Allegato B
Seduta n. 816 del 29/11/2000


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INDUSTRIA, COMMERCIO E ARTIGIANATO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, per sapere - premesso che:
da notizie apparse sulla stampa nazionale - segnatamente Il Sole 24 Ore e Il Mattino - si apprende che una holding, la «Maguro», società di consulenza con sede legale a San Prospero, in provincia di Parma, ha coordinato un gruppo di ben 452 imprese del centro-nord pronte a investire oltre 22 mila miliardi nel Mezzogiorno;
queste imprese hanno chiesto di accedere ai benefici previsti dalla legge n. 488 del 1992;
per ciascuna delle imprese vengono chiesti 11,9 miliardi di contributi, da sommare ai 49,9 miliardi che la singola impresa sarebbe disposta ad investire;
le richieste presentate dalle 452 imprese ammontano a 5.588 miliardi;
se dovessero essere accettate le domande presentate dalle imprese attraverso la holding «Maguro», non resterebbero fondi per nessun'altra impresa;
le perplessità nascono anche dal fatto che la holding «Maguro» propone, attraverso il suo sito Internet, anche una sorta di programma politico, prefiggendosi la fondazione della «Repubblica della Terra» e promettendo un milione di posti di lavoro -:
se l'iniziativa della «Maguro» e delle aziende da essa coordinate, è rispondente ai parametri della legge n. 488 del 1882;
se non ritenga anomalo il fatto che 452 imprese chiedono lo stesso finanziamento impegnandosi ad investire la stessa cifra;
se non ritenga fondato il pericolo che, qualora fosse accordato il finanziamento alle 452 imprese, non resterebbero fondi per le imprese meridionali e per altre imprese disposte ad investire nelle aree depresse.
(2-02753)
«Sales, Abaterusso, Attili, Barbieri, Bonito, Bova, Brancati, Brunale, Campatelli, Cappella, Carboni, Caruano, Corvino, De Simone, Di Bisceglie, Di Fonzo, Faggiano, Jannelli, Manzini, Mastroluca, Mauro, Oliverio, Olivo, Rabbito, Rizza, Rossiello, Rotundo, Siniscalchi, Stanisci, Targetti, Trabattoni, Gaetano Veneto, Dedoni, Gaetani, Giardiello, Petrella, Vozza, Molinari».

Interrogazioni a risposta scritta:

PALMIZIO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, al Ministro dell'ambiente, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con deliberazione n. 190 del 1998, il comune di Bologna aveva deliberato in deroga al Prg per motivi di pubblica utilità in favore di «Enel Distribuzione spa», la concessione edilizia per la costruzione di una cabina elettrica primaria 132/15k/v, inserita nel piano di rinnovamento della rete elettrica di Bologna;


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tale deliberazione è stata impugnata innanzi al Tribunale Amministrativo dell'Emilia Romagna da comitati di cittadini preoccupati dei rischi derivanti da radiazioni non ionizzanti (Nir), sull'abitato circonvicino e sugli alunni della scuola elementare Fortuzzi;
l'Amministrazione comunale di Bologna sta provvedendo a deliberare una sanatoria di vizio formale del suddetto procedimento di concessione in deroga, vizio sulla base del quale il Tar ha concesso la sospensiva della suddetta concessione in deroga;
i comitati ricorrenti hanno manifestato in più circostanze vive preoccupazioni per i suddetti rischi che colpirebbero, tra l'altro gli scolari di giovanissima età delle scuole Fortuzzi, ubicate, in un parco pubblico cittadino;
per converso, l'Amministrazione comunale di Bologna è stata diffidata dall'Enel, con richieste di ingenti danni patrimoniali qualora non provveda a deliberare la suddetta sanatoria;
esisterebbe un'area idonea all'installazione della suddetta cabina, l'area «Staveco» di proprietà del Ministero della difesa -:
quali interventi intendano predisporre nei confronti dell'Enel al fine di esplorare la possibilità di uno spostamento del manufatto oggettivamente pericoloso, spostamento al quale l'Amministrazione comunale sarebbe favorevole ma a cui l'Enel si appella in modo tanto irremovibile quanto inspiegabile.
(4-32761)

