Commissione parlamentare per le questioni regionali

Parere espresso, nella seduta del 1° marzo 2000, sul disegno di legge S. 4339, recante "Disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati"

"La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminato il disegno di legge S. 4339 recante "Disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati",

PREMESSO CHE:

con riferimento alle disposizioni recanti una delega al Governo per interventi di razionalizzazione nel settore agricolo (articoli 3 e 4), se appare positiva la previsione fra i criteri direttivi del principio del rispetto della normativa di decentramento (articolo 3, comma 1), risulta necessario che sia esplicitato, fra detti principi, anche quello del rispetto della competenza primaria in materia agricola delle regioni a statuto speciale e delle province autonome; parimenti deve prevedersi un riferimento espresso allo sviluppo dell’economia agricola montana nel quadro della disciplina di cui alla legge n. 97 del 1994; inoltre, emergono forti perplessità sulla coerenza, con il dichiarato intento di modernizzare il settore primario, del principio enunciato nell'articolo 4, comma 1, lettera o), che tende a legalizzare, dopo il lavoro interinale, altre forme di sfruttamento del lavoro subordinato in agricoltura (cosiddetto lavoro atipico od occasionale), ritenendosi viceversa necessario promuovere tutti i possibili strumenti di carattere preventivo e sanzionatorio volti a far emergere la cosiddetta economia sommersa;

con riferimento all'articolo 13, che assume interesse per le autonomie in relazione al settore delle concessioni rilasciate dagli enti territoriali, la norma non ha carattere interpretativo ma innovativo; inoltre, emerge chiaramente l’esigenza che il tema delle politiche di privatizzazione vada riconsiderato nel contesto di un dibattito parlamentare organico e non possa essere affrontato con interventi sporadici ed occasionali, tendenti a realizzare o accelerare surrettiziamente i processi di privatizzazione;

con riferimento alle disposizioni in materia di sostegno delle piccole e medie imprese, al fine di facilitare l'accesso al mercato dei capitali delle imprese artigiane, è opportuno modificare la legge quadro per l'artigianato (legge n. 443 del 1985), così da prevedere che la qualificazione di impresa artigiana sia riferibile anche alle società a responsabilità limitata, purchè la maggioranza dei soci svolga nell'impresa medesima lavoro personale, anche manuale, e detenga la maggioranza negli organi deliberanti;

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE

a condizione che:

«(Modifiche e integrazioni alla legge 8 agosto 1985, n. 443)

All’articolo 3, comma 2, della legge 8 agosto 1985, n. 443, sono soppresse le parole: "A responsabilità limitata e". Al comma 3, è aggiunta la seguente lettera: "b-bis) E’ costituita ed esercitata in forma di società a responsabilità limitata sempre che la maggioranza dei soci, ovvero uno nel caso di due soci, svolga in prevalenza lavoro personale, anche manuale, nel processo produttivo e detenga la maggioranza degli organi deliberanti".»

e con le seguenti osservazioni:

con riferimento alle disposizioni in materia di internazionalizzazione delle imprese, ai fini del necessario coordinamento degli interventi legislativi si richiama l'attenzione delle Commissioni riunite sulla proposta di legge C. 6293, di iniziativa del deputato Nesi, recante misure per il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese, attualmente in corso di esame in sede referente da parte della Commissione X della Camera, e sul nuovo testo del disegno di legge governativo C. 6466, riguardante la partecipazione italiana alla ricostruzione dei Balcani, in corso di esame in sede referente presso la Commissione III della Camera;

con riferimento all’articolo aggiuntivo che delegifica la materia della costruzione di nuove autostrade o tratte autostradali, superando il divieto di cui alla legge n. 492 del 1975, valutino attentamente le Commissioni riunite l’opportunità di tale disposizione - che presenta notevoli conseguenze nella definizione delle politiche dei trasporti – considerando in ogni caso l’esigenza di un adeguato coinvolgimento delle regioni;

si ritiene infine opportuno richiamare l'attenzione su talune rilevanti problematiche concernenti i processi di privatizzazione delle aziende municipalizzate, problematiche che sarebbe auspicabile affrontare nel disegno di legge in esame: si fa riferimento sia alla mancanza di un chiaro quadro normativo che disciplini gli effetti della trasformazione del rapporto di lavoro del personale dipendente, sia all'esigenza di prevedere specifiche misure a tutela dell'azionariato dei dipendenti e degli utenti, misure che potrebbero sostanziarsi ad esempio nel potere di nomina di un componente del collegio sindacale."

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