Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 646 del 21/12/1999
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Relazione della Commissione di indagine richiesta dal deputato Roberto Manzione (ore 17,10).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca: Comunicazioni del Presidente.
Ricordo che, come preannuciato all'Assemblea nella seduta del 18 dicembre 1999, le comunicazioni riguardano la relazione conclusiva della Commissione di indagine istituita in pari data su richiesta dell'onorevole Manzione, presidente del gruppo dell'UDEUR.
Ricordo inoltre che della relazione conclusiva l'Assemblea prenderà atto senza dibattito né votazione, a norma dell'articolo 58 del regolamento.

Onorevoli colleghi,
in data 17 dicembre 1999, l'onorevole Roberto Manzione ha indirizzato al Presidente della Camera la seguente lettera:

«Egregio Presidente,
a conferma di quanto dichiarato dall'onorevole Alberto Acierno nel corso dell'odierna seduta, Le chiedo, ai sensi dell'articolo 58 del regolamento della Camera, di nominare una Commissione (giurì d'onore) che accerti la fondatezza delle accuse mosse dal deputato Paolo Bampo nei confronti dei deputati del gruppo parlamentare dell'UDEUR.
Distinti saluti.

Roma, 17 dicembre 1999

Firmato: Roberto Manzione».

1. Le accuse alle quali si riferisce l'onorevole Manzione sono contenute nelle dichiarazioni rese dall'onorevole Bampo nella seduta del 17 dicembre scorso, a conferma di precedenti affermazioni pronunciate


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al di fuori dell'aula parlamentare.
I fatti sono i seguenti.
Il 16 dicembre l'onorevole Giuseppe Pisanu, presidente del gruppo di Forza Italia, dichiarava a Radio Radicale: «La compravendita di deputati c'è e lo affermo con tranquilla coscienza. Conosco il nome di almeno tre colleghi, e badi bene non del mio gruppo, che sono stati contattati ed hanno ricevuto offerte in danaro e seggi sicuri».
Successivamente, nello stesso giorno, l'onorevole Paolo Bampo, già appartenente al gruppo Lega nord e quindi, espulso da quel gruppo, passato al gruppo misto, dichiarava all'agenzia di stampa ANSA, di aver ricevuto una offerta di 200 milioni dall'onorevole Luca Bagliani in cambio del passaggio al gruppo parlamentare dell'UDEUR.
Sempre nella stessa giornata, l'onorevole Luca Bagliani respingeva le accuse e annunciava una querela nei confronti dell'onorevole Bampo.
Nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre l'onorevole Marco Taradash ha fatto genericamente cenno a vicende di promesse di utilità economiche a diversi parlamentari.
In occasione della Conferenza dei capigruppo del 16 dicembre 1999, l'onorevole Pagliarini, presidente del gruppo Lega forza nord per l'indipendenza della Padania, ha riportato le dichiarazioni dell'onorevole Bampo, sottolineando come quest'ultimo avesse accusato l'UDEUR di avergli offerto 200 milioni. L'onorevole Pagliarini ha inoltre chiesto in quella sede la costituzione di una Commissione d'inchiesta.
Nella stessa sede l'onorevole Roberto Manzione, presidente del gruppo UDEUR, ha preannunciato la presentazione di una querela da parte del suo gruppo e si è dichiarato favorevole alla costituzione di una Commissione d'indagine.
Nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre hanno preso la parola sulla questione l'onorevole Domenico Izzo del gruppo Popolari e democratici-l'Ulivo, e l'onorevole Pagliarini.
Nella stessa seduta l'onorevole Manzione è intervenuto per precisare che nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 16 dicembre, egli aveva preannunciato una querela, poi effettivamente sporta a nome del gruppo UDEUR la stessa mattina del 17 dicembre, e per dichiarare la propria volontà di fare chiarezza sull'accaduto.
Il Presidente della Camera ha successivamente reso una breve comunicazione all'Assemblea, nella quale, dopo aver ribadito di non avere alcuno specifico potere sulla materia, si è dichiarato pronto a ricevere i deputati che ritenessero di poter contribuire all'accertamento della verità e a promuovere le conseguenti iniziative, sempre nell'ambito delle sue funzioni costituzionali, istituzionali e regolamentari.
Nel prosieguo della seduta è intervenuto l'onorevole Manlio Contento, il quale ha posto la questione dell'applicabilità alla vicenda in esame dell'articolo 58 del regolamento. L'onorevole Contento, dopo aver ricordato che nel corso della discussione alcuni colleghi avevano introdotto all'interno della Camera le vicende fino ad allora oggetto di discussione sulla stampa, ha ritenuto che sussistesse la condizione prevista dall'articolo 58 per la nomina della Commissione di indagine.
Sempre nel corso della medesima seduta è intervenuto per fatto personale l'onorevole Bampo, il quale ha ribadito le sue precedenti affermazioni; ha affermato di essere disponibile a rispondere ad un giurì d'onore o ad una Commissione di inchiesta; ha tenuto a precisare di non aver chiamato in causa l'UDEUR, ma solo un parlamentare di questo gruppo.
L'onorevole Bampo ha concluso il suo intervento chiedendo la costituzione di una Commissione d'indagine a tutela della propria onorabilità.
Successivamente è intervenuto l'onorevole Acierno, in qualità di vicepresidente vicario del gruppo UDEUR per chiedere, anche a nome dei deputati del suo gruppo, la costituzione di una Commissione d'indagine.


