Commissione parlamentare per l'infanzia

 

GRUPPO DI LAVORO "MASS-MEDIA, DICHIARAZIONI GIUDIZIALI E MINORI

 

Relazione sulla missione svolta a Parigi il 14-15 ottobre 1999

La delegazione della Commissione parlamentare per l'infanzia che si è recata in visita a Parigi era formata da componenti del Gruppo di lavoro "Mass-media, dichiarazioni giudiziali e minori", guidata dal coordinatore del Gruppo, senatore Athos De Luca, dal vicecoordinatore, onorevole Tiziana Valpiana, e dagli onorevoli: Luigi Giacco, Dino Scantamburlo, Maria Burani Procaccini e dalla senatrice Carla Castellani.

La delegazione è stata accompagnata per tutta la durata della missione dalla dott.ssa Valeria Galardini, dalla dott.ssa Valeria Sagnotti e dalla dott.ssa Carla Zuppetti, Primo Consigliere dell'Ambasciata d'Italia in Francia.

 

  1. Visita al Senato
  2. La delegazione, dopo una breve visita del Senato, è stata ricevuta dal senatore Jean-Louis Lorrain, Vice Presidente della Commissione Affari sociali e dalla senatrice Daniele Pourtaud, componente della Commissione Affari culturali.

    Il senatore Jean-Louis Lorrain nella sua esposizione alla delegazione della Commissione ha in primo luogo chiarito che in Francia le problematiche dell'infanzia sono state decentrate e sono di competenza dei dipartimenti provinciali. Ha inoltre fatto riferimento ad uno studio condotto all'interno delle scuole su bambini dai 3 ai 5 anni, esposti a scene televisive di violenza, di cui venivano registrati i comportamenti successivi.

    Il senatore Lorrain ha inoltre puntualizzato che in materia di rapporto TV e minori il problema è sempre se agire in maniera repressiva o preventiva. La scelta francese dell'uso sistematico e ragionato della segnaletica va nella direzione della prevenzione ed agisce su una informazione ai genitori sui tipi di programmi. Ugualmente bisogna continuare l'opera di responsabilizzazione dei genitori attraverso Associazioni specializzate.

    La senatrice Pourtaud ha posto l'accento sulle nuove tecnologie comunicative e ha sottolineato che ora la sfida della tutela dei minori non può più essere diretta solo in direzione di stampa e televisione ma anche di videogiochi e INTERNET.

    Per quello che riguarda il controllo della stampa, la senatrice Pourtaud ha informato dell'esistenza in Francia di una Commissione paritetica, composta da membri governativi e parlamentari, sia di Camera che Senato, che vaglia tutte le pubblicazioni dirette all'infanzia. Le pubblicazioni che non ottengono il benestare di tale Commissione non beneficiano dei contributi finanziari alla stampa né di tariffe postali agevolate. Non si tratta quindi di un divieto alla pubblicazione, ma di una sanzione economica.

    Per quello che riguarda la televisione e il cinema tutti i film del circuito cinematografico vengono classificati. La classifica viene fatta sui criteri di pornografia e violenza in essi contenuti. In base alla classifica che viene attribuita ad ogni film si stabilisce la fascia oraria in cui questi potranno venire trasmessi in televisione.

    L'organo che fa rispettare la programmazione ai fini della classifica attribuita è il Conseil Supérieur de l'Audiovisuel. Ogni emittente per poter trasmettere deve sottoporsi alla concessione del CSA, nella quale sottoscrive, tra l'altro, l'obbligo di rispetto della classificazione apportata ai fini degli orari di trasmissione. Le sanzioni applicabili dal CSA sono di vario tipo.

    Fino ad ora le sanzioni applicate sono state di natura finanziaria e non legate alla violazione dei sistemi di classifica, ma soprattutto allo sforamento delle quote previste per la messa in onda di films americani rispetto ai films di produzione francese ed europea.

    La nuova classificazione del 1998 con corrispondente segnaletica educa e responsabilizza i genitori. Anche per quello che riguarda la pubblicità, ha ricordato la senatrice Pourtaud, il CSA ha il compito di controllo per la pubblicità. E per la pubblicità vi sono regole sia "organizzative" che di "contenuto". Non possono essere trasmesse, ad esempio, pubblicità di alcuni tipi di prodotti come oroscopi, magie etc. nelle fasce orarie di pertinenza dei bambini ed ugualmente non si possono trasmettere nei medesimi orari pubblicità di film per adulti. Soprattutto nelle pubblicità non devono essere presenti messaggi che ledano la fiducia dei bambini verso insegnanti e genitori.

