Schema di DPCM recante individuazione delle modalità e procedure di trasferimento del personale ai sensi dell’art.7 del d.lgs.n. 112/98.

Vista la legge 15 marzo 1997, n.59, recante delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa ed in particolare l’articolo 7, commi 1 e 2;

Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, recante conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della citata legge n.59 del 1997 ed in particolare l’articolo 7;

Visto l’accordo sancito, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e dell’articolo 7 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112, dalla Conferenza unificata il 22 aprile 1999, come modificato in data 4 novembre 1999 ed integrato in data 20 gennaio 2000;

Considerato che nella seduta del 20 luglio 2000 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano unificata, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281, con la Conferenza Stato, città ed autonomie locali ha espresso parere favorevole alloschema di protocollo d'intesa fra il Ministro per la funzione pubblica, il Presidente della conferenza dei presidenti delle regioni, il Presidente dell’Unione delle province d’Italia (UPI), il Presidente dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia (ANCI) e le organizzazioni sindacali confederali rappresentative sul piano nazionale, concernente l’individuazione delle procedure per il trasferimento del personale in attuazione dell’articolo 7 della legge 15 marzo 1997,n. 59;

Visto il protocollo d’intesa sottoscritto il 20 luglio 2000 fra il Ministro per la funzione pubblica, il Presidente della conferenza dei presidenti delle regioni, il Presidente dell’Unione delle province d’Italia (UPI), il Presidente dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia (ANCI) e le organizzazioni sindacali confederali rappresentative sul piano nazionale, concernente l’individuazione delle procedure per il trasferimento del personale in attuazione dell’articolo 7 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

Considerato opportuno e necessario definire le modalità e le procedure di individuazione del personale da trasferire dalle amministrazioni statali alle regioni ed agli enti locali, nonché quelle di trasferimento;

Visto l’accordo sancito, nella seduta del…., dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano unificata, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, con la Conferenza Stato, città ed autonomie locali;

Sentita, in data…., l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;

Sentite, in data…. le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative;

Acquisito, in data…., il parere della Commissione parlamentare consultiva in ordine all’attuazione della riforma amministrativa istituita ai sensi dell’articolo 5 della legge 15 marzo 1997, n. 59;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 maggio 2000 recante delega al Ministro per la funzione pubblica per il coordinamento delle attività inerenti l’attuazione della legge n. 59 del 1997;

DECRETA

Articolo 1

Le disposizioni del presente decreto si applicano ai trasferimenti del personale delle amministrazioni statali in attuazione del conferimento di funzioni dello stato alle regioni ed agli enti locali.

Articolo 2

1. L’amministrazione ministeriale, entro dieci giorni dalla deliberazione della Conferenza unificata, che individua le sedi di destinazione del personale all’interno di ciascun ambito regionale, comunica per iscritto ai dipendenti interessati l’elenco di dette sedi.

2. Il personale interessato dal trasferimento di funzioni presenta, a seguito della comunicazione di cui al comma 1, entro 10 giorni domanda di trasferimento, indicando una o più sedi nell’ambito della propria o altra regione, in ordine di preferenza, tra quelle individuate dalla Conferenza Unificata ovvero domanda di permanenza nei ruoli ministeriali. La mancata presentazione di quest’ultima equivale a richiesta di permanenza. Al fine di armonizzare le procedure, la comunicazione dell’amministrazione contiene uno schema di domanda predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della funzione pubblica.

Articolo 3

1. L’amministrazione predispone per ogni Regione una graduatoria sulla base dei criteri e dei punteggi di cui alla tabella A allegata al presente decreto. Nel caso in cui le domande di trasferimento risultino inferiori al numero individuato per ciascuna Regione si procede all’individuazione del restante personale da trasferire nell’ambito territoriale di cui al protocollo d’intesa citato nelle premesse, attingendo dalle graduatorie regionali predisposte per i dipendenti che hanno presentato domande di permanenza nei ruoli ministeriali e per quelli che abbiano indicato sedi diverse da quelle della regione di appartenenza e nelle quali non sia stato utilmente collocato.

2. Se le domande di trasferimento risultano superiori al contingente prefissato, l’amministrazione interessata dispone il trasferimento sulla base dei criteri e punteggi indicati nella tab. A di cui al comma precedente.

3. Alla formazione delle graduatorie di cui ai commi 1 e 2 si provvede entro 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della domanda di trasferimento. Le graduatorie sono immediatamente trasmesse al Dipartimento della funziona pubblica per gli adempimenti di cui al successivo articolo 8.

Articolo 4

1. il personale trasferito conserva il trattamento economico fisso e continuativo acquisito (stipendio, indennità integrativa speciale, retribuzione individuale di anzianità e indennità di amministrazione), ferme restando le dinamiche retributive del comparto in cui è ricompreso il personale dell’ente di destinazione.

2. Contestualmente al trasferimento del personale si procede al corrispondente trasferimento delle risorse finanziarie dal fondo dell’amministrazione di appartenenza a quelle di destinazione. Le risorse finanziarie relative al personale trasferito sono determinate con riferimento al trattamento economico complessivo maturato all’atto del trasferimento, ivi compresi gli oneri riflessi.