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Nella medesima seduta è infine intervenuto sulla questione l'onorevole Buontempo.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, come già detto in premessa, l'onorevole Manzione chiedeva per iscritto al Presidente della Camera l'istituzione di una Commissione d'indagine ai sensi dell'articolo 58 del regolamento sulle dichiarazioni dell'onorevole Bampo.

2. Il Presidente della Camera ha ritenuto di non poter accogliere la richiesta di giurì d'onore, formulata dall'onorevole Bampo e ribadita anche nel corso della sua audizione, perché le offese alla sua onorabilità erano state formulate sui mezzi d'informazione e non «nel corso di una discussione», come richiesto espressamente dall'articolo 58 del regolamento.
Viceversa, il Presidente ha ritenuto che l'onorevole Manzione apparisse legittimato ad introdurre la richiesta di istituzione della Commissione d'indagine, sia in nome proprio, sia in nome degli altri colleghi appartenenti al gruppo UDEUR. Infatti le asserzioni sopra richiamate, emerse nella Conferenza dei capigruppo e in Assemblea, indipendentemente dalla menzione di uno o più singoli deputati, possono ritenersi oggettivamente lesive dell'onorabilità di tutti i componenti del gruppo.
Né, sotto questo profilo, può ritenersi rilevante la precisazione fatta dall'onorevole Bampo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre, secondo la quale egli intendeva riferirsi esclusivamente ad un deputato.
Infatti la valutazione della sussistenza dell'accusa e della sua portata offensiva non può essere rimessa al giudizio soggettivo della persona che muove l'accusa.
Nel caso in questione, tale conclusione risulta avvalorata dal fatto che l'onorevole Pagliarini, nel corso della discussione in Conferenza dei capigruppo ed in Assemblea, ha fatto riferimento alle iniziative di cui si è occupata questa Commissione attribuendole prima espressamente all'UDEUR e poi ad «un partito politico».

3. Per queste ragioni, il Presidente ha ritenuto di accogliere la richiesta dell'onorevole Manzione e ha comunicato all'Assemblea, nella seduta del 18 dicembre, di aver proceduto alla nomina della Commissione d'indagine. Della Commissione, presieduta dallo stesso Presidente della Camera Luciano Violante, hanno fatto parte, altresì, i Vicepresidenti onorevoli Lorenzo Acquarone, Pierluigi Petrini, Alfredo Biondi e Carlo Amedeo Giovanardi. Il Presidente ha, altresì, comunicato all'Assemblea il termine dei lavori della Commissione, previsto per martedì 21 dicembre alle ore 12.
La Commissione ha iniziato i suoi lavori nel pomeriggio del 19 dicembre 1999 e li ha conclusi alle ore 12 del 21 successivo. Ha proceduto all'audizione dei deputati Roberto Manzione, Paolo Bampo, Luca Bagliani, Alessandro Bergamo, Elena Ciapusci, Giuseppe Pisanu, del senatore Roberto Napoli, dei deputati Paolo Manca, Franca Gambato, Stefano Signorini, Cesare Rizzi, Mauro Cutrufo, Clemente Mastella. Sono stati ascoltati due volte i deputati Roberto Manzione, Paolo Bampo, Luca Bagliani. Non si sono presentati i deputati Umberto Bossi e Roberto Calderoli; il primo ha dichiarato di essere ammalato. Gli onorevoli Pisanu e Bergamo sono stati sentiti su loro richiesta.
Nel corso delle audizioni è stata acquisita la registrazione di una intervista all'onorevole Bampo, trasmessa da un giornale radio, prodotta dall'onorevole Manzione. È stata inoltre tratta copia della registrazione di una conversazione telefonica tra l'onorevole Bagliani e l'onorevole Rizzi avvenuta il 16 novembre scorso.

