Seduta n. 158 del 26/2/1997
(continuata nelle giornate di giovedì 27 e venerdì 28 febbraio 1997)

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Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 gennaio 1997, n. 1, recante interventi urgenti per il settore dell'autotrasporto (2946).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 gennaio 1997, n. 1, recante interventi urgenti per il settore dell'autotrasporto.
Ricordo che nella seduta del 19 febbraio scorso è iniziata la votazione degli
emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti agli articoli del decreto-legge ed è stato votato, da ultimo, l'emendamento Mammola 2.23 (Per gli articoli, i subemendamenti e gli articoli aggiuntivi vedi l'allegato A ai resoconti della seduta pomeridiana del 18 febbraio 1997 e della seduta del 19 febbraio 1997).
Avverto che il Governo ha presentato l'ulteriore emendamento 2.55 (vedi l'allegato A).
Qual è il parere della Commissione su tale emendamento?

ERNESTO STAJANO, Presidente della IX Commissione. Il Comitato dei nove si è riunito e sulla nuova formulazione che il Governo ha ritenuto di proporre eliminando la parte relativa all'unità di vigilanza sulle ferrovie, di cui al comma 2-duodecies, ha espresso un parere favorevole.

PRESIDENTE. Quindi il Governo ha ritirato il comma 2-duodecies ?

ERNESTO STAJANO, Presidente della IX Commissione. Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Questa soluzione risponde anche ad alcune preoccupazioni che erano state sollevate.
Avverto che la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere favorevole sull'emendamento 2.55 del Governo.

ERNESTO STAJANO, Presidente della IX Commissione. Chiedo di parlare per una precisazione.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ERNESTO STAJANO, Presidente della IX Commissione. Come preciserà l'onorevole Albertini, il Governo ha ritirato i commi 2-duodecies, 2-terdecies e 2-quaterdecies, ossia tutta la parte relativa all'unità di vigilanza.

GIUSEPPE ALBERTINI, Sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ALBERTINI, Sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione. Poiché il merito della questione è già stato anticipato dal presidente della Commissione, svolgerò una breve premessa. Nello scorcio di dibattito che si è sviluppato si sono utilizzati termini pesanti e carichi. Voglio ribadire il punto in modo preciso per poi giungere alla conclusione.
Va riconosciuto che abbiamo avuto un momento di mancato coordinamento tra due diversi provvedimenti legislativi per cui, in una certa fase dell'iter parlamentare, ha contestualmente vissuto in entrambi (mille proroghe e decreto sull'autotrasporto) la normativa concernente il comitato di vigilanza sulle ferrovie. Il ministro Burlando diede la disponibilità ad eliminare dal decreto sull'autotrasporto quella norma perché la stessa


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previsione era contenuta in un altro provvedimento. Da qui la valutazione tecnica di riportare ora la questione nell'ambito del decreto sull'autotrasporto.
Considerato comunque che, sia in Commissione in sede di dibattito generale sia, ancorché frettolosamente, nel corso di questo incontro del Comitato dei nove, si è registrata la disponibilità ad affrontare in sede parlamentare un confronto corretto sul disegno di legge che il Governo presenterà sul comitato di vigilanza delle ferrovie, abbiamo manifestato la volontà di togliere da questo provvedimento i tre commi che riguardano il comitato di vigilanza sulle ferrovie.

ITALO BOCCHINO. Chiedo di parlare

PRESIDENTE. A che titolo, giacché il Governo ha chiesto la parola?

ITALO BOCCHINO. Vorrei conoscere il termine per la presentazione dei subemendamenti.

PRESIDENTE. Devo prima dare la parola al rappresentante del Governo. Prego, onorevole Turco.

LIVIA TURCO, Ministro per la solidarietà sociale. Il Governo pone la questione di fiducia sull'approvazione del proprio emendamento 2.55 (nuova formulazione), interamente sostitutivo del testo del decreto-legge n. 1 del 1997, nella parte non ancora esaminata dall'Assemblea, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi. (Applausi polemici dei deputati del gruppo di alleanza nazionale - Dai banchi dei deputati del gruppo di alleanza nazionale si grida: «Bravi, bravi!» «Bis!»).

NICOLA PASETTO. Vergogna!

PRESIDENTE. Il Governo ha posto la questione di fiducia sul suo emendamento 2.55 con le correzioni testé illustrate dal collega Albertini.

ITALO BOCCHINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. A che titolo?

ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, vorrei porre un problema in merito all'ammissibilità della parte rimasta del maxiemendamento del Governo. Ad un certo punto contiene modifiche al codice della strada: vorrei sottolineare che in Commissione trasporti erano stati presentati emendamenti analoghi da parte nostra, sottoposti all'attenzione della Presidenza della Camera, che lei ha dichiarato inammissibili perché estranei alla materia. Tali modifiche sono però presenti nel maxiemendamento del Governo che è stato dichiarato ammissibile (Applausi dei deputati dei gruppi di alleanza nazionale e di forza Italia).

PRESIDENTE. Non si tratta della stessa materia.

PAOLO MAMMOLA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO MAMMOLA. Grazie, signor Presidente.
Voglio intervenire molto brevemente sull'ordine dei lavori per sottoporre all'attenzione sua e di tutti i colleghi una questione, dal momento che il Governo ha confermato la sua volontà di porre la questione di fiducia. È forse un caso unico che per un provvedimento del genere si arrivi a tanto, ma ciò secondo me testimonia l'importanza che il Governo sta probabilmente - e anche giustamente - annettendo a questo decreto-legge, di cui evidentemente ritiene assolutamente necessaria la conversione.
Signor Presidente, senza nulla voler togliere all'autorevolezza del sottosegretario Albertini, che qui rappresenta il Governo per la materia che abbiamo in esame, e del ministro Turco, che ha appena informato l'Assemblea che il Governo pone la questione di fiducia, vorrei sottolineare e stigmatizzare l'assenza in questa sede del ministro dei trasporti, che


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non è presente durante l'esame di un provvedimento sul quale ha ritenuto...

LUCIANO DUSSIN. L'hanno arrestato!

PAOLO MAMMOLA. No, non l'hanno arrestato. Non è presente durante l'esame di un provvedimento sul quale è arrivato al punto di richiedere la fiducia.
Il ministro Burlando, dalla giornata di ieri, è stato in Piemonte, e precisamente a Torino, dove - guarda caso - tra un paio di mesi si terranno le elezioni amministrative; oggi alle tredici sarà in provincia di Novara, dove - guarda caso - tra due mesi avranno luogo le elezioni amministrative. Ciò probabilmente per annunciare quello che ha già anticipato la settimana scorsa durante la trasmissione della signora Annunziata, vale a dire che il Governo si sta apprestando ad investire ingenti somme sul passante ferroviario di Torino, laddove il sindaco Castellani ha sforato di 800 miliardi ovvero ha dichiarato che il comune è inadempiente perché non ha i soldi per completare queste opere; e subito il ministro, in soccorso, è andato ad offrire il suo aiuto. Così pure a Novara, dove esiste un problema relativo al nodo ferroviario della città per la tratta Torino-Milano dell'alta velocità: il ministro probabilmente oggi si è recato lì a portare il suo fattivo contributo.
Ebbene, noi stigmatizziamo il comportamento di questo Governo il quale non sta qua in aula, come il sottoscritto, che avrebbe tutto l'interesse, quale deputato di Torino, eletto nella provincia di Novara, ad occuparsi dei problemi ferroviari e del trasporto nella nostra regione. Noi siamo qui a fare il nostro dovere, il ministro Burlando è in Piemonte a fare campagna elettorale per i vostri candidati a sindaco (Applausi dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale)! Questo è un atteggiamento inammissibile, che conferma che noi, avendo scelto la via dell'opposizione ferma a questo Governo, siamo sulla strada giusta e non ci tireremo indietro! Grazie, Presidente (Applausi dei deputati dei gruppi di forza Italia e di alleanza nazionale).

FILIPPO MANCUSO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Onorevole Romani, la richiamo all'ordine per la prima volta.

FILIPPO MANCUSO. Signor Presidente, dopo aver ammonito amichevolmente il collega che temeva di doversi vergognare di essere parlamentare, dicendogli che egli deve averne invece forte l'orgoglio e che, casomai, si dovrebbe chiedere al Governo, che in tal modo agisce in questi giorni, se in un sussulto di dignità non si vergogni di sé, vorrei rivolgerle una preghiera che è dettata da una recente esperienza. Mi riferisco al comma 2 della disposizione transitoria del regolamento, la quale prevede la sospensione dei lavori quando vi sia la posizione della questione di fiducia da parte del Governo.
La questione di fiducia è stata posta in modo tale che, considerato che dovranno trascorrere ventiquattro ore prima di procedere alla votazione, la votazione verrà a incidere sulla riunione della Commissione antimafia, convocata per domani alle 9,30 per ascoltare il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.
Le pongo questo problema, sensibilizzato come sono dall'operazione molto arguta che tempo fa comportò che il sottoscritto, vicepresidente della Commissione, fosse di fatto estraniato dall'audizione del procuratore della Repubblica di Palermo.
Voglia, signor Presidente, considerare una di queste alternative sulla base della disposizione che ho richiamato: o lei pregherà il presidente della Commissione antimafia di sconvocare la seduta cui ho fatto riferimento ovvero la invito fin d'ora a fissare l'orario del voto di fiducia e del relativo dibattito in modo che né l'una né l'altra delle funzioni sia compromessa per i componenti della Commissione antimafia. Questa volta non ci vado!

PRESIDENTE. Onorevole Mancuso, come lei sa, quando viene posta la questione


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di fiducia - lei stesso me lo ha ricordato - tutte le attività ordinarie sono sospese a meno che non vi sia l'unanimità dei gruppi. Se vi sarà l'unanimità, naturalmente autorizzerò le sedute delle Commissioni, se non vi sarà, non potrò autorizzarle.

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