Comitato parlamentare Schengen-Europol

SOPRALLUOGO A LAMPEDUSA
(18-19 e 20 luglio 1997)

Provincia di Agrigento

Presentazione della frontiera

Nella provincia di Agrigento sono tre i porti che hanno un posto di frontiera:

· PORTO EMPEDOCLE, ove opera la P.S. con due elementi;

· LAMPEDUSA, ove operano i C.C. con tre elementi;

· LICATA, ove opera la P.S. con due elementi;

Dotazioni informatiche

Gli uffici di frontiera della provincia agrigentina sono stati dotati di terminali fissi (5 presso il Comm.to PS di Licata; - 2 presso il Comm.to PS di Porto Empedocle; - 2 presso la Staz. CC di Lampedusa, con ulteriori 2 terminali plantari), per il trattamento informatico dei dati relativi al trattato di Schengen.

Gli stessi uffici sono stati - altresì - muniti dei supporti cartacei e dei timbri inerenti le funzioni di frontiera Schengen.

Il sistema comunque non è al momento operante: Si prevede la sua entrata in funzione alla fine del mese di giugno.

Considerazioni

A nessuno dei porti indicati fanno capo collegamenti marittimi interessanti paesi aderenti al trattato Schengen ovvero paesi extra Schengen. Soltanto dal porto di Licata nel periodo estivo, con cadenza bisettimanale, dal 10 Giugno a metà Agosto, è realizzato un collegamento con l’isola di Malta, a mezzo, a mezzo di catamarano.

Complessivamente tale servizio serve un afflusso estivo di ottomila persone circa.

Il controllo della costa afferente la provincia di Agrigento è effettuato da personale della Capitaneria di Porto con tre motovedette, della Guardia di Finanza con 10 motovedette, dai Carabinieri con due motovedette e dalla Polizia di Stato con due motovedette.

Saltuariamente detti controlli vengono espletati con mezzi aerei.

Dal 1995, a seguito dei numerosi sbarchi di extracomunitari sull’Isola di Lampedusa iniziati peraltro nell’anno precedente, è stato attuato - senza soluzione di continuità - un dispositivo di prevenzione/repressione del fenomeno, con un controllo del mare territoriale ed extraterritoriale espletato da motovedette posizionate di base in detta isola.

Al momento operano:

· La Guardia di Finanza con due motovedette guardacoste;

· La Capitaneria di Porto con quattro motovedette;

· I Carabinieri, con una motovedetta;

· La Polizia di Stato, con una motovedetta.

Tali forze di Polizia sono supportate da mezzi navali della Marina Militare, che operano prevalentemente nella zona di mare antistante le acque territoriali italiane, e che dall’inizio del servizio hanno effettuato alcuni respingimenti di imbarcazioni clandestine in acque internazionali.

Gli extracomunitari - in maggioranza tunisini, algerini e marocchini - partono prevalentemente dal porto tunisino di Sfax, recandosi in Lampedusa per la breve distanza che separa i due porti.

La conoscenza - da parte degli organizzatori di tale traffico - delle norme di diritto internazionale, comporta che i clandestini, non appena intercettati dalle motovedette di vigilanza, attuino tentativi di autoaffondamento dei mezzi navali utilizzati, con conseguente obbligo di soccorso a mare, ed impossibilità di ogni tentativo di respingimento.

Una volta giunti sull’isola i clandestini - riuniti in sito idoneo - vengono rifocillati e sottoposti a visita sanitaria, per poi essere imbarcati sul traghetto per Porto Empedocle, da dove vengono accompagnati presso la Questura di Agrigento, che dopo il fotosegnalamento, provvede alla trattazione delle pratiche per la loro espulsione.

In proposito si rileva che gli stessi, in quanto privi di documenti di identificazione, forniscono nella maggior parte dei casi dati anagrafici di fantasia, che tali si rilevano attraverso i successivi controlli espletati dall’Ufficio Stranieri della Questura con il supporto delle autorità consolari di competenza, debitamente interessate.