4. La Commissione d'indagine prevista dall'articolo 58 del regolamento della Camera esercita il proprio compito nell'ambito dell'ordinamento parlamentare. Non essendo organo in alcun modo assimilabile alle Commissioni parlamentari d'inchiesta di cui all'articolo 82 della Costituzione, non dispone dei poteri dell'autorità giudiziaria.
La Commissione non ha poteri coercitivi per l'escussione di testimoni o per l'acquisizione di mezzi di prova. Le dichiarazioni


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dei soggetti che vengono ascoltati sono rese spontaneamente, senza vincolo di giuramento. Non appare configurabile, sotto il profilo tecnico-giuridico, la sussistenza dell'onere della prova in capo a chi muove l'accusa. L'acquisizione di documenti non è disposta d'ufficio dalla Commissione, ma rientra esclusivamente nella libera determinazione dei soggetti interessati o dei soggetti comunque sentiti dalla Commissione.
La decisione cui perviene la Commissione in ordine alla fondatezza dell'accusa non ha contenuto sanzionatorio. Essa dispiega i propri effetti esclusivamente all'interno dell'ordinamento parlamentare e naturalmente non condiziona in alcun modo l'accertamento dei fatti nelle forme previste dall'ordinamento generale dello Stato. Gli atti ed i documenti della Commissione, tranne la relazione finale, sono coperti dal segreto.

5. La Commissione d'indagine alla fine della audizioni si è proposta di rispondere a cinque quesiti:
a) Se sia fondato ritenere che l'onorevole Bagliani abbia offerto utilità economiche all'onorevole Bampo come contropartita di un suo passaggio al gruppo dell'UDEUR;

In caso di risposta positiva a tale quesito:
b) Se sia fondato ritenere che l'onorevole Bagliani abbia offerto quelle utilità economiche a nome del gruppo UDEUR;
c) Se sia fondato ritenere che il gruppo UDEUR fosse comunque ispiratore o consenziente;
d) Se sia fondato ritenere che l'offerta di utilità economiche sia stata ritenuta credibile;
e) Se sia fondato ritenere che esista un rapporto tra tale offerta di utilità economiche, la crisi di Governo e la costituzione di un nuovo Governo.

In relazione al quesito sub a), la Commissione, all'unanimità, ritiene che l'onorevole Bagliani abbia offerto utilità economiche all'onorevole Bampo in cambio di un suo passaggio al gruppo parlamentare UDEUR.
L'onorevole Bagliani in un primo momento ha negato di aver avuto la conversazione di cui parla l'onorevole Bampo; successivamente, nel corso della stessa audizione, ha detto di non ricordare, pur avendo ammesso di aver parlato di danaro con altri interlocutori provenienti dalla Lega. In ogni caso l'onorevole Bagliani ha riconosciuto di aver avuto numerosi contatti con appartenenti o ex appartenenti alla Lega o su sua iniziativa o perché da loro richiesti, al fine di convincerli ad una diversa scelta politica.
Secondo l'onorevole Bagliani l'offerta di utilità economiche, quando è stata da lui avanzata, non sarebbe consistita in una dazione materiale di denaro; si sarebbe trattato, invece, del vantaggio derivante dalla cessazione della corresponsione delle forti somme di denaro che mensilmente, e in forma obbligatoria, i deputati del gruppo Lega forza nord versano al proprio gruppo, visto che ai deputati del gruppo UDEUR è richiesto solo il versamento mensile, facoltativo, di lire un milione al partito.
L'onorevole Gambato, peraltro, sostiene di aver avuto dirette offerte economiche dall'onorevole Bagliani e l'offerta economica è chiarissima nella conversazione telefonica che l'onorevole Bagliani ebbe con l'onorevole Rizzi.
L'onorevole Bagliani sentito alla fine delle audizioni ha sostenuto che la sua conversazione con l'onorevole Rizzi aveva un contenuto scherzoso, avendo egli compreso che il suo interlocutore intendeva trarlo in inganno. Questa versione non ha convinto la Commissione. La Commissione ritiene che l'offerta sia stata fatta, anche se essa appariva priva di credibilità per la sua enormità e per la particolare personalità dell'onorevole Bagliani, che è stato descritto nel corso delle audizioni come particolarmente incline alla millanteria.