Articolo 5

1. La equiparazione tra le professionalità possedute dal personale statale da trasferire e quelle di eventuale inquadramento presso le regioni e gli enti locali è la seguente:

CCNL Ministeri

CCNL Regioni - Enti Locali

Area

Al (ex 1,2,3 qualifica)

Categoria

A (Al)

"

Al Super

"

A (A2)

"

Bl (ex 4 qualifica)

"

B (Bl)

"

B2 (ex 5 qualifica)

"

B (B3)

"

B3 (ex 6 qualifica)

"

C (CI)

"

B3 Super

"

C (C2)

"

C1 (ex 7 qualifica)

"

D (Dl)

"

C1 Super

"

D (D2)

"

C2- C3 (ex 8 e 9 qualifica)

"

D (D3)

"

C3 Super

"

D (D4)

Articolo 6

1. Al personale trasferito è riconosciuta a tutti gli effetti la continuità del rapporto di lavoro e l’anzianità di servizio maturata presso l’amministrazione di provenienza. Il personale trasferito può permanere, a domanda, nel regime previdenziale proprio del personale del comparto di provenienza.

Articolo 7

1. Qualora il conferimento di funzioni riguardi amministrazioni che successivamente ai decreti legislativi di conferimento abbiano assunto, in forza di provvedimenti legislativi, nuove competenze che prevedano anche aumento di organico, si procede al trasferimento del personale che ne abbia fatto espressa richiesta, compensando eventuali differenze, rispetto al contingente definito, con corrispondenti risorse finanziarie. li personale non trasferito viene ricollocato nell’ambito dell’amministrazione a copertura dei nuovi fabbisogni definiti legislativamente.

Articolo 8

1. Il Dipartimento della funzione pubblica di concerto con il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica dispone l’assegnazione alle regioni e agli enti locali del personale trasferito entro 10 giorni dalla formulazione delle graduatorie di cui al comma 3 dell’articolo 3.

Roma,

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

TABELLA A

1. Sistema di punteggio per la formazione delle graduatorie regionali del personale che ha presentato domanda di trasferimento:

CRITERIO DELLA MAGGIORE ANZIANITA’ DI SERVIZIO NELLA QUALIFICA FUNZIONALE

PUNTEGGIO

Dipendente con anzianità di servizio superiore o uguale a 20 anni

3

Dipendente con anzianità di servizio Inferiore a 20 anni

3 meno il risultato della moltiplicazione di 0,15 per la differenza tra 20 e il numero di anni di anzianità di servizio maturata ne qualifica funzionale

 

L’anzianità di servizio va considerata in riferimento all’anno in cui è avvenuto l’inquadramento nella qualifica.

CRITERIO DELLA MAGGIORE INCIDENZA DEI CARICHI DI FAMIGLIA

PUNTEGGIO

Dipendente con 5 persone e più a carico ai fini fiscali

4

Dipendente con 4 persone a carico ai fini fiscali

3

Dipendente con 3 persone a carico ai fini fiscali

2,5

Dipendente con 2 persone a carico ai fini fiscali

2

Dipendente con i persona a carico ai fini fiscali

1,5

Dipendente con nessuna persona a carico ai tini fiscali

0

Se il reddito del dipendente è l’unico all’interno del nucleo familiare, il punteggio è aumentato di 1,5 punti nelle prime due ipotesi e di 1 punto nelle seguenti due L’esistenza del coniuge non a carico equivale a una persona a carico a fini fiscali.

CRITERIO DELL’ETA ANAGRAFICA

PUNTEGGIO

Dipendente con età inferiore ai 25 anni

0

Dipendente con età superiore o uguale ai 25 anni e inferiore o uguale ai 35

1 più il risultato della moltiplicazione di 0,1 per la differenza tra l’età del dipendente e l’età di 25 anni

Dipendente con età superiore ai 35 anni e inferiore ai 50 anni

3

Dipendente con età superiore o uguale ai 50 anni e inferiore o uguale ai 60 anni

2 meno il risultato della moltiplicazione di 0,1 per la differenza tra l’età di 60 anni e l’età del dipendente

Dipendente con età superiore ai 60 anni

0

 

2. Sistema di punteggio per la formazione delle graduatorie regionali del personale che ha optato per la permanenza nell’amministrazione statale:

CRITERIO DELLA MAGGIORE ANZIANITA’ DI SERVIZIO NELLA QUALIFICA FUNZIONALE

PUNTEGGIO

Dipendente con anzianità di servizio superiore o uguale a 20 anni

3

Dipendente con anzianità di servizio inferiore a 20 anni

3 meno il risultato della moltiplicazione. di 0,15 per la differenza tra 20 e il numero di anni di anzianità di servizio maturata nella qualifica funzionale

L’anzianità di servizio va considerata in riferimento all’anno in cui è avvenuto l’inquadramento nella classifica

 

CRITERIO DELLA MAGGIORE INCIDENZA DEI CARICHI DI FAMIGLIA

PUNTEGGIO

Dipendente con 5 persone e più a carico ai fini fiscali

4

Dipendente con 4 persone e più a carico ai fini fiscali

3

Dipendente con 3 persone e più a carico ai fini fiscali

2,5

Dipendente con 2 persone e più a carico ai fini fiscali

2

Dipendente con 1 persona e più a carico ai fini fiscali

1,5

Dipendente con nessuna persona a carico ai fini fiscali

0

Se il reddito del dipendente, è l’unico all’interno del nucleo familiare, il punteggio è aumentato di 1,5 punti nelle prime due ipotesi e di 1 punto nelle seguenti due. L’esistenza del coniuge non a carico equivale a una persona a carico a fini fiscali.

La graduatoria del personale che ha presentato domanda di trasferimento è predisposta sulla base dei punteggi attribuiti secondo i criteri indicati al punto i della tabella A.