Con le stesse autorità particolarmente il Consolato Tunisino a Palermo, sono stati attivati contatti finalizzati a rendere più incisivo l’intero apparato preventivo.

Ciò ha consentito di bloccare alla partenza - da parte delle forze di polizia straniere interessate - numerose imbarcazioni in procinto di effettuare i c. d. "viaggi della speranza".

In particolare, da Gennaio a Marzo 97 le autorità tunisine hanno bloccato 7 tentativi di spedizione, impedendo lo sbarco sulle coste siciliane di 99 tunisini e 93 stranieri di altra nazionalità.

Purtuttavia, il fenomeno dell’immigrazione clandestina, come da allegata statistica della Questura di Agrigento - Ufficio Stranieri, risulta tuttora di notevoli dimensioni e dato più preoccupante, il flusso immigratorio non ha subito flessione alcuna.

Nel 1995 sono stati espulsi nr. 1227 stranieri extracomunitari, a fronte di 55 sbarchi, arrestando 14 persone e sequestrando 16 imbarcazioni.

Nel 1996 sono stati espulsi nr. 2778 stranieri extracomunitari, a fronte di 70 sbarchi, arrestando 51 persone e sequestrando 26 imbarcazioni.

Nei primi mesi dell’anno corrente sono stati espulsi nr. 908 stranieri extracomunitari, a fronte di 24 sbarchi, arrestando 11 persone e sequestrando 11 imbarcazioni.

Dati statistici

SBARCHI CLANDESTINI ANNO 1995

 

nr. sbarchi

nr. cland.

Arrest.

imbar. sequest.

GENNAIO

1

9

   
FEBBRAIO

6

90

   
MARZO

3

73

   
APRILE

7

161

   
MAGGIO

3

116

   
GIUGNO

6

147

   
LUGLIO

1

12

   
AGOSTO

7

192

   
SETTEMBRE

6

107

   
OTTOBRE

7

207

   
NOVEMBRE

6

80

   
DICEMBRE

2

33

   

TOTALE

55

1227

14

16

 

SBARCHI CLANDESTINI ANNO 1996

 

nr. sbarchi

nr. cland.

Arrest.

imbar. sequest.

GENNAIO

2

60

2 Tunisia

1

FEBBRAIO

-

-

-

-

MARZO

8

147

3

2

APRILE

2

11

-

-

MAGGIO

4

115

2 Marocco

2

GIUGNO

2

34

-

-

LUGLIO

1

5

-

-

AGOSTO

7

192

4 Tunisia

3

SETTEMBRE

17

514

6 Tunisia

4

OTTOBRE

17

1346

12 Mar 16 Tun

10

NOVEMBRE

4

185

2 Marocco

1

DICEMBRE

5

169

4 Marocco

3

TOTALE

70

2778

51

26

 

ACCOMPAGNAMENTO ALLA FRONTIERA ANNO 1996

Mese

Nr.

Nazionalità

APRILE

1

ALGERIA

MAGGIO

2

TUNISIA

GIUGNO

1

TUNISIA

 

1

SENEGAL

LUGLIO

2

TUNISIA

SETTEMBRE

4

TUNISIA

 

2

MAROCCO

NOVEMBRE

1

TUNISIA

 

SBARCHI CLANDESTINI ANNO 1997

 

nr. sbarchi

nr. cland.

Arrest.

imbar. sequest.

GENNAIO

5

290

3 Mar. 1 Tun.

2

FEBBRAIO

5

172

2 Mar

1

MARZO

3

99

-

1

APRILE

5

175

3 Tun

3

MAGGIO

3

88

2 Tun

3

GIUGNO

(3)

(84)

.

