Seduta n. 444 del 24/11/1998

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...

La seduta, sospesa alle ore 12,25, è ripresa alle ore 12,45.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli articoli - A.C. 5349)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di chiusura della discussione avanzata dall'onorevole Pistelli.
(Segue la votazione).

MAURA COSSUTTA. Signor Presidente, il mio dispositivo di voto non funziona.

ROBERTO MANZIONE. Vorrei segnalare che anche il mio dispositivo non funziona.

PRESIDENTE. Sta bene, onorevoli colleghi. Annullo la votazione e ne dispongo l'immediata ripetizione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di chiusura della discussione avanzata dall'onorevole Pistelli.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (
Vedi votazioni).

(Presenti 301
Votanti 275
Astenuti 26
Maggioranza 138
Hanno votato sì 268
Hanno votato no 7
Sono in missione 22 deputati)
.

ELIO VITO. Lega di Governo!

STEFANIA PRESTIGIACOMO. Lega di Governo! Brava la lega!

PRESIDENTE. Ricordo che, a norma dell'articolo 85, commi 4 e 6, del regolamento, una volta deliberata la chiusura della discussione su un articolo di un disegno di legge di conversione e sul complesso dei relativi emendamenti, hanno facoltà di intervenire una sola volta, per non più di 5 minuti ciascuno, i primi firmatari o altro proponente degli emendamenti non ancora illustrati, sempre che non siano già intervenuti nella precedente discussione e che non abbiano già preso la parola altri firmatari degli stessi emendamenti.
Tenuto conto dei firmatari di emendamenti già intervenuti in precedenza, potranno aver luogo soltanto gli interventi di alcuni colleghi.

GIOVANNI ALEMANNO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che ha a disposizione cinque minuti.

GIOVANNI ALEMANNO. Signor Presidente, le chiedo di richiamare l'Assemblea ad una maggiore attenzione.


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PRESIDENTE. Colleghi, vi prego di prendere posto. Onorevole Colletti, onorevole Armani, vi prego di prendere posto.
Prego, onorevole Alemanno.

GIOVANNI ALEMANNO. Innanzitutto non possiamo non rilevare che la precedente votazione sulla chiusura della discussione rappresenta un'altra forzatura che viene fatta sull'iter di questo decreto, che fin dal suo esame in Commissione ha visto una serie di strozzature del dibattito che hanno portato i gruppi di opposizione ad assumere un certo atteggiamento.
Vorrei poi chiedere, come relatore di minoranza, di intervenire per una valutazione complessiva degli emendamenti. Signor Presidente, mi ha sentito?

PRESIDENTE. In questa fase può intervenire solo per cinque minuti in quanto primo firmatario di emendamenti.

GIOVANNI ALEMANNO. Signor Presidente, colleghi, al termine di questo lungo dibattito sull'articolo e sugli emendamenti, dobbiamo registrare purtroppo che da parte della maggioranza sono arrivati soltanto segnali confusi e insufficienti relativamente alla modifica del testo pervenuto dal Senato. Vorrei ricordare la sostanza della discussione e i punti che consideriamo decisivi per la conversione in legge del decreto.
Si tratta di modifiche apportate dal Senato ...
Signor Presidente, mi scusi, penso che l'Assemblea non sia in condizione di lavorare! La prego di richiamare i colleghi.

PRESIDENTE. Va bene così, continui pure, onorevole Alemanno.

GIOVANNI ALEMANNO. Lei ne è sicuro? Non mi pare, francamente: c'è un brusio di fondo. Capisco che lei ha fretta...

PRESIDENTE. No, io non ho nessuna fretta. Sto qui, stia tranquillo. È lei che deve aver fretta perché sta scadendo il tempo.