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Sulla base di questi elementi la Commissione ritiene fondata l'affermazione dell'onorevole Bampo.

In relazione al quesito sub b) la Commissione, all'unanimità, ritiene che l'onorevole Bagliani non abbia offerto quelle utilità all'onorevole Bampo a nome del gruppo UDEUR.
Lo stesso onorevole Bampo tanto in aula, nella seduta del 17 dicembre, quanto davanti alla Commissione, in entrambe le audizioni, ha escluso che l'offerta di Bagliani fosse stata presentata a nome o per conto del gruppo UDEUR.
Risulterebbe invece che in altri casi l'onorevole Bagliani si sarebbe presentato come emissario del gruppo parlamentare cui appartiene.
Così si è espressa l'onorevole Gambato.
L'onorevole Rizzi, inoltre, ha fatto ascoltare alla Commissione la registrazione di una telefonata del 16 novembre, nel corso della quale l'onorevole Bagliani fa intendere di avere avuto un mandato a trattare il suo passaggio nel gruppo UDEUR, sostiene di aver tratto vantaggi economici per il proprio futuro e promette analoghi vantaggi all'onorevole Rizzi, che lo interrogava all'unico scopo di acquisire ulteriori informazioni. Tali vantaggi sarebbero consistiti non solo in somme di danaro, ma anche in nomine in consigli di amministrazione e in tutto ciò che avrebbe potuto costituire «una prospettiva». Si è già detto che l'onorevole Bagliani sostiene che egli, avendo compreso che il suo interlocutore intendeva trarlo in inganno, si era comportato di conseguenza.
Ma la Commissione, di fronte alla materialità della registrazione, ed alla sua concordanza sostanziale con quanto riferito da altro deputato avvicinato dall'onorevole Bagliani, l'onorevole Gambato, non ritiene di avere elementi per poter confermare la versione «scherzosa» della conversazione. Ciò non significa che quelle parole fossero veritiere; significa solo che sono state pronunciate, seppure millantando un asserito mandato.
L'onorevole Rizzi ha altresì sostenuto di essere in possesso di altra registrazione, relativa ad una conversazione avvenuta il 18 novembre 1999, ancora più grave di quella fatta ascoltare alla Commissione, ove l'onorevole Bagliani indicherebbe i nomi di coloro che gli avrebbero dato il mandato a contattare altri deputati e di coloro che avrebbero garantito il suo futuro ed avrebbero potuto garantire quello dei deputati da lui contattati. Nonostante le insistenze della Commissione, l'onorevole Rizzi non ha voluto né far ascoltare né consegnare questa seconda registrazione, riservandosi di consegnarla invece all'autorità giudiziaria.

In relazione al quesito sub c), la Commissione, all'unanimità, ritiene di non avere validi elementi per ritenere che il gruppo UDEUR fosse comunque mandante, ispiratore o consenziente all'attività dell'onorevole Bagliani. Ci sono le parole di Bagliani, quelle rivolte all'onorevole Gambato e quelle registrate dall'onorevole Rizzi. Ma tutti i parlamentari ascoltati sul punto hanno ritenuto poco credibile che un compito di tal fatta, ferma la sua immoralità, potesse essere affidato proprio all'onorevole Bagliani.

