Commissione parlamentare per le questioni regionali

Parere espresso, nella seduta del 23 aprile 1998, sul Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1999-2001  (Doc. LVII, n. 3)

 

"La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1999-2001;

valutati positivamente gli indirizzi in esso delineati, che appaiono concretamente realizzabili alla luce del risanamento della situazione economica del Paese, ora attestata anche dall'ingresso dell'Italia nella nascente Unione economica e monetaria;

considerato che in questo contesto potrà essere gradualmente superata la fase delle manovre correttive in quanto per il 1999 la manovra ammonterà a 13.500 miliardi, mentre per gli anni 2000 e 2001 le misure correttive risulteranno pari rispettivamente a 4000 e 2000 miliardi,

ESPRIME PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:

  1. si ritiene indispensabile garantire l'autosufficienza finanziaria delle regioni e degli enti locali attraverso una compartecipazione al gettito delle imposte statali, commisurata all'ammontare della popolazione residente nei rispettivi territori, senza incremento della pressione fiscale. Allo scopo di superare gli squilibri territoriali, deve prevedersi un fondo perequativo che sarà gestito centralmente, ma che dovrà essere definito con il concorso delle regioni. Inoltre, la piena autonomia finanziaria implica sia l'eliminazione dei vincoli di destinazione ai tributi propri (come l'Irap), sia la facoltà di istituire sovrimposte o addizionali locali ai tributi statali, sia, infine, il superamento dei vincoli di tesoreria. E' altresì necessario procedere alla rideterminazione dei tassi di interesse per i mutui stipulati con la Cassa depositi e prestiti;
  2. al tema dello sviluppo e ammodernamento infrastrutturale del Paese è necessario indirizzare una maggiore quantità di investimenti diretti, indicando le opere prioritarie e le risorse destinabili e/o le modalità per l'acquisizione delle risorse finanziarie, il tutto in un quadro unitario, nel quale peraltro, alla luce dei decreti sul decentramento, devono essere chiaramente ripartite ed esercitate le competenze statali, da un lato, e quelle regionali e locali, dall'altro. In particolare, è necessario colmare il ritardo dell'Italia nel settore delle infrastrutture di trasporto ferroviario e marittimo, riducendo, nel settore del cabotaggio marittimo, i relativi costi agli stessi livelli degli altri paesi europei;
  3. in riferimento alle politiche per l'innovazione e l'alta tecnologia, con particolare riguardo al settore spaziale, si ritiene necessario confermare l'impegno dell'Italia in sede europea in ordine alla partecipazione ai programmi di controllo satellitare della navigazione intermodale (GNSS 1 e 2), predisponendo a questo fine i necessari stanziamenti finanziari aggiuntivi a quelli già previsti dall'ENAV e dall'ASI, nonché promuovendo le conseguenti intese istituzionali fra Governo e regioni atte a definire gli aspetti di rilevo economico ricadenti sul territorio;
  4. si ritiene necessario dedicare una specifica attenzione al problema delle calamità naturali, sia prevedendo le risorse indispensabili per portare a termine la ricostruzione nelle zone colpite dai recenti eventi sismici, sia scegliendo un nuovo approccio, che preveda l'intervento del sistema assicurativo a fianco di quello statale, consentendo così di finanziare senza costi aggiuntivi le attività di prevenzione;
  5. è necessario elaborare un progetto di integrazione dei sistemi di istruzione, formazione e delle politiche per il lavoro, coerente con gli indirizzi europei emergenti dalla ridefinizione dei fondi strutturali. Ciò tra l'altro comporta, nel quadro di una collaborazione istituzionale tra Ministeri della pubblica istruzione e del lavoro e Autonomie, il finanziamento del sistema di formazione continua e delle disposizioni innovative della L. 196/97, il finanziamento del fondo di rotazione per i cofinanziamenti italiani connessi al fondo sociale europeo, il rifinanziamento della legge n. 23 del 1996 sull'edilizia scolastica. Queste priorità dovrebbero coordinarsi con il piano d'azione per l'occupazione predisposto dal Ministero del lavoro;
  6. si condivide l'ipotesi di istituire un'Agenzia per lo sviluppo industriale e l'occupazione che operi prevalentemente nel Mezzogiorno ma anche nelle aree depresse o di declino industriale dell'intero Paese, purché essa: a) abbia una struttura operativa snella e comporti la riorganizzazione di tutti gli enti e le società di promozione operanti nel Mezzogiorno; b) si proponga l'attrazione degli investimenti anche internazionali di promozione di nuova imprenditorialità in funzione della creazione di occupazione, riconoscendo nelle regioni e nelle autonomie locali i soggetti fondamentali della promozione economica; c) sviluppi il partenario tra i distretti industriali del centro- nord e le aree del Mezzogiorno, ed anche delle altre aree del Paese; d) veda la partecipazione anche delle regioni e degli enti locali;
  7. è necessario ripensare gli strumenti della programmazione negoziata, semplificando le procedure".

Ritorno alla home page della Commissione Questioni Regionali