     

  3. Visita all'Assemblea Nazionale

La delegazione è stata ricevuta all'Assemblea Nazionale dai deputati Christine Boutin della Commissione Affari culturali, familiari e sociali e dal deputato Claudine Ledoux, della Commissione Affari legislativi; quest'ultima è stata inoltre relatrice della proposta di legge "Médiateur des enfants" nonché è stata componente della conclusa Commissione d'inchiesta sullo stato dei diritti dell'infanzia in Francia.

La signora Christine Boutin ha iniziato la sua esposizione ricordando di essere stata redattrice di un rapporto su infanzia e televisione. Ha sottolineato più volte, come per altro la collega Ledoux, l'importanza del mezzo televisivo, che non va demonizzato, ma va gestito intelligentemente in modo tale che possa essere "governato" e non "subito".

A questo si può arrivare contemperando i seguenti principi:

  1. responsabilizzazione dei genitori;
  2. libertà di espressione;
  3. domanda ed esigenze dei telespettatori;
  4. regole certe ed applicabili.

La signora Boutin ha ricordato che nel rapporto da lei redatto relativamente all'educazione degli adulti aveva fatto varie proposte, tra cui quella di stornare dalle somme destinate alla formazione professionale una parte dei finanziamenti per organizzare dei moduli di formazione sui mass-media. Ambedue i deputati hanno posto l'accento sulla forte interazione che deve esserci tra televisione e scuola. Il deputato Ledoux ha in particolare affermato che dovrebbe esserci un televisore in ogni classe per far apprendere agli alunni la differenza fra realtà e finzione; il deputato Boutin ha auspicato l'istituzione di una sorta di "settimana della televisione nella scuola", da tenersi ogni anno, inserendo così l'educazione al mezzo televisivo nei programmi scolastici.

Il deputato Boutin ha poi commentato favorevolmente la scelta francese della segnaletica. Il logo è stata una scelta non di censura ed è visto come una responsabilizzazione dei genitori, creando una cultura di attenzione alla programmazione televisiva. In Francia inoltre esiste un programma gestito da una sorta di "mediatore della televisione", dove si parla di televisione e si dà seguito ai reclami che provengono dall'opinione pubblica.

 

  1. Visita al Conseil Supérieur de l'Audiovisuel CSA

Al CSA la delegazione ha incontrato Hélène Fatou, membro del Conseil competente in materia di protezione dei minori e Isabelle Mariani, dirigente del CSA, delegata per le relazioni internazionali.

La dott.ssa Mariani ha informato i Commissari dei prossimi incontri internazionali delle Autorità di regolamentazione, in particolare dell'iniziativa italo-francese a Firenze il 5 novembre prossimo e del summit che, su proposta franco-canadese (CSA-CRT), si terrà a Parigi presso la sede dell'UNESCO il 31 novembre-1° dicembre sul problema della regolamentazione sovranazionale di INTERNET, dove su questo problema si potranno confrontare anche i paesi del terzo mondo.

Il Consigliere Hélène Fatou ha incentrato il suo intervento sui poteri di sanzione che la legge francese dà al CSA. Le sanzioni applicabili dal CSA sono di varia natura:

  1. Sanzioni finanziarie. Queste sono state quelle più applicate e arrivano a coprire fino al 3% del fatturato dell'emittente televisiva implicata, per arrivare fino al 5% in caso di recidiva.
  2. La signora Fatou ricorda che è stata sanzionata la rete TF1 per 6 milioni di dollari, ma l'ammontare normale di una sanzione finanziaria si aggira sui 5-6 milioni di franchi.

  3. Un comunicato, che avvisi della violazione avvenuta, da trasmettere nella rete che è intercorsa nella violazione. Nel 1992 questo tipo di sanzione è stata applicata ad una rete televisiva per la messa in onda di un cartone animato troppo violento. La sanzione del comunicato è molto usata per le radio.
  4. Sanzioni amministrative. Le sanzioni amministrative sono di due tipi:
    1. sospensione del programma;
    2. riduzione della durata dell'autorizzazione alla rete. E' prevista nei casi più gravi anche l'oscuramento totale della rete, la revoca della concessione, ma questa ultima sanzione non è stata mai applicata.