MALAVENDA. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che:
la General Avia srl, costruzioni aeronautiche, con sede in Passignano sul Trasimeno, in viale Roma n. 25, presso l'ex stabilimento Sai Ambrosini spa avuto in affitto dai curatori fallimentari delle gestioni Fintras e Saitech, si era stabilita nel territorio umbro nel 1994, a seguito della presentazione di un piano di produzione industriale a sindacati e Regione; quest'ultima approvava quattro annualità di corsi di formazione professionale;
nel 1996, al termine della certificazione del velivolo con gli enti preposti, iniziava la produzione su scala;
l'azienda era gravata subito da difficoltà finanziarie, aveva una grossa difficoltà nell'acquisire materie prime, le ore di lavoro per unità di prodotto risultavano triple rispetto alle previsioni di contro vi erano notevoli commesse, nazionali ed estere, alcune inevase altre con tempi di consegna lunghissimi;
sempre nel 1996 veniva inoltrata la prima richiesta per usufruire dei benefici della legge 808 del 1985, a favore delle aziende aeronautiche in possesso di un piano industriale e di un prodotto da sviluppare;
nonostante venisse riconosciuto dal ministero a General Avia il possesso dei due requisiti prima indicati, veniva respinta l'istanza con la motivazione del mancato ripiano della situazione debitoria dell'azienda;
nel 1997 ai ritardi nelle consegne, si aggiungevano ritardi nella corresponsione degli stipendi ai lavoratori, per cui l'azienda riproponeva l'istanza per accedere ai benefici della legge 808 del 1985, che veniva puntualmente respinta, nonostante che altre aziende aeronautiche, con analoghi gravi problemi, avessero usufruito dei benefici di tale legge; all'inizio del 1998 la regione Umbria, che fino a quel momento aveva sostenuto l'azienda, interrompeva i corsi di formazione professionale anche in presenza dell'approvazione da parte del Ministero del lavoro della terza annualità dei corsi;
strane lungaggini e boicottaggi burocratici non permettevano per quasi due anni che l'azienda venisse in possesso dell'approvazione ministeriale;
nel 1998 la General Avia continuava ad acquisire importanti commesse di lavoro


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dal mercato estero e da quello nazionale, come l'ordinativo da parte dell'Aereo Club d'Italia; agli inizi del 2000 la situazione finanziaria peggiorava fino a far interrompere la produzione e l'erogazione degli stipendi ai lavoratori;
in settembre un accordo sindacati-azienda poneva in Cassa Integrazione Ordinaria tutti i lavoratori con la consapevolezza che l'azienda non avrebbe potuto far fronte agli impegni assunti;
alla fine di ottobre i curatori fallimentari che avevano concesso in affitto la struttura dell'ex Sai Ambrosini di fronte alla morosità della General Avia hanno fatto apporre i sigilli allo stabilimento;
i lavoratori sono dipendenti di una società ancora in bonis, non fallita ma priva di sede per operare, e vantano un pregresso pari a cinque mensilità di salario;
la Cassa integrazione, scaduta il 23 ottobre 2000, non è stata rinnovata, pare per volontà dell'azienda -:
quali iniziative intenda adottare atteso che i dinieghi a concedere i benefici della citata legge n. 808 del 1985 sono stati una determinante concausa della situazione prima descritta;
quali strumenti intenda attivare per risolvere la vicenda della General Avia e dei suoi lavoratori, indegna di un paese e di una regione che si dicono civili e della quale solo i lavoratori subiscono le conseguenze.
(4-32778)

AMORUSO. - Al Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. - Per sapere - premesso che:
la Maguro, una holding di partecipazioni emiliana con capitale sociale di oltre 1000 miliardi di lire, senza alcun dipendente ed un bilancio 1999 con soli 5,1 milioni di lire investiti in impianti e macchinari, ma con un conto economico che evidenzia 205 miliardi di ricavi e 207 di costi per l'acquisto di servizi, ha presentato 452 progetti, identici tra loro, per usufruire delle agevolazioni previste dalla legge n. 488 del 1992;
la holding parmense persegue un «bizzarro» progetto economico nazionale (così definito dal Sole 24 Ore del 14 novembre scorso) che ha come fine ultimo la fondazione della «Repubblica della Terra»;
i progetti sono stati presentati da aziende quasi tutte di nuova costituzione, quindi non ancora in attività;
il contributo statale richiesto è minimo, di soli 11,9 miliardi a progetto. Ciò comporterà, in base ai parametri del ministero che verificano la validità dei progetti e quindi la loro ammissibilità, l'inserimento di quei progetti nei primissimi posti della graduatoria, con grave nocumento per le migliaia di imprese del meridione, già operanti sul territorio, che hanno partecipato allo stesso bando -:
quali misure di competenza intenda intraprendere al fine di verificare la solidità e la serietà dei progetti avanzati dalla holding Maguro, soprattutto a tutela delle tante aziende del Meridione, sane ed attive; le uniche, ad oggi, realmente impegnate nella lotta alla disoccupazione.
(4-32784)