GIOVANNI ALEMANNO. Il primo punto è legato al problema della famosa transitorietà introdotta dal Senato, riguardo al quale il Governo non ha mostrato alcuna disponibilità. Il secondo punto, quello centrale, riguarda il tetto delle ore settimanali portato dal Senato da 48 a 45 e che rappresenta una modifica dell'accordo tra le parti sociali cioè dell'equilibrio da esse definito.
Affrontiamo poi il problema dell'ispettorato del lavoro. I poteri di ciascun ispettorato sono stati dilatati in termini eccessivi dalle modifiche apportate dal Senato, che hanno conferito poteri regolamentari che potrebbero consentire iniziative autonome e turbare l'unità dello svolgimento delle regole del mercato del lavoro riguardo al lavoro straordinario.
Su questo terreno abbiamo chiesto, con emendamenti, di abolire tale superfetazione di carattere burocratico per evitare nuovi problemi derivanti da vincoli e difficoltà di rapporto tra le imprese e le istituzioni.
Abbiamo sottolineato, in particolare, che l'onere della comunicazione da fare entro 24 ore all'ispettorato del lavoro impone un'inutile fatica burocratica a imprese che devono avere continui rapporti con lo Stato e la pubblica amministrazione, esercitando un continuo braccio di ferro di carattere burocratico. Tutto ciò a noi sembra eccessivo perché la comunicazione può essere dilatata su un tempo maggiore che consentirebbe una valutazione complessiva del lavoro straordinario delle singole imprese. Consentire di effettuare queste dichiarazioni entro sei mesi o due mesi rappresenta un elemento decisivo che potrebbe cambiare i termini della questione, perché permetterebbe alle imprese di programmare il lavoro straordinario (questo è un punto per noi sostanziale).
Un altro aspetto importante è quello delle sanzioni pecuniarie, aumentate dagli emendamenti del Senato e che, a nostro avviso, possono essere ridotte.
L'insieme degli emendamenti che abbiamo presentato e che non hanno trovato una risposta da parte del Governo e della maggioranza, non modifica la realtà dell'accordo tra le parti sociali e quanto voluto dal movimento sindacale, ma semplifica...


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PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia! Onorevole Olivieri, prenda posto!

GIOVANNI ALEMANNO. ...semplifica tutte le procedure di applicazione e non solo consente una maggiore elasticità dell'utilizzo del lavoro straordinario, ma soprattutto non grava l'impresa di vincoli e difficoltà che non aiutano in alcun modo i lavoratori. Un maggiore coinvolgimento degli ispettorati del lavoro o un aumento delle pratiche burocratiche non aiuta, non dà maggiori garanzie. Ripeto, il punto è che su questi elementi sostanziali abbiamo avuto segnali deboli e confusi dal Governo ...

PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole Alemanno.

GIOVANNI ALEMANNO. ...ma non un segnale politico preciso. Sembra che si sia creata - lo dico a tutti gli onorevoli colleghi - una sorta di corto circuito tra Senato, Camera e Governo che impedisce a questa maggioranza una normale dialettica parlamentare. Sottolineo che ...

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Alemanno.
Nessun altro chiedendo di parlare, sono esauriti gli interventi ai sensi dell'articolo 85, commi 4 e 6, del regolamento.
Comunico che il Governo ha presentato un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge di conversione. Al fine di valutare l'ammissibilità dell'emendamento, sospendo la seduta fino alle 13,30 e invito comunque fin d'ora i presidenti delle Commissioni lavoro e bilancio a provvedere ad una convocazione urgente, al fine di valutare l'emendamento del Governo che, ove ammissibile, sarà trasmesso immediatamente alle Commissioni.

La seduta, sospesa alle 12,55, è ripresa alle 13,35.

PRESIDENTE. Comunico che la Presidenza ha ritenuto ammissibile l'emendamento Dis. 1.1 (vedi l'allegato A - A.C. 5349 sezione 3) presentato dal Governo, che introduce talune modifiche al testo della Commissione. Tale emendamento è stato inviato, per quanto di competenza, alla XI Commissione lavoro e alla V Commissione bilancio, che hanno espresso il loro nulla osta, ed è distribuito in fotocopia.

ANTONIO BASSOLINO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FABIO CALZAVARA. Bassolino, facci sognare!

ANTONIO BASSOLINO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, onorevoli colleghi, è con equilibrio e spirito di dialogo che il Governo si è mosso alla Camera, tenendo conto dell'accordo tra le parti sociali, dell'esame già compiuto dal Senato e della discussione svoltasi in questo ramo del Parlamento, con il confronto tra tutti i gruppi, sia in Commissione sia in Assemblea.
Esiste un termine da rispettare, il 28 novembre, e dobbiamo pertanto agire di conseguenza; infatti, gli effetti di una decadenza sarebbero gravi per le aziende, i sindacati, i lavoratori. Noi abbiamo cercato di muoverci anche in positivo, oltre che per impedire la decadenza del decreto-legge, con scelte che contengono alcune nuove formulazioni.
È per questo che, a nome del Governo, pongo la questione di fiducia...

ELIO VITO. Buon esordio!

ANTONIO BASSOLINO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale ...sull'approvazione senza emendamenti, sub-emendamenti e articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge n. 5349 di conversione in legge del decreto-legge 29 settembre 1998, n. 335, recante disposizioni urgenti in materia di lavoro straordinario (Applausi polemici dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale e di forza Italia).


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PRESIDENTE. A seguito della decisione del Governo di porre la questione di fiducia, convoco immediatamente la Conferenza dei presidenti di gruppo nella biblioteca del Presidente; la seduta riprenderà subito dopo il termine della riunione della Conferenza stessa.

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