Tutte le sanzioni vengono precedute da una messa in mora pubblica, che si configura essa stessa come una penalizzazione della rete, in termini di danno all'immagine. Inoltre tutte le decisioni del CSA sono sottoponibili a ricorso amministrativo presso il Consiglio di Stato. Le somme scaturenti dalle sanzioni vengono utilizzate in un fondo speciale del Ministero del tesoro e sono destinate alla produzione audiovisiva francese.

Tutte le televisioni, sia pubbliche che private, vengono ugualmente sottoposte al controllo del CSA.

E' stato inoltre sottolineato che insieme al complesso delle sanzioni, precise e regolamentate per legge, è importante agire anche attraverso la concertazione permanente con tutti gli operatori del settore e le Associazioni dei teleutenti. E' stato ribadito più volte che in Francia c'è sempre stata una forte pressione dell'opinione pubblica su questi temi.

Si è inoltre ricordato che il CSA non interviene mai preventivamente su di un programma, ma ha il compito di controllarne il livello di qualità, che deve rispondere alle attese dei telespettatori. Anche sul versante della pubblicità il CSA esplica il suo controllo.

I comportamenti di buona condotta a favore della protezione dei minori, da tenersi da parte delle emittenti televisive, si possono riassumere in cinque punti:

  1. obbligo di sorvegliare il carattere familiare dei programmi diffusi tra le 6 e le 22,30;
  2. obbligo di offrire ai minori programmi che favoriscano la loro crescita e non sfruttino la loro inesperienza e credulità;
  3. obbligo da parte di ciascuna emittente di procedere a una classificazione in cinque categorie dei loro programmi di fiction e documentali;
  4. obbligo di rispettare taluni orari di trasmissione secondo le categorie di classifica apposte sui programmi;
  5. obbligo di avvisare il pubblico della classificazione dei programmi con una segnaletica elaborata in comune da tutte le emittenti.

La delegazione della Commissione è stata poi accompagnata nella cabina di monitoraggio del CSA, dove si visionano e vengono registrati tutti i programmi di ogni emittente.

Da notare che il CSA, composto da nove membri, si avvale di uno staff di circa 260 persone.

Alla delegazione si è illustrato come nella cabina di monitoraggio si registrino in cassette tutti i programmi; le reti sono monitorate 24 ore su 24, per le reti in digitale il controllo avviene a campione. Circa 50 operatori visionano le cassette e se rilevano problemi su di un programma ne viene informato il consigliere preposto e quindi viene redatto un rapporto dal consigliere Fatou, che viene sottoposto dal plenum del CSA. Tutti i dati relativi alla visione delle cassette sono computerizzati e messi in una apposita banca dati.

 

  1. Visita al Conseil Français des Associations pour les droits de l'Enfant. COFRADE

I delegati della Commissione sono stati ricevuti da Henry Delaunay-Belleville Presidente del COFRADE, da Marie-Paul Poilpot, Segretario generale aggiunto del COFRADE e da Martine Boutemy Direttrice del COFRADE.

Nell'incontro sono state illustrate le attività e la genesi del Consiglio delle associazioni per l'infanzia e si è sottolineata l'importanza delle associazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica ai temi della protezione dei minori rispetto alla televisione e per la conoscenza della segnaletica, che comunque orienta i genitori ad avere delle regole di buona condotta.

Nel COFRADE convergono circa 120 associazioni di diversa estrazione ed eterogenee. Il COFRADE ha sempre lavorato sull'applicazione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 ed attualmente il suo compito è quello di incontrare e sensibilizzare i poteri politici su queste problematiche e di controllare l'applicazione della Convenzione in Francia.

Il COFRADE ha inoltre collaborato con il governo per la stesura del rapporto che ogni Stato deve presentare all'ONU sull'applicazione della Convenzione e quanto al nuovo rapporto che la Francia presenterà, il COFRADE si esprimerà con un parere. Si ritiene comunque che, al di là della presenza delle associazioni riunite, la società civile debba sempre più sorvegliare sia le televisioni sia INTERNET.

Il COFRADE, nato nove anni fa sul momento congiunturale della firma della Convenzione ONU, ha via via consolidato il suo rapporto con i poteri pubblici, da cui all'inizio percepiva anche alcuni contributi, ha poi concentrato la propria autonomia, configurandosi come un organismo partner del Governo con funzioni propositive e consultive, ma libero e indipendente politicamente.

 

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