In relazione al quesito sub d), la Commissione, all'unanimità, rileva che né l'onorevole Bampo, né l'onorevole Gambato, né l'onorevole Signorini hanno ritenuto attendibili le profferte dell'onorevole Bagliani, definito come persona superficiale e di scarsa credibilità.
L'onorevole Gambato ha precisato che a lei e all'onorevole Signorini «pareva strano che il suo gruppo» - cioè quello di Bagliani - «potesse aver dato proprio a lui l'incarico di fare una cosa del genere; quasi non ci pareva che la cosa avesse un fondamento credibile». Per l'onorevole Signorini, è «uno che spara stupidaggini, per cui questa potrebbe essere l'ennesima che ha fatto».
L'onorevole Rizzi lo ha definito «matto», «non ha i piedi per terra».
Tuttavia la scarsa credibilità dell'onorevole Bagliani nulla toglie all'immoralità


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delle sue proposte, che sono state da tutti respinte, ma che avrebbero potuto anche trovare orecchie più attente, in relazione a situazioni del tutto particolari.
È sintomatico quanto riferisce il presidente del gruppo Forza Italia, onorevole Beppe Pisanu, alle cui prime dichiarazioni si deve il merito di aver portato alla luce questa vicenda. «Desidero informarvi che nei giorni scorsi avevo raccolto voci diverse da deputati del mio gruppo che confidenzialmente mi riferivano di pressioni esercitate su nostri colleghi con offerte varie, ma, per la verità, senza che si parlasse di soldi. A loro volta però altri colleghi mi riferivano di aver ricevuto da colleghi della Lega confidenze su offerte di soldi. Per la verità mi ero un po' allarmato perché non dubitavo della moralità ma qualcuno dei colleghi che era stato contattato, parlo di Forza Italia, poteva avere motivi politici, per così dire, spesso per circostanze locali, per essere non contento della posizione nel gruppo».

In relazione al quesito sub e) la Commissione, all'unanimità, ritiene che debba escludersi, sia per i tempi in cui sono state avanzate, sia per i termini in cui sono state avanzate, che le offerte dell'onorevole Bagliani all'onorevole Bampo fossero connesse alla crisi di Governo ed alla costituzione del nuovo Governo; è possibile invece che esse fossero connesse al tentativo dell'onorevole Bagliani di acquisire credibilità politica nell'UDEUR, aiutandola ad accrescere il numero di aderenti sino a raggiungere il numero di venti, necessario per costituire un gruppo autonomo.

6. I fatti sui quali ha indagato la Commissione, per quanto numericamente assai limitati, e per quanto non abbiano avuto alcun esito, restano particolarmente gravi, lesivi degli interessi nazionali ed internazionali del paese, del tutto distanti dai principi di etica pubblica che devono ispirare i comportamenti politici e parlamentari.
Colpisce la superficialità e la volgarità di conversazioni che attengono ad aspetti fondamentali della rappresentanza generale.
Il processo di secolarizzazione ha investito anche la politica, con alcuni effetti positivi. Ma non si possono trascurare questi effetti degenerativi della crisi delle appartenenze, dell'indebolimento della battaglia politica per i valori, della pervasività dello scambio come misura delle relazioni umane.
Dal complesso delle audizioni, in particolare da quella dell'onorevole Bergamo, che si è spontaneamente presentato per informare la Commissione del colloquio con un collega, è emersa la facilità con la quale si può conversare di utilità economiche e di carriera in cambio di passaggi di gruppo e di schieramento.
Questi cambi si sono manifestati sin dalla scorsa legislatura e si sono moltiplicati in modo del tutto legittimo nel corso della XIII legislatura.
Sarebbe contrario a qualsiasi principio di garanzia e di civile valutazione dei fatti etichettare ogni cambio di gruppo come frutto di uno scambio di convenienze. I cambi ci sono stati sia dall'opposizione verso la maggioranza, sia in senso inverso. La formazione di nuovi gruppi parlamentari, tanto di maggioranza, quanto di opposizione, spesso risponde a rispettabili esigenze politiche. Gli inviti al cambio di gruppo avvengono in molte sedi, anche autorevoli, come è emerso nel corso delle audizioni.
Oggi tutto questo è formalmente legittimo; ma il moltiplicarsi degli episodi, indipendentemente dalle ragioni che li hanno motivati, non giova alla saldezza delle istituzioni rappresentative, non giova alla loro credibilità, getta un'ombra su tutti coloro che in queste istituzioni lavorano con serietà professionale, onestà intellettuale e lealtà repubblicana.
Per queste ragioni la Commissione all'unanimità raccomanda alla Camera dei deputati di assumere le necessarie misure regolamentari atte a rendere stabile il


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quadro parlamentare uscito dal voto. In un regime parlamentare, infatti, non può essere data stabilità dei Governi, senza stabilità degli equilibri parlamentari.
(L'Assemblea prende atto).

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