(1)

LUGLIO        
AGOSTO        
SETTEMBRE        
OTTOBRE        
NOVEMBRE        
DICEMBRE        

TOTALE

24

908

11

11

N.B. Sbarchi fino al 12.06.97

 

PIANO PROVINCIALE OPERATIVO PER FRONTEGGIARE IL FENOMENO DEGLI SBARCHI CLANDESTINI DI EXTRA-COMUNITARI

SCOPO DEL PIANO

Scopo del presente piano si sostanzia nella realizzazione di un efficace coordinamento operativo, a livello provinciale, delle Forze di Polizia per l’attività di prevenzione del fenomeno degli sbarchi di clandestini extra-comunitari.

ARTICOLAZIONE DEL PIANO

A - Individuazione zone da vigilare ed obbiettivi sensibili

Il fenomeno migratorio clandestino nella provincia di Agrigento riguarda per lo più cittadini provenienti dai paesi nord-africani i quali attuano prevalentemente il tentativo di ingresso illegale nel territorio dello Stato attraverso sbarchi notturni sull’isola di Lampedusa.

La maggiore delle isole Pelagie dista infatti 120 miglia dalle coste della Sicilia e 80 miglia dalle coste della Tunisia.

Frequenti sbarchi da parte dei clandestini si registrano dell’isolotto Lampione dell’arcipelago delle Pelagie.

Si individua quale obiettivo prioritario nell’azione di contrasto al fenomeno, il pattugliamento delle acque circostanti le isole Pelagie, al fine di pervenire - ove non si fosse reso possibile impedire lo sconfinamento in acque territoriali di natanti clandestini - al sequestro delle imbarcazioni e all’arresto dell’equipaggio.

Controlli straordinari saranno effettuati lungo le acque antistanti la fascia costiera provinciale - individuata dalla foce del fiume Belice a Punta Due Rocche - e presso i porti a rischio di Porto Palo, Sciacca, Siculiana Marina, Porto Empedocle, Palma di Montechiaro e Licata.

A tal fine saranno utilizzate le unità navali disponibili delle Forze di Polizia nonché quella della 3^ Squadriglia Navale Della Guardia Costiera.

B - Organizzazione del piano e linee guida d’intervento per l’attività di controllo

B 1 - Controlli in mare

Il servizio di contrasto del fenomeno migratorio clandestino è affidata prevalentemente alle unità navali delle Forze di Polizia e della Capitaneria di Porto.

In ragione della migliore qualità del naviglio, dei collegamenti radio e delle risorse disponibili nonché della possibilità di tenersi in stretto collegamento con le unità della Marina Militare, la responsabilità della organizzazione e della attuazione del piano è demandata alla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle, cui dovranno pervenire sia le segnalazioni di imbarcazioni clandestine intercettate sia aggiornate comunicazioni, da parte delle Forze di Polizia, circa eventuali variazioni della disponibilità dei mezzi utilizzati nell’attività di contrasto.

In tale ottica, in caso di intercettazione di imbarcazioni con clandestini a bordo, l’unità navale operante procede ad immediata segnalazione al proprio Comando e alla Locamare di Lampedusa, la quale provvede ad informare il Comando Stazione Carabinieri - ove non già provvedutosi - nonché la Questura di Agrigento (Ufficio di Gabinetto o C.O.T. in orario non d’ufficio).

Alla luce delle risorse attualmente disponibili presso l’isola di Lampedusa, l’attività di prevenzione è ordinariamente assicurata dai seguenti mezzi:

Þ n. 1 unità navale dell’Arma dei Carabinieri

Þ n. 2 unità navali della Capitaneria di Porto.

Dette unità opereranno privilegiando il controllo in ore notturne nelle spiagge in cui più frequentemente gli extra-comunitari sono soliti sbarcare.

Soprattutto nella stagione tardo-primaverile ed estiva, periodi in cui favorevoli condizioni meteomarine determinano una recrudescenza degli sbarchi clandestini, si appalesa la necessità di intensificare l’attività di prevenzione secondo le stesse modalità operate nel corso dell’estate 1994, che hanno fatto registrare un decremento del fenomeno.

Nei periodi di sensibilizzazione, operativamente il piano si sostanzia in un rafforzamento della flottiglia con servizio H 24 - ciò compatibilmente ai mezzi ed al personale disponibile - e con impiego delle Forze di Polizia sia in funzione di controllo a mare che in funzione di ordine pubblico.

Mezzi navali in servizio H 24:

Þ n. 2 unità navali della Capitaneria di Porto

Þ n. 1 unità navali dell’Arma dei Carabinieri

Þ n. 2 unità navali della Guardia di Finanza, di cui una d’altura

Þ n. 1 unità navali della Polizia di Stato

· a supporto delle unità navali dislocate a Lampedusa, viene utilizzato mezzo aereo della Guardia Costiera secondo l’ordine di operazione redatta dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto;

· la 3^ Squadriglia Navale della Guardia Costiera, appositamente istituita per arginare congiuntamente ai mezzi delle altre Forze di Polizia il fenomeno immigratorio, assicura il pattugliamento marittimo nel Canale di Sicilia per mezzo di n. 1 unità dislocata tra Pantelleria e Lampedusa.

Ai fini di una maggiore efficacia dell’azione di contrasto, sarà richiesto l’utilizzo di mezzi aerei e/o elicotteri che, con funzioni di avvistamento, presidino il canale di Sicilia. Tali mezzi potranno utilizzare l’isola di Pantelleria come base di rifornimento.

Tuttavia si precisa che presso il Ministero dei Trasporti - Circoscrizione Aeroportuale di Palermo, su sollecitazione del Commissariato Straordinario del Governo per l’Immigrazione, trovasi in fase istruttoria pratica finalizzata alla costituzione di un deposito mobile carburanti nell’isola di Lampedusa per elicotteri della P.A..

Altresì auspicabile l’installazione di apparecchiature radar specificatamente finalizzate a sondare imbarcazioni in avvicinamento lungo le rotte usualmente usate dai clandestini e presso le spiagge ove solitamente avvengono gli sbarchi, per consentire il mirato e tempestivo intervento delle forze sia in mare che in terra.

In situazioni di particolare sensibilizzazione del fenomeno migratorio, si richiederà al Comando Regione Militare la costituzione, con relativo personale, di postazioni di vedetta sull’isola con funzioni di avvistamento, nonché per una eventuale azione di supporto per esigenze di ordine pubblico.

Il Comandante della Capitaneria di Porto organizza ogni 15 giorni l’impiego delle risorse disponibili e predispone i turni di servizio di pattugliamento che vengono trasmessi, per l’attuazione, alle Forze di Polizia interessate.

Ove le risorse disponibili non rendano possibile il servizio di controllo in mare H 24, le unità navali devono assicurare i servizi di pronto impiego in porto e mantenersi in costante comunicazione con le unità di osservazione a terra, assicurando tempestiva intercettazione delle imbarcazioni clandestine segnalate in avvicinamento.

B 2 - Controlli sulle Isole

Il Comando Stazione dei Carabinieri di Lampedusa, cui sono demandati compiti di coordinamento, d’intesa con la locale Brigata della Guardia di Finanza, predispone ed attua i servizi di osservazione e pattugliamento a terra al fine di intercettare i clandestini che cerchino di sbarcare sull’isola.

Il servizio a terra è attuato con pattugliamento e osservazione da punti determinati che consentano di tenere sotto controllo le zone utili agli sbarchi.

B 3 - Controlli straordinari lungo la fascia costiera

L’attività di contrasto si sostanzia, oltre ai controlli in mare e sulle isole Pelagie, altresì in periodici pattugliamenti della fascia costiera e dei porti ricompresi nel territorio della provincia.

A tal fine, il Comitato Tecnico Interforze, in ragione delle risorse disponibili di stanza a Sciacca, Porto Empedocle e Licata, pianifica ed attua apposite operazioni di pattugliamento integrato.

Pur tenendo conto che in passato gli sbarchi lungo la fascia costiera hanno avuto cadenza episodica, la 3^ Squadriglia Navale della Guardia Costiera provvede a periodici controlli a mare lungo le acque antistanti il litorale provinciale.

C - Articolazione operativa - isole Pelagie

C 1 - Attività in mare

In caso di avvistamento di mezzi navali sospetti, le relative segnalazioni devono essere rapidamente inoltrate alla sala operativa della Locamare di Lampedusa, la quale provvederà:

· individuare il prevedibile punto di sbarco;

· attivare e coordinare il dispositivo di contrasto a mare attraverso le unità navali in servizio di

· pattugliamento od eventuali unità di superficie di stanza;

· informare la sala operativa della Stazione dei Carabinieri di Lampedusa, la quale invierà sul luogo dello sbarco le autopattuglie.

In caso di intercettazione di imbarcazione con clandestini a bordo, in acque extra-territoriali, l’unità navale operante provvederà ad impedirne l’ingresso nelle acque territoriali.

Nel contempo segnalerà l’intercettazione alla sala operativa del proprio comando, la quale provvederà ad informare tempestivamente la Capitaneria di Porto al fine di far intervenire eventuali unità navali presenti in zona.

Ove l’intercettamento avvenga in acque territoriali, essendosi consumato il reato di ingresso illegale nel territorio nazionale, l’imbarcazione con a bordo i clandestini sarà scortata sino al porto.

C 2 - Attività a terra

In caso di segnalazione di sbarco, il locale presidio di Polizia (C.C.) provvederà ad effettuare rastrellamenti del territorio, nonché a darne comunicazione, oltre che al proprio Comando ed alla Questura, alla Locamare per l’allertamento delle unità navali in servizio di pattugliamento.

Le isole Pelagie sono da considerarsi "zona di frontiera" e conseguentemente tutti gli stranieri comunque sorpresi all’atto di sbarcare a terra o successivamente intercettati, che risultino senza documenti e privi di permesso di soggiorno, possono essere considerati stranieri sorpresi ad entrare in modo clandestino nel territorio nazionale e dunque soggetti ad essere respinti secondo le modalità di legge verso i paesi di provenienza.

I clandestini intercettati devono essere messi a disposizione del Comando Stazione Carabinieri, il quale procederà ad :

· informare il proprio Comando, La Questura (Ufficio di Gabinetto o C.O.T. in orario non d’ufficio) specificando numero e nazionalità degli stranieri, stato di salute, eventuali arresti e/o sequestri;

· controllare ed intervistare gli stranieri al fine di determinare identità, nazionalità, documentazione in possesso, mezzi di sussistenza;

· prendere contatti con il presidio sanitario locale per gli accertamenti sanitari di carattere preventivo onde scongiurare il possibile diffondersi di malattie.

· in relazione al numero ed alla pericolosità, d’intesa con la Questura ed il proprio Comando, gli stranieri saranno avviati ad Agrigento o fatti permanere temporaneamente sull’isola.

· nell’ipotesi di consistente numero di clandestini in Lampedusa, saranno inviati contingenti di rinforzo delle Forze di Polizia sull’isola.

C 3 - Procedura per il trasferimento ad Agrigento

Gli stranieri prima di essere imbarcati sulla motonave di linea per Porto Empedocle, devono essere perquisiti al fine di evitare che possano celare armi o nascondere documenti.

Tale operazione farà capo al Comando Stazione Carabinieri che potrà avvalersi, se necessario, delle altre Forze di Polizia presenti sull’isola.

Ove gli stranieri risultassero sprovvisti di mezzi finanziari, il citato Comando redigerà elenco degli indigenti per i quali richiedere alla Prefettura, e per conoscenza alla Questura, apposita autorizzazione all’imbarco a spese dello Stato.

In relazione al numero degli stranieri imbarcati, dovrà effettuarsi idoneo servizio di scorta sulla nave al fine di evitare danneggiamenti o fughe durante la traversata. In linea di massima dovrà procedersi alla scorta in presenza di oltre 15 clandestini.

Il Comando Compagnia Carabinieri di Agrigento, in collaborazione con il Commissariato di Porto Empedocle e delle altre Forze di Polizia, procederà alla presa in consegna degli stranieri ed al loro accompagnamento alla Questura.

Ove il numero superasse le 15 unità interverrà anche la Questura con proprio personale.

Esperite le operazioni di accertamento della nazionalità di provenienza, identificazione, fotosegnalazione e visita sanitaria dei clandestini, saranno adottati i provvedimenti amministrativi di espulsione o respingimento.

Il Comandante della Capitaneria di Porto di porto Empedocle ed il Comandante la Stazione dei Carabinieri di Lampedusa redigono mensilmente relazione sull’attività di contrasto predisposta e sui risultati conseguiti, da inoltrarsi alla prefettura.

D - Articolazione operativa - vigilanza fascia costiera agrigentina

D 1 - Attività di controllo

I controlli a mare di cui al punto B3 sono efficacemente integrati dalla attività di pattugliamento sulla fascia costiera, secondo le esigenze e le disponibilità locali.

A tal uopo, la Questura, coordinandosi con le altre Forze di Polizia, provvederà ad integrare il piano provinciale coordinato del controllo del territorio, suddividendo, se del caso, la fascia costiera di interesse.

D 2 - Sbarco sulla fascia costiera

D 2a - Se l’accertamento dello sbarco avvenuto è effettuato da unità navale in perlustrazione, quest’ultima informerà il proprio Comando e la sala operativa di coordinamento (individuata nella Questura) che provvederà a :

· attivare, se necessario, altre unità navali per la perlustrazione;

· informare le sale operative delle altre Forze di Polizia competenti per territorio, che invieranno sul luogo dello sbarco le dipendenti unità operative (autopattuglie);

· informare le Prefettura.

Le sale operative attiveranno altresì, alla stregua di apposita pianificazione, immediati controlli lungo le rotabili, le stazioni ferroviarie, i porti e le stazioni di pullman dalle quali possono transitare i cittadini extra-comunitari, nell’immediatezza di sbarco clandestino.

D 2b - Se l’accertamento dello sbarco avvenuto è effettuato da unità terrestre delle Forze di Polizia, quest’ultima procederà ad informare il proprio Comando e la sala operativa di coordinamento che provvederà come sopra sub 2a.

E - Comitato Interforze

Il Comitato Tecnico Interforze è costituito dal Comandante la Compagnia dei Carabinieri di Agrigento, il Comandante la Tenenza della Guardia di Finanza di Agrigento, il Dirigente il Commissariato di P.S. di Porto Empedocle, da un ufficiale della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle e da un funzionario dell’Ufficio Stranieri della Questura di Agrigento.

Al Comitato Tecnico è demandato il compito di redigere, in attuazione del presente piano operativo, una pianificazione di dettaglio delle operazioni di pattugliamento delle zone marittime e terrestri interessate.

Nella pianificazione di dettaglio saranno altresì previste le modalità di allertamento della civica amministrazione nel cui territorio si è verificato lo sbarco o in cui si riterrà opportuno concentrare i clandestini, perché vengano assicurati i primi interventi di carattere umanitario-assistenziale e sanitario-preventivo.

In sede di C.P.O.S.P. si procederà alla periodica valutazione circa l’andamento del fenomeno immigratorio e dei risultati conseguiti nella attività di prevenzione, ai fini dell’eventuale aggiornamento delle misure di contrasto.

indice delle missioni

ritorno alla home page