quella di far svolgere al colpevole un'attività di tipo pratico-manuale, ad esempio pulizia dei parchi, sorveglianza, servizio di assistenza a portatori di handicap e ad anziani, perché così possono essere meglio compresi i valori a base della società.
Il sistema di pena finora in uso si basava in realtà su un intervento punitivo. La nuova forma di prevenzione, che prevede un intervento di psicologi e sociologi presenti all'interno delle scuole, può sicuramente essere un mezzo per spiegare ed aiutare il minorenne a capire gli obiettivi, le finalità, l'aspetto costruttivo e l'efficacia di questa decisione. Soltanto così si aiuta il ragazzo a formarsi una vera coscienza civile.
Ciò che spero si possa ottenere è dare più maturità al minore che ha commesso il reato e maggior senso di responsabilità e rispetto verso al cosa pubblica (Applausi).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la studentessa Valentina Battigelli dell'Istituto tecnico commerciale statale «Ziga Zois» di Trieste. Ne ha facoltà.

VALENTINA BATTIGELLI, (Istituto tecnico commerciale statale «Ziga Zois» - Trieste).
(Inizia il suo intervento in lingua slovena).
Onorevoli colleghi, vi porto i più cordiali saluti degli studenti delle scuole statali con lingua ed insegnamento sloveni di Trieste. Vorrei esprimere parere favorevole in merito alla proposta di legge del Liceo scientifico «Giolitti». Trovo giusta questa proposta, poiché credo che sia più opportuno punire anche i diretti responsabili e non sanzionare soltanto i loro familiari. Sono dell'opinione che i giovani che commettono questo tipo di reato lo fanno per emulare i coetanei e perché sono privi di valori morali. Ritengo pertanto opportuno costringerli a qualcosa che non impegni solo il loro tempo ma faccia loro anche apprendere quanto aiutare il prossimo possa riempire la loro vita e farli sentire utili.
Pertanto, vi invito ad esprimere voto favorevole su questa proposta di legge, che è indirizzata a migliorare la nostra società. (Porge un saluto in lingua slovena). Grazie per l'attenzione (Applausi).

PRESIDENTE. Non essendovi altri iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.
Ha facoltà di parlare il ministro di grazia e giustizia, professor Giovanni Maria Flick, per esprimere il parere sulla proposta.

GIOVANNI MARIA FLICK, Ministro di grazia e giustizia. Signor Presidente, onorevoli ragazzi, l'ampiezza della discussione mi consente di essere sintetico, a nome del Governo, nel cercare di riassumere i punti qualificanti e molto importanti di questa proposta di legge e nell'anticipare subito il parere pienamente favorevole del Governo, con la riserva di intervenire in sede di emendamenti.
Perché la legge è importante? Per tre profili: il destinatario, l'oggetto, il modo con cui si interviene.
Il destinatario: i ragazzi, i minori. Qui c'è - consentitemi - la prima riserva del Governo. Sono d'accordo con coloro i quali nel corso della discussione hanno detto che il limite dell'età per applicare questa legge non può essere inferiore ai 14 anni, non perché non sia necessario educare anche i ragazzi con meno di 14 anni, ma perché la sfera del diritto penale

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deve cominciare a funzionare dai 14 anni in su, come qualcuno di voi ha detto molto giustamente, non tanto con riferimento a questo provvedimento (forse qui sarebbe possibile anticipare) ma con riferimento a certe tendenze, che vi sono in Italia e fuori, di diminuire la soglia, cioè di cominciare a punire un bambino. Credo che una legge con un significato così profondo e così importante non possa mettere in discussione questo.
Il secondo punto importante della legge è l'oggetto: il patrimonio pubblico e privato. Dico subito che ho apprezzato moltissimo la concisione, la sinteticità e la chiarezza sia della relazione sia del testo della proposta di legge. Le leggi, soprattutto quelle penali, devono essere chiare perché le possano capire tutti, non solo gli avvocati e i giudici. Mentre è importantissimo il riferimento al patrimonio pubblico e privato, forse occorrerà intervenire per chiarire che si tratta delle opere pubbliche e private; se parliamo, come si dice nel titolo della proposta di legge, di delitti contro le opere pubbliche e private e poi nel testo del provvedimento parliamo di reati contro il patrimonio, dobbiamo introdurre qualche modifica di carattere tecnico per far capire, come è emerso, che si tratta, per esempio, non solo di furti ma anche di vandalismi. Non sarei d'accordo, con tutto il rispetto per chi lo ha segnalato, sul fatto di delimitare la tutela al solo patrimonio scolastico.
Infine, la proposta di legge è importantissima per il terzo aspetto: il tipo di intervento, cioè un intervento che non è sanzione, o non è solo sanzione, ma è contemporaneamente recupero e rieducazione. Anche qui consentitemi un rilievo tecnico, ma che è di principio: lavori socialmente utili non nel campo dei servizi alla persona, ma nel campo dei servizi alla collettività e al patrimonio. Allarghiamo cioè il discorso.
È importantissimo nella proposta di legge, e va in un solco che abbiamo cominciato a percorrere (ma ci voleva anche questa proposta per chiarirlo meglio), uno stretto collegamento con le famiglie, con la scuola, con gli enti locali, con i comuni, cioè con la realtà locale.
Per quanto riguarda il significato di questa legge, qualche esperienza abbiamo già cercato di farla attraverso la mediazione. In certi tribunali minorili - per esempio, a Torino, a Genova, a Bari - troverete le prime esperienze di mediazione, cioè di intervento nei confronti dei giovani con questa modalità. Che passi un messaggio di questo tipo, e cioè che in luogo della sanzione vi sia un intervento rieducativo, recuperativo e, soprattutto, di carattere emblematico, che insegni a tutti noi come si debbano godere i beni collettivi e come rispettare i beni altrui è molto importante.
Mi auguro allora - e con ciò concludo esprimendo il parere favorevole del Governo sulla proposta, sia pure con le piccole riserve tecniche che ho illustrato prima, soprattutto sull'età e sulle correzioni da introdurre - che questo insegni ognuno di noi come godere tutti insieme del patrimonio collettivo e come rispettarlo (Applausi).

PRESIDENTE. Si è così concluso l'esame della proposta di legge.
Passiamo ora al voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 61, testé esaminata.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:
«Recupero e riabilitazione dei minorenni che compiono reati nei confronti di opere pubbliche e private» (61):

Presenti 512
Votanti 447
Astenuti 65
Maggioranza 224
Hanno votato 312
Hanno votato no 135
(È approvata